Non esistono città immuni alla criminalità. Ogni grande città sta alla criminalità come una buia tana sta alla vipera. Esattamente nello stesso modo infatti, la città offre un riparo ideale in cui nascondersi dagli sguardi dei predatori e in cui agire con assoluto anonimato.
Così succede anche a Milano, città italiana che più di tutte costituisce una rampa di lancio, un nascondiglio per le latitanze e la sede di alcuni dei sodalizi tra le più note associazioni criminali.
Milano dovrebbe prendere più consapevolezza della presenza del fenomeno criminale al Nord, del suo saldo e scaltro radicamento, e soprattutto dovrebbe trovare misure per contrastarne la diffusione. Anche perché tra le molte migliaia di persone che vengono in città per svolgere il loro lavoro ci sono anche quelli che hanno altro per la testa.
I PENDOLARI del CRIMINE
Milano, un porto senza mare
Milano è da sempre un porto senza mare. Punto di arrivo per tante persone e famiglie che lasciano la propria terra per costruire a Milano i propri sogni ed usufruire della vasta rete di persone e informazioni che questa città offre.
Tra i tanti provenienti da tutto il mondo, una grande percentuale è occupata dagli italiani delle regioni del Sud, concittadini che qui a Milano si sono perfettamente integrati e che hanno dato, e danno, un contributo fondamentale a far crescere e prosperare la città con fatica, impegno, creatività e grandi sacrifici. Sacrifici di chi spesso lascia dietro di sé affetti, legami e certezze.
È un fenomeno in voga da diversi decenni e che ha portato alla quasi completa estinzione del milanese autoctono. Ma questo non è il problema.
L’importazione della criminalità
È evidente però che quando una popolazione si sposta, questa porta con se i propri pregi ed inevitabilmente anche i propri difetti.
Non è un segreto: esiste da tempo immemore un problema a Milano di criminalità originata in alcune aree del nostro mezzogiorno, una criminalità estremamente radicata e violenta della quale si è già scritto, parlato e dibattuto ampiamente.
Mafia, Camorra ed ‘Ndrangheta sono ormai radicate nel territorio, basti gettare uno sguardo ai quartieri della periferia milanese diventati succursali dei peggiori quartieri di Napoli, Palermo e Reggio Calabria.
Taglieggiamenti, spaccio, usura… sono prerogativa di certe famiglie dai cognomi noti, così come la loro provenienza. A questo gravissimo fenomeno, da tempo consolidato, si è affiancato però anche un altro evento malavitoso più recente, quello della criminalità pendolare.
Il nuovo fenomeno: la criminalità pendolare
Se lo spaccio, il riciclaggio, l’estorsione, sono prerogativa delle mafie, soprattutto quella calabra, si annoverano negli ultimi anni diversi episodi di delinquenti napoletani dediti al furto di Rolex e di truffe perpetrate ai danni di anziani, di rapine da parte di bande di foggiani (sono note le “scuole” di San Severo e Cerignola) e di borseggiatori dalla Sicilia. Trasfertisti che raggiungono Milano determinati a compiere atti criminali nella ricca metropoli.
È possibile continuare così? Certo la situazione di sottosviluppo economico di alcune zone del Sud con la sua disoccupazione cronica, in special modo giovanile, non aiuta, ma possibile non ci siano strumenti per fronteggiare questa situazione? Dobbiamo rassegnarci a fungere da ammortizzatore economico e al Sud devono rassegnarsi alla mancanza di prospettive?
La soluzione: ripensare una strategia della sicurezza ad hoc per il nostro territorio
Forse una maggiore autonomia potrebbe agevolare interventi più incisivi nel controllo del territorio o potrebbe magari facilitare la costruzione di nuove carceri. Maggiore autonomia potrebbe aiutare la cooperazione tra Milano e le realtà economiche del Sud, ancora profondamente inespresse. Pensiamo solo alle meraviglie che offre la Sicilia: uno spettacolo della natura e della storia che risulta però molto meno visitata del Sud della Spagna. Pensiamo alle meraviglie della Puglia, che non è solo Salento e Gargano.
Elenchiamo qui sotto alcuni dei tanti episodi riguardanti la criminalità del Sud Italia operante a Milano, sui quali si dovrebbe riflettere.
- https://www.cronachedellacampania.it/2018/03/arrestati-a-milano-quattro-napoletani-rapina-rolex-in-trasferta/
- https://www.ilmattino.it/primopiano/cronaca/milano_banda_rolex_arresti_oggi_25_settembre-4756923.html
- http://www.napolitoday.it/cronaca/napoletano-arrestato-truffe-anziane-milano.html
- https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/08/20/mafia-foggiana-le-rapine-milionarie-degli-specialisti-di-cerignola-assalti-militari-a-portavalori-e-caveau-in-stile-oceans-eleven/5374854/
- http://www.foggiatoday.it/cronaca/arresti-milano-rapine-tassisti.html
- https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/19_ottobre_17/treno-palermo-lombardia-presa-banda-rapine-banca-47ddb1de-f0d7-11e9-867d-add94f2d35a0.shtml
- https://it.businessinsider.com/allarme-dia-in-lombardia-la-ndrangheta-prospera-oltre-30-i-clan-attivi-mai-cosi-tanti-ecco-la-mappa/
Hai cose da segnalare che a Milano non vanno o che potrebbero andare meglio? Scrivici su info@milanocittastato.it
ANDREA URBANO
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