Primo patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’Unesco in Italia, le incisioni rupestri sono state realizzate nell’arco di 8.000 anni. La prima testimonianza del ritrovamento di rocce incise risale al 1909 e ad oggi se ne contano oltre 300.000. Costituiscono una delle più ampie collezioni di petroglifi preistorici del mondo. Ecco la loro storia straordinaria.
I SEGRETI delle INCISIONI RUPESTRI: il primo patrimonio UNESCO d’Italia a due ore da Milano
#1 Primo patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’UNESCO in Italia
In provincia di Brescia, si trovano le incisioni rupestri della Val Camonica censite nell’elenco dei siti Patrimoni dell’Umanità dal 1979, primo in Italia. Costituiscono una delle più ampie collezioni di petroglifi preistorici del mondo. La prima testimonianza del ritrovamento di rocce incise risale al 1909 e sono state riconosciute 140.000 incisioni su circa 2.000 rocce in oltre 180 località comprese in 24 comuni, suddivise in 8 parchi attrezzati per visitarle. Nuove scoperte ne hanno portato il numero di questi petroglifi fino a 300.000. La maggiore concentrazione si trova nei comuni di: Capo di Ponte, Nadro, Cimbergo e Paspardo, Sonico, Sellero, Darfo Boario Terme, Ossimo.
#2 Il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane istituito nel 1955
Nel 1955 venne istituito il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane, il primo della Valcamonica, a Capo di Ponte. L’intera area è estesa oltre 14 ettari con 104 rocce incise correlate da pannelli informativi e suddivise in 5 percorsi di visita che, per una lunghezza di circa 3 chilometri, sono percorribili con facilità.
#3 L’incisione superstar: il dio Cernunnos
Alcune rocce, come “La Grande Roccia” che ne rappresenta un migliaio, offrono una grande varietà di figure incise, quali animali, uomini armati, telai verticali a pesi, palette, edifici.
Tra le raffigurazioni divine quella più curiosa è incisa sulla Roccia 70: è la rappresentazione di una figura di grandi dimensioni con corna di cervo che dovrebbe raffigurare il dio Cernunnos, ovvero un dio della fecondità, degli animali e della natura selvaggia molto presente anche nella mitologia celtica.
#4 Realizzate in 8.000 anni di storia, le ultime attribuite al popolo dei Camuni
Realizzate lungo un arco temporale di ottomila anni, dalla Preistoria al Medioevo: Epipaleolitico, Neolitico, Età del rame, Età del bronzo, Età del ferro, quelle di quest’ultimo periodo sono attribuite al popolo dei Camuni come ricordato dalle fonti latine e rappresentano tra il 70% e il 80% tra tutte le figure censite. La maggior parte delle incisioni è stata realizzata con la tecnica della martellina, mentre solo in numero minore sono state il risultato dell’utilizzo del graffito.
#5 Una delle incisioni è diventata il simbolo della Lombardia
Le principali illustrazioni “scolpite” nelle rocce riguardano: riti religiosi, scene di caccia o di lotta con funzioni attribuibili a riti celebrativi, commemorativi, iniziatici o propiziatori. Dopo i primi usi in ambito religioso, per alcune occasioni furono trasferite anche nel mondo laico.
La Rosa Camuna, uno dei segni più rinvenuti tra le incisioni rupestri, è stato adottata dalla Regione Lombardia come simbolo ufficiale.
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FABIO MARCOMIN
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