La mania dei sopralzi ha fatto un’altra vittima. Ecco come è stato stravolto un edificio eclettico degli anni ’20. Foto cover: dalla pagina Facebook di architetturainrivolta
La “ZUPPA INGLESE” di Milano: archistar o architerror? Esperti già divisi
# Il sopralzo dell’orrore in via Dezza 48
“Orrore in Porta Vercellina”, questo il tono dell’atto di accusa della pagina “architetturainrivolta” rilanciato su tutti i social. Ma procediamo con ordine. Lo Studio Marzorati Architettura ha progettato, assieme allo studio di ingegneria Stefano Rossi, l’ampliamento di due piani dell’edificio in stile eclettico degli anni Venti e Trenta di via Dezza 48 all’interno della Casa di Cura del Policlinico. Il palazzo antico viene quindi uniformato a quello adiacente, più moderno, tramite la realizzazione di un blocco di piani identico nella forma e nel colore.
La rimozione delle impalcature di cantiere per il sopralzo e riqualificazione dell’edificio di Porta Vercellina ha rivelato un intervento non troppo riuscito. Anzi, agli occhi di critici e semplici osservatori, è un vero e proprio obbrobrio architettonico.
# La pagina Instagram architerror l’ha soprannominato la “zuppa inglese”
Come segnalato dal blog Urbanfile, l’edificio riqualificato è entrato a fare parte della raccolta di foto della pagina Instagram architerror, che raccoglie architetture alquanto discutibili, sempre secondo gli autori, con il nome di “zuppa inglese“. Il perché di questo soprannome, che richiama il famoso dolce al cucchiaio italiano, è facile da intuire: per il palazzo d’epoca è stato scelto un colore ocra che richiama al pan di spagna, per il piano di “rottura” un rosso intenso riconducibile al liquore alchermes e infine il colore panna per gli ultimi due piani. Una combinazione di colori difficile da digerire.
E’ ancora più duro il tono dei commenti raccolti dalla pagina @architetturainrivolta che scrive: “Si potrebbero spendere fiumi di parole (e parolacce) per un intervento edilizio tanto mostruoso come quello realizzato, consumatosi con la complicità di amministrazioni pubbliche prone ai più sordidi capricci dei privati. Ma non è il caso di farlo, perché l’eloquenza del risultato rende superfluo qualsiasi commento. In questa sede ci interessa almeno di sottolineare l’assurdo a cui può condurre il malato culto del contemporaneo ed il rifiuto di riadoperare uno stile tradizionale, quale quello dell’edificio preesistente.”
Fonti: Urbanfile, Architettura in Rivolta
Continua la lettura con: Il PALAZZO in stile GUERNICA del centro di Milano
FABIO MARCOMIN
Clicca qui per il libro di Milano Città Stato
Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.