Il bivacco nei Bancomat: l’ultima frontiera della disperazione sulle strade di Milano

Milano o periferia urbana americana? Il triste scenario di sbandati e senzatetto in ogni strada

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Andrea Urbano - Immigrato dentro una banca
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Purtroppo è una caratteristiche della mente umana. Quella di abituarsi piano piano a cose che di primo impatto si rifiutano. Come lo scenario di sbandati e dei senzatetto che dimorano sulle nostra strade. Un fenomeno purtroppo tipico delle grandi metropoli americane. Ma non ci dobbiamo rassegnare. Ecco come bisogna reagire per lasciare che questo scenario diventi strutturale di Milano. 

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Il bivacco nei Bancomat: l’ultima frontiera della disperazione sulle strade di Milano

# Alcune grandi città europee, tra cui Milano, si stanno avvicinando sempre più a quelle americane con sbandati, drogati, tossici in giro per le strade

credits: ilfattoquotidiano

Purtroppo il panorama di alcune grandi città europee, Milano compresa, sta diventando ogni giorno più simile a quello delle metropoli USA. Si vedono ormai di frequente diseredati, sbandati, drogati, tossici e alcolizzati che barcollano trasandati per le strade trascinando la loro esistenza sempre più fragile tra un cestino dei rifiuti e l’altro. Soprattutto in inverno e nelle serate fredde cercano riparo in ogni angolo che possa offrirgli un qualche riparo.

Il più delle volte si tratta solo di persone bisognose inoffensive, altre volte sono persone potenzialmente pericolose, aggressive e sporche: d’altronde come non esserlo se si sopravvive in strada?

# Il bivacco degli sbandati nell’area degli sportelli bancari

Andrea Urbano – Area con sportelli bancomat

Tra i vari luoghi dove alcuni di questi sbandati si sistemano a bivaccare sono le aree dei bancomat. Sorvoliamo sull’odore che accompagna questi improbabili correntisti, la loro presenza in prossimità del bancomat non è certo rassicurante. Alcuni di loro poi tendono a fare i bisogni in prossimità delle filiali scelte come ostello.

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Questa presenza è oggettivamente un problema, per la sicurezza e per l’immagine di Milano, soprattutto per i turisti e i visitatori che come in questi giorni sono numerosi e poco abituati a certe situazioni di degrado. Chi si arrischierebbe a prelevare con degli estranei all’interno della zona dei prelievi?

Certo non pensiamo che il problema degli immigrati irregolari, dei senzatetto, degli sbandati possa avere facili soluzioni, ma dobbiamo in tutti modi evitare che la rassegnazione al degrado tipica delle metropoli statunitensi diventi la normalità anche in Europa.

Continua la lettura con: Darsena sempre più allo sbando: il reportage fotografico di UrbanFile

ANDREA URBANO

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Andrea Urbano
Nato a milano, ma milanese per scelta (per metà salentino). Sono appassionato a tutto quello che riguarda Milano: storia, cultura, dialetto e patrimonio artistico, progetti urbanistici, futuri socio econonomici, oltre a cinema, sport e viaggi. Lavoro nell'ufficio export di una multinazionale. Sono un grande tifoso del Milan. Alla ricerca di una modella. Quartiere: BOVISA

1 COMMENTO

  1. Abbiamo leggi così belle e così restringenti, che portano gli ultimi ad essere sempre più ultimi. L’associativismo tenta di fare qualcosa, ma tra gli sbarchi di immigrati clandestini che ampiano la platea degli ultimi, e la burocrazia infestante, non riesce a fare tutto quello che vorrebbe. A questi si aggiungono i padri separati , costretti a vivere all’addiaccio perché tutto lo stipenbdio è devoluto alla famiglia che non c’è più, e a quelli che non potendo pagare la pigione vivono in macchina. Gli emarginati sono sempre esistiti, ma non in questa misura. Quasi neanche nel dopoguerra, il che è tutto dire

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