Il «muro invisibile» tra Milano e CityLife: da Manhattan al Bronx

In pochi metri si passa da Manhattan al Bronx. Ma siamo a Milano

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Maps - Al confine con Citylife
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In pochi metri si passa da Manhattan al Bronx. Ma siamo a Milano. 

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Il «muro invisibile» tra Milano e CityLife: da Manhattan al Bronx

# Il quartiere modello gestito da privati

Da un lato c’è Citylife, quartiere modello, e non per i grattacieli e il grande parco impreziosito da sculture di arte moderna. Gestito da privati, è un’isola felice completamente pedonale, con verde curato, percorsi in calcestruzzo e in pietra invece che asfalto. Ci si muove solo a piedi, in bicicletta o in monopattino: tutti i residenti parcheggiano nei box o nel silos sotterraneo utilizzabile anche dai fruitori del parco e dell’area commerciale. Le auto scorrono in tunnel sotterranei. Al centro c’è la stazione metropolitana della linea M5 Tre Torri, non distante si trova anche quella di Portello sempre della M5 e quella di Amendola M1. Sembra il paradiso. Soprattutto appena si esce dall’area.  

# Appena fuori nessuna regola e amministrazione assente

Massimiliano Tonelli – Uscita su via Senofonte

La situazione cambia radicalmente appena si esce dal quartiere. In un video, pubblicato da Massimiliano Tonelli sul gruppo facebook Cantiere Urbanfile, si può notare subito la differenza: sulla scena spadroneggiano le auto e non i pedoni, con i marciapiedi utilizzati come un parcheggio abusivo.

Maps – Ai confini di Citylife

Uscendo su via Senofonte verso viale Cassiodoro, una situazione simile si trova verso viale Berengario, il grande marciapiede all’angolo con via Euripide è ricoperto di auto. 

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Non solo posteggiate davanti agli attraversamenti pedonali e vicino agli alberi, ma anche sopra i percorsi per i non vedenti rendendone impossibile l’utilizzo. 

Massimiliano Tonelli – Altre auto sui marciapiedi Citylife

Per passare bisogna fare lo slalom, chi si muove in carrozzina può scordarselo.

# Come si potrebbe intervenire? 

In zona non mancano di certo i parcheggi, interrati e pagamento, c’è quello gestito da Citylife e un altro da ATM. Si sente però l’assenza dell’amministrazione che non fa sanzionare i veicoli in sosta vietata sui marciapiedi, non investe nel posizionare paletti o altri elementi dissuasori, come succede un po’ in tutta la città. Visti i tagli al trasporto pubblico, solo in parte dovuto alla carenza di autisti, viene da chiedersi: dove vanno a finire le risorse incamerata da Area C e Area B? Potrebbero servire per avere più agenti della Polizia Locale e un maggiore decoro nelle strade.

Una soluzione potrebbe arrivare proprio dal privato: senza scomodare il modello Citylife, basta vedere la differenza tra la cura degli spazi verdi sponsorizzati dalle aziende e quelli in carico a Palazzo Marino. Anche per i marciapiedi si potrebbe agire allo stesso modo.

Continua la lettura con: La nuova «zona dei sogni» di Milano: quanto costa un appartamento a Citylife?

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

3 COMMENTI

  1. Come volevasi dimostrare, questa amministrazione non sa o non vuole amministrare. Ma dai sondaggi sembra che ai milanesi piaccia, e così sia.

  2. Sono d’accordo con il contenuto dell’articolo, però ritengo che quando si fanno denunce bisogna avere un comportamento più che retto, nel video è ritratto il signor Tonelli che attraversa le strisce pedonali (oramai è rimasto solo il nome) in sella alla bici per poi proseguire sul marciapiedi, appunto, infine prendere una via a senso unico cimentarsi in un inversione e procedere contromano. Sinceramente trovo sia una sgrammaticatura.

  3. Tutto sto Bronx io non lo vedo….certo il parcheggio è in sfregio alle regole ma non sembra un quartiere particolarmente degradato (tipo Scampia a Napoli,lo Zen a Palermo)

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