Darsena sempre più allo sbando: il reportage fotografico di UrbanFile

Non c'è limite al peggio. Il porto dei milanesi riesce sempre a stupire in senso negativo: l'emblema del degrado di Milano

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Urbanfile - Ponticello vista d'insieme
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Se c’è un luogo di Milano emblema del degrado quello è la Darsena. Da quando è stata restituita ai milanesi in occasione di Expo2015, dopo anni di abbandono, è stato un lento e costante sprofondare verso il basso. Vediamo l’ultimo reportage fotografico di Urbanfile e cosa si dovrebbe fare per restituirle dignità.

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Darsena sempre più allo sbando: il reportage fotografico di UrbanFile

# Le sponde imbrattate

La nota negativa più evidente è la marea di tag, graffiti, scarabocchi che ricoprono tutte le pareti della Darsena. Non c’è una superficie che si salva. Nelle immagini in alto dell’ultimo reportage di Urbanfile si vedono i muri in mattoni sul lato di viale Gabriele d’Annunzio e quelli in pietra su viale Gorizia, comprese le scalinate e il ponte verso il Naviglio Grande, completamente imbrattati.

# Stessa sorte per gli edifici a servizio del mercato 

Identica situazione si ritrova sulle pareti degli edifici a servizio del Mercato Comunale, dove anche i quadri appesi per ridurre il fenomeno dei writer sono stati colpiti e rovinati. Poco alla volta si sta ritornando alle pessime condizioni in cui era finito il vecchio mercato abbattuto per far spazio alla nuova Darsena.

# Il ponticello è ricoperto di tag, l’ascensore è fuori uso e il giardino è spelacchiato

Eccoci al ponticello pedonale intitolato ad Alexander Langer. In questo caso non solo le immancabili scritte, ma anche listelli del camminamento rotti, gli ascensori per i disabili fermi e mai entrati in funzione, i faretti fuori, le balaustre completamente rovinate.

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Superando il ponticello non va meglio la situazione del giardinetto, spelacchiato, dove i piccoli ponti decorativi sono danneggiati anche per l’utilizzo di pannelli prefabbricati invece del legno. I tubi di irrigazione sono spenti e la vegetazione infestante ha ricoperto i teli che avrebbero dovuto limitarla, mentre i cespuglietti sono morti. 

Urbanfile – Giardinetto Darsena

Altri dettagli lo stato pessimo del darsena rinnovata appena 10 anni fa: faretti e listelli rotti anche sulla banchina, mattoncini spariti lungo passeggiata nei pressi dell’acqua e panchine danneggiate.

Superando il ponticello non va meglio la situazione del giardino, dove i piccoli ponti decorativi sono danneggiati anche per l’utilizzo di pannelli prefabbricati invece del legno. I tubi di irrigazione sono spenti e la vegetazione infestante ha ricoperto i teli che avrebbero dovuto limitarla, mentre i cespuglietti sono morti. 

# Come siamo arrivati a tutto questo: scelte sbagliate, design e materiale al ribasso, poca cura e manutenzione

Credits: riaprireinavigli.it – Progetto restyling Darsena

La Darsena di Milano era in stato di degrado prima dei lavori di rifacimento, causato dal blocco di un progetto di parcheggio sotterraneo. Dopo una controversia legale, il progetto è stato abbandonato e Milano ha beneficiato di un rinnovamento della zona in tempo per l’Expo2015. Il restyling ha contemplato l’ampliamento della banchina, permettendo l’installazione di bar, la costruzione di un nuovo mercato e la riapertura del Ticinello.

È stato anche costruito un piccolo ponte su Viale D’Annunzio, con la previsione di un collegamento con la Conca di Viarenna, intervento che, tuttavia, non è stato ancora realizzato.

Il risultato finale, pur se suggestivo, non è purtroppo stato dei migliori e la condizione attuale del porto dei milanesi è dovuto in gran parte a questo. Queste le cose che non vanno:

  • un design datato, la scelta dei mattoni in pietra, inguardabili e fuori contesto, soprattutto perché non riescono in alcun modo a richiamare le antiche mura spagnole demolite;
  • arredo urbano non degno del centro cittadino, con lampioni più adatti per essere utilizzati in un’area industriale.
  • materiali sbagliatidi pessima qualità, con evidenti segni di usura nonostante l’opera sia recente;
  • scarsa manutenzione che portano a degrado, con le pareti diventate delle lavagne per i writer, anche per via della progettazione e dei materiali impiegati.

# Una piccola speranza di rinascita: partiti i lavori di pulizia straordinaria, ma si deve pensare più in grande

La buona notizia di questi giorni è l’avvio di un intervento di pulizia straordinaria sui muri delle sponde in direzione di piazzale Cantore, dopo anni di nulla cosmico. Poco alla volta le pareti stanno ritornando allo stato originale o quasi, dato che i mattoni sono stati a lungo impregnati di vernice e quindi qualche residuo rimarrà. Terminata la pulizia, si dovrà però prevedere un’attività di presidio costante e programmare i successivi interventi a una cadenza regolare, altrimenti non sarà servito a niente.

Il passo successivo, a ben vedere il più importante, dovrebbe essere quello di rimettere mano di nuovo alla Darsena con un nuovo bando internazionale che rivisiti il progetto iniziale e preveda materiali e arredo urbano degni di Milano e della sua storia. 

Continua la lettura con: Nuova Darsena ancora in alto mare: cosa serve per completare la riqualificazione?

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

2 COMMENTI

  1. Sono milanese ed amo molto la mia città ma sono desolato nel vedere la città deturpata ed
    imbrattata e mi domando se sia proprio impossibile intervenire come fanno nelle altre città
    europee per ritornare ad una città pulita almeno come era diversi decenni fa.
    Vorrei citare un episodio del quale sono stato testimone otto anni fa in via Prampolini a Dergano: uscendo dal super Esselunga verso via Prampolini vidi che quattro ragazzi ben
    vestiti e puliti (di cui due ragazze di ca. 15 anni) muniti di pennelli e lattine di smalto nero che stavano decorando(!!)un muro, appena tinteggiato, con scritte e figure di pessimo gusto.
    Chiesi loro in modo educato ma severo perchè stessero deturpando il muro da poco ripristinato.
    Non risposero ma il loro atteggiamento era un misto di sorpresa, divertimento e sconcerto,
    come dire “..ma che c’è di male”..”è un gioco”…”..non sono affari tuoi..” Naturalmente risposi per le rime ma essi continuarono imperterriti nella loro opera!
    Rimasi molto colpito da questo episodio e continuo tuttora a tentare di capire perchè anche ragazzi normali (che non definirei vandali, che ci sono sicuramente) non si rendono conto
    di compiere atti socialmente gravi e dannosi all’immagine di Milano.

  2. Purtroppo l’inciviltà di molte persone danneggiano l’immagine di Milano
    Dovremmo fare ognuno la propria parte e senza mezze misure! Tempo fa mi imbattei in due writers e gli tolsi leggermente bombolette e zaino!
    Invitati ad allontanarsi e a imbrattare casa loro (sempre se i loro familiari sono d’accordo)
    Con questi vandali ci vuole pugno duro e vanno denunciati se si ha la possibilità!!!

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