I 7 luoghi di Milano dove i milanesi non vogliono andare

E pensare che qualcuno in queste 7 zone ci abita pure...

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Abbiamo chiesto ai milanesi quali sono i luoghi di Milano dove non si deve andare. Le risposte sono state a volte sorprendenti.

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I 7 luoghi di Milano dove i milanesi non vogliono andare

# «Ogni angolo di Milano nasconde pericoli»

Milano, la capitale economica d’Italia, è in cima a molte classifiche che non vorremmo vedere. Secondo l’ultimo report pubblicato da Il Sole 24 Ore, la nostra città è la più pericolosa d’Italia.

Stando ai dati forniti dalla banca dati interforze del dipartimento di Pubblica sicurezza, Milano ha registrato nel 2023 un totale di 230.394 reati, con una media di 7.093 reati ogni 100.000 residenti. Siamo primi per furti, secondi per rapine e terzi per violenze sessuali.

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In un contesto simile, non sorprende affatto che una porzione dei milanesi abbia tenuto a risponderci con affermazioni come: «Ogni angolo di Milano nasconde pericoli», oppure: «La lista è lunga…»

Al contrario, c’è anche chi ha tenuto a far sentire un’altra campana: «Milano è una metropoli come tutte le altre, ma non è affatto pericolosa come la dipinge la propaganda di destra. È in atto una campagna politica d’odio contro Milano. Io ci vivo da 63 anni e vado dovunque, sia di giorno che di sera.»

La maggior parte dei milanesi ci ha risposto identificando luoghi e servizi specifici, ecco i 7 principali.

#1 Via Padova

A nord-est della città, Via Padova è una delle vie più lunghe e storiche di Milano ed è caratterizzata da una popolazione multiculturale e da una grande varietà di attività commerciali. Da qualche decennio ormai, ha acquisito una reputazione negativa, principalmente a causa della presenza di episodi di “microcriminalità”: il quotidiano Repubblica conta ben 479 fatti sinistri in cinque anni.

In particolare, la linea 56 del tram, che si muove tra Loreto (M1 e M2) a Crescenzago (M2) e percorre questa via, è frequentemente segnalata per furti e comportamenti molesti.

#2 La 90/91

la paura fa novanta, la 91 paura, certo.”, canta il rapper (milanesissimo) Ernia, nella sua Puro Sinaloa. Come noto, la 90/91, che forma un anello attorno a Milano, è una delle linee più problematiche del servizio pubblico.

I passeggeri lamentano frequentemente furti e scippi, soprattutto durante le ore di punta, quando i mezzi sono affollati, mentre la sera i mezzi che battono la linea si trasformano nel “posto caldo” di tanti milanesi sfortunati. Non è raro, prendendo la linea dopo la mezzanotte, trovarvi qualcuno anche munito di materasso. Pur non dubitando delle intenzioni dei meno fortunati, è evidente il motivo per cui la 90/91 si trova su questa lista.

#3 Via Giambellino

Via Giambellino, situata nella periferia sud-ovest di Milano, è da sempre descritta come un’area caratterizzata da degrado e insicurezza. Qui il Comune di Milano si è attivato per tempo, con il recente arrivo della M4 e il progetto di riqualificazione il quartiere, per ora ancora di diritto in questa lista, sembra destinato a uscirne presto.

#4 Via Gola

Via Gola è anche il titolo di una canzone dei Coma Cose, quella che fa “Per raggiungere il Nirvana a volte serve un’overdose di fucile, Pam Pam”. Non molto distante dalla Darsena e comunque compresa tra il Naviglio Grande e Via Ascanio Sforza, è arcinota per i suoi murales e, soprattutto, per la condizione della sue case popolari: un terzo delle abitazioni Aler sono occupate abusivamente, nello specifico 237 alloggi su un totale di 689.

Via Gola è spesso teatro di episodi di violenza e furto e ciò la rende una delle vie di Milano da evitare, soprattutto di notte. La Regione ha stanziato 20 milioni per la riqualifica del complesso popolare, ma il progetto sembra essersi arenato sullo scontro politico: gli assessori lombardi chiedono al Comune maggiore sorveglianza perché l’investimento sia sensato.

#5 Snodi pericolosi: Darsena, Lotto/San Siro, Maciachini

Nelle zone ritenute pericolose appaiono anche quelle fermate della metropolitana o dei mezzi di superfice che possiamo considerare zone di snodo.

Vengono citate, in particolare, Porta Genova/Darsena, Lotto/San Siro e Maciachini, ma si possono aggiungere le stazioni, come Garibaldi e Centrale, e alcune fermate del passante, come Lancetti.

La ragione è piuttosto chiara: dove c’è più gente c’è maggiore micro-criminalità. Anche la soluzione è chiara, quantunque non semplice da praticare: aumentare il numero di agenti di Polizia. E se per zone come Centrale e Darsena, comunque, tanto è già stato fatto è legittimo dire che sono pochi i milanesi che hanno mai visto forze dell’ordine a Maciachini, Lancetti o Lotto.

#6 Piazzale Selinunte

A proposito di Lotto l’ultima zona, forse la più pericolosa, tra quelle in cui i milanesi sconsigliano di andare per il fattore (in)sicurezza è lì a pochi passi: Piazzale Selinunte

Situato nella zona sud-ovest di Milano, a due passi anche dall’area residenziale di San Siro, Piazzale Selinunte è un vero e proprio ghetto nel quale non ha senso andare: in primis non c’è nulla di interessante, in secundis è molto pericoloso. Tutto ciò, ovviamente è inaccettabile, tanto per la città di Milano, che non può tollerare aree di questo tipo se vuole essere un faro per il paese, quanto per i molti abitanti onesti di Selinunte.

Da anni la politica comunale, di qualunque colore, parla di riqualificare la zona, aumentare la sicurezza, mettere le telecamere… ma nulla si traduce in fatti. Tutto sommato, non è la zona di Milano che richiede l’intervento più urgente?

#7 Area C prima delle 19:30

E nella lista appare anche l’Area C. Per un motivo diverso: evitare il ticket o, peggio, una multa salata. Prima delle 19:30 è bene non mettere piede, o meglio ruota, dentro l’area C. Il costo dell’accesso è di 7,5 euro, le multa nel caso in cui non ci si accorga di essere entrati vanno dagli 80 ai 335 euro, il parcheggio non c’è e la zona del Centro è ben servita dai mezzi pubblici. Che si sia critici o meno di area C, entrarci in macchina prima delle 19:30 è da evitare.

Continua la lettura con: La Milano del futuro sarà «decentrata»: area C per turisti e periferie al centro? I quartieri su cui scommettere

MATTEO RESPINTI

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Matteo Respinti
Nato a Milano, l'11 settembre 2002, studio filosofia all'Università Statale di Milano. Appassionato, tra le tante cose, di cultura e filosofia politica, mi impegno, su ogni fronte alla mia portata, per fornire il mio contributo allo sviluppo della mia città, della mia regione e del mio Paese. Amo la mia città, Milano, per il racconto di ciò che è stata e per ciò che sono sicuro possa tornare a essere.

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