Questi sono i 5 problemi più seri che preoccupano i milanesi, secondo un recente sondaggio. Abbiamo cercato di proporre soluzioni concrete e praticabili per alleviarli o risolverli.
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I 5 problemi che preoccupano di più i milanesi: le 5 soluzioni possibili
#1 Il ticket Area C anche nel weekend: la protesta choc dei milanesi
Il Comune di Milano lo ha confermato: nel 2025 l’Area C sarà estesa anche al fine settimana. Attualmente, il ticket di 7,5 euro si applica solo dal lunedì al venerdì, dalle 7:30 alle 19:30, mentre sabato, domenica e i giorni festivi l’accesso al centro è gratuito. L’obiettivo di questa estensione sarebbe di salvaguardare un bilancio sempre più in difficoltà a causa dei tagli governativi, consentendo altresì di investire nel trasporto pubblico. Una mossa che solleva però numerosi dubbi tra i cittadini: il costo ricadrà nuovamente sulle spalle dei cittadini, già pesantemente gravati da imposte e costi aggiuntivi.
La soluzione, sebbene provocatoria, è una sola: andarsene da Milano, almeno nel week end. Con queste continue restrizioni e divieti, la città rischia di diventare invivibile: serve un atto di protesta per arrestare questa brutta abitudine della politica di far pesare sui cittadini le proprie inefficienze. Mentre i partiti di opposizione, in particolare il centrodestra, stanno già raccogliendo firme per protestare contro questa misura, la vera ribellione dovrebbe partire dai cittadini stessi, in maniera spontanea e al di fuori del controllo politico. Bisogna sapere esigere dal Comune azioni per migliorare il trasporto pubblico, che invece sta subendo sempre più tagli, prima di penalizzare ulteriormente i residenti.
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#2 La scarsa sicurezza: serve più collaborazione tra le forze dell’ordine e i cittadini
La sicurezza è un altro tema fondamentale per la vivibilità di Milano, e incide negativamente sulla sua posizione nelle classifiche di qualità della vita. Per affrontare il problema, una proposta è investire in un sistema di sorveglianza comunale avanzato, con telecamere dotate di riconoscimento facciale immediato nelle aree a maggior rischio. Queste telecamere potrebbero essere coordinate con una maggiore presenza di forze dell’ordine nelle periferie, migliorando la sicurezza percepita e reale. Tuttavia, l’uso del riconoscimento facciale solleva questioni etiche significative.
Un passo concreto potrebbe essere aumentare il numero di agenti, ma le risorse umane saranno sempre limitate rispetto alla vastità della città. Milano potrebbe sviluppare un’app comunale dedicata alla sicurezza, consentendo ai cittadini di avvisare le forze dell’ordine più rapidamente. Inoltre, sarebbe utile installare pulsanti di emergenza nei punti nevralgici della città, per facilitare segnalazioni tempestive. Questi strumenti tecnologici, se usati con intelligenza e rispetto della privacy, potrebbero rappresentare un buon compromesso tra sicurezza e libertà personale, contribuendo a migliorare il posizionamento della città in termini di sicurezza.
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#3 L’Overtourism e il sovraffollamento: ticket di ingresso?
Alcuni milanesi sostengono che “troppa gente, 3/4 delle persone che sono in città andrebbero allontanati,” un’affermazione che riflette in parte il crescente fenomeno dell’overtourism. Questo trasforma monumenti e quartieri in visioni affollate, con code, prenotazioni anticipate e problemi di trasporto sempre più comuni. Milano ha visto una crescita esplosiva di affollamento, tanto che si sono dovute introdurre ordinanze per limitare la concentrazione notturna.
Città come Venezia hanno affrontato il sovraffollamento in modo drastico, introducendo biglietti d’ingresso per scoraggiare l’afflusso di turisti. Milano potrebbe trarre spunto da Venezia, ma bisogna riconoscere che la città vive e prospera grazie al turismo e alla folla che anima le sue strade. Nonostante le difficoltà, il sovraffollamento è parte dell’identità di Milano, che convive con il caos come parte del suo fascino e del suo dinamismo.
#4 Concerti e disagi per i residenti: San Siro come l’Area C
Tutti abbiamo quell’amico che vive a San Siro e che ogni estate ci racconta la stessa storia: rumori insopportabili, traffico bloccato e l’eco dei concerti che si sente anche con le finestre chiuse. La stagione estiva 2024 non ha fatto eccezione: una trentina di concerti tra lo Stadio Meazza e altri luoghi ha portato oltre un milione e mezzo di spettatori, creando disagi per i residenti dei quartieri circostanti. Traffico congestionato, parcheggi selvaggi e condizioni igienico-sanitarie precari hanno reso la vita difficile.
Il piano anti caos del Comune non è riuscito a migliorare la situazione: residenti bloccati in casa e impossibilità di trovare parcheggio. Per la stagione 2025, il Comune potrebbe introdurre soluzioni più incisive, come una ZTL temporanea durante i grandi eventi, limitando l’accesso ai veicoli privati e incentivando l’uso dei mezzi pubblici. Inoltre, si potrebbe utilizzare Fiera Milano Rho come alternativa per concerti di grande richiamo, riducendo la pressione su aree come San Siro.
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#5 Il caro-affitti: noleggi temporanei e contratti flessibili per gli studenti
Con l’inizio del nuovo anno accademico, il caro-affitti torna a essere un tema di grande rilevanza per i cittadini milanesi. Le proteste degli studenti, come quella recente al Politecnico di Milano, evidenziano l’urgenza della questione. Il sindaco Giuseppe Sala ha proposto un “Piano contro il caro-affitti,” che però non ha trovato appoggio da parte delle università e degli studenti, i quali si sentono sempre più abbandonati.
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Il Comune potrebbe concedere più spazi pubblici per il cohousing e sostenere iniziative di housing collaborativo. La creazione di alleanze tra università, comuni e aziende per sviluppare progetti di housing sociale è un’altra possibile strada. Inoltre, si potrebbe considerare l’introduzione di noleggi temporanei e di contratti flessibili per gli studenti, contribuendo così a un maggiore equilibrio abitativo nella metropoli.
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MATTEO RESPINTI
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