La M4 si è mangiata il verde?

La M4 è andata in direzione opposta al percorso green annunciato da Palazzo Marino

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Prima e dopo giardino Molino delle Armi, seconda foto di Urbanfile
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La realizzazione della linea M4 è stata l’occasione per riqualificare le aree di superficie dove sono presenti stazioni, manufatti e altre zone limitrofe ai cantieri. Per i marciapiedi è stato fatto abbondante uso di pietra e si è lasciato poco spazio al verde, anche dove prima era presente in modo più diffuso. Ma non si doveva combattere le isole di calore depavimentando la città?

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La M4 si è mangiata il verde?

# Al posto di un giardino ricco di verde, tanta pietra e aiuole con pacciamatura e piccoli cespugli

Uno degli esempi che mostra che si è abbondato con la pietra e al verde è stato concesso un spazio residuale. Siamo tra la stazione della M4 di Santa Sofia e quella di Vetra, dove via Campo Lodigiano si incontra con via Molino delle Armi e via della Chiusa. Come documentato da Urbanfile in un recente sopralluogo, l’area è stata riqualificata con vasche a gradoni in pietra ad ospitare aiuole riempite da pacciamatura in corteccia, bordure, cespuglietti e alberi. 

Google Maps – Stessa area nel 2012

In precedenza la zona era di tutt’altro aspetto. Forse meno studiata a livello architettonico, ma sicuramente più verde e accogliente. Era presente infatti un piccolo giardino caratterizzato da quattro grandi aiuole ricche di erba e fiori, come si può vedere dalle vecchie immagini messe a disposizione da google maps. Gli alberi, sempre scorrendo le foto del passato, sembrano essere stati mantenuti… quasi tutti quelli c’erano prima. 

Prima e dopo ex parcheggio – Foto in basso Urbanfile

Un miglioramento si nota invece in direzione del Parco delle Basiliche, un tempo parcheggio con aiuole verdi ai bordi e oggi piazza pedonale in continuità con lo spazio che lo precede e stesse vasche in pietra. A dominare è comunque sempre la pietra anche nella pavimentazione.

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# Da Piazza Tricolore a Largo Augusto regna sempre la pietra 

La scelta di non realizzare spazi naturali ha caratterizzato tutti gli interventi di ripristino e riqualificazione che hanno coinvolto le arterie stradali di Milano a seguito della realizzazione di M4. Eccetto il tratto a est tra le fermate Dateo e Argonne e Piazza Frattini, dove è stato mantenuto parzialmente il verde esistente alternati a spazi gioco e relax, per il resto sono state eliminate aiuole e giardini e rimpiazzati da alberelli e vasche senza erba. Lo si vede ad esempio in piazza Tricolore, dove sul lato destro uscendo dal centro una spianata di pietra e alberi con risibile spazio di terra attorno hanno rimpiazzato verdi aiuole, in piccolo anche nello spazio occupato dalla stazione di Santa Sofia.

La nuova porzione di piazza San Babila e la limitrofa corso Europa, un tempo adibite interamente al traffico veicolare, sono state quasi del tutto pedonalizzate ma solo con pietra nella prima e alcuni alberelli nella seconda. Identico risultato per Largo Augusto, un tempo parcheggio e rotonda stradale, oggi piazza con qualche aiuole e alcuni alberi, per il resto sempre e solo pietra o porfido.

# Ma non si doveva depavimentare la città?

assolofloromagazine.it – Depavimentazione viale Suzzani

Uno degli obiettivi dichiarati dell’amministrazione comunale negli ultimi anni è quello di combattere le isole di calore e favorire il drenaggio delle acque meteoriche per ridurre le temperature in estate e limitare i danni provocati dalle piogge torrenziali. In che modo ha deciso di farlo? Restituendo porzioni di città dove domina l’asfalto e il cemento, come strade, marciapiedi e aiuole spartitraffico, e quindi depavimentando (in alto rendering del primo intervento in viale Suzzani. Le scelte che hanno guidato gli interventi di ripristino dei cantieri della M4 vanno quindi nella direzione diametralmente opposta al percorso green annunciato da Palazzo Marino. Non costava forse meno realizzare dei giardini o forse, come suggerisce il blog Urbanfile, le risorse da investire erano tali che si è deciso di utilizzarle per acquistare elevate quantità di pietra da posizionare un po’ ovunque?

Continua la lettura con: Loreto, forse ci siamo: via ai cantieri per la riqualificazione. Ecco come diventerà: rendering della piazza e le foto di buenos aires

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

1 COMMENTO

  1. Questa Amministrazione ama così tanto il verde, da dire che pianterà 20 mila alberi, ma per il momento utilizza la pietra. E non come ornamento, ma per pietrificare il più possible una città già povera di suo di verde. Una desolazione assoluta, basta vedere piazza San Babila,a Porta Vittoria la piazza della colonna infame, ecc. More solito, questa Amministraziobne dice una cosa, ma ne fa un’altra.

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