«Attenzione pickpocket!»: il chiodo fisso dei milanesi sulla metro

Ma quanto è esteso il fenomeno? Quali sono le stazioni della metro più pericolose?

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«Attenzione pickpocket!»: non è solo un allarme, ma il pensiero che accompagna la gran parte dei passeggeri della metro di Milano. Il furto con destrezza nelle stazioni, nei vagoni della metropolitana e nei luoghi più affollati è una realtà che sembra diventare sempre più minacciosa. Ma quanto è esteso il fenomeno? E come si stanno comportando le autorità per fermarlo?

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«Attenzione pickpocket!»: il chiodo fisso dei milanesi sulla metro

# Il ruolo delle borseggiatrici

furti.borseggi IG – Borseggiatrici

Milano è una delle città d’Europa con il più alto flusso di passeggeri nella sua rete metropolitana, e purtroppo, questo la rende un terreno fertile per un fenomeno criminale in costante crescita: il borseggio. Le vittime principali sono spesso pendolari e turisti distratti. A colpire sono in particolare le borseggiatrici, gruppi organizzati che approfittano dei momenti di confusione nelle ore di punta. L’invisibilità di queste operazioni rende difficile contrastare il crimine, ma la loro presenza è tutt’altro che rara. 

# Tecniche e modus operandi delle borseggiatrici

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Le borseggiatrici che agiscono sulla metropolitana milanese utilizzano un modus operandi ben collaudato. I gruppi sono solitamente composti da donne, talvolta anche incinte per evitare arresti, che agiscono in sinergia con altri membri del gruppo, spesso uomini che individuano i luoghi da colpire e gestiscono le operazioni. L’abilità di queste borseggiatrici sta nell’approfittare dell’affollamento delle carrozze e delle fermate per rubare portafogli, smartphone e altri oggetti di valore. Grazie alla loro esperienza, sono in grado di agire con estrema discrezione, mimetizzandosi tra la folla o utilizzando oggetti come borse o giornali per coprire i movimenti furtivi. In questo scenario, anche il passeggero più attento può facilmente cadere vittima del crimine. Un classico è posizionarsi tra le persone in uscita dal vagone e approfittare della confusione che si genera quando le porte si aprono per eseguire il pickpocket, sfilando il portafogli dalle tasche. 

# Il contrasto al fenomeno e le misure preventive

Inaugurazione uffici Cadorna Polmetro nel 2022

Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine, tra cui l’aumento dei controlli e l’impiego di agenti in borghese, il fenomeno del borseggio rimane una delle sfide più difficili da contrastare nelle metropolitane milanesi oltre che a Roma e Napoli. Il 25 febbraio è stato effettato uno dei tanti arresti: quattro borseggiatrici, sulla linea verde, di età compresa tra i 20 e i 33 tutte incinte. La polizia sta cercando di migliorare le operazioni attraverso l’uso di telecamere di sorveglianza e il monitoraggio delle zone più critiche, e il governo italiano con il potenziamento della PolMetro. La crescente consapevolezza del problema ha portato alcuni cittadini a organizzarsi in gruppi di volontari che, nel tempo libero, avvertono i passeggeri della presenza di borseggiatrici nelle stazioni più a rischio, contribuendo a prevenire i furti, e da tempo anche la trasmissione “Striscia la Notizia” sta mettendo in atto azioni di disturbo.

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Leggi anche: La PolMetro: l’oggetto misterioso della metro di Milano

# Il dato allarmante dei furti con destrezza a Milano: le stazioni più pericolose

furti.borseggi IG – Borseggiatrici in Centrale

Nel 2021 sono stati denunciati 21.560 furti con destrezza, saliti del 36% nel 2023, ma l’incidenza effettiva potrebbe essere ancora più alta, considerando che solo il 56% delle vittime presenta denuncia. Le stazioni più colpite, come Centrale e Porta Garibaldi, sono anche quelle più frequentate dai turisti, con un alto rischio di furti a danno di persone distratte o inconsapevoli. Le zone rosse, una proprio in Centrale, hanno leggermente attenuato il fenomeno all’esterno ma nella stazione. Le vittime di borseggio, soprattutto nei luoghi più affollati della città, sono quindi costantemente esposte a un rischio elevato. Molti dei gruppi di origine serbe o bosniache, tra cui gli Omerovic e gli Hrustic, provengo dai campi rom di Roma ma di fatto stanziano a Milano ad esempio nelle case occupate tra il Giambellino e via Bolla.

Continua la lettura con: Il video del giorno: INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

FABIO MARCOMIN 

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

1 COMMENTO

  1. Il problema è alla fonte: quando i giudici devono giudicare un povero cristo, la legge è legge. Se è un politico, anche piccolo, ed è della parte avversa, la legge si interpreta il più duramente possibile. Se invece si tratta di un rom. sinti, camminante, ovvero di etnia vattelapescà, la legge è inflessibile: la si applica totalmente pro reo. Questa distorsione crea figli e figliastri, ma i giudici, impuniti, proseguono allegramente. E chi ci va di mezzo? Il popolo bue, che oltretutto li paga profumatamente. Altro che casta!

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