C’era un tempo in cui per per telefonare quando si era fuori di casa c’era solo una possibilità: le cabine telefoniche. Prima della Sip poi della Telecom. Con l’avvento dei telefonini sono state progressivamente smantellate. Ma alcune resistono. Una su tutte, nel cuore di Milano, al centro di una piazza appena riqualificata.
L’ultima dei mohicani: la cabina telecom abbandonata in piazza Castello
“In Piazza Castello a Milano, da diversi anni c’è questo monumento Telecom, terribilmente sporco. Perché non viene asportato?“, ricorda Lino Raffaele sul suo profilo Facebook. Si tratta di una cabina telefonica della Telecom che ha resistito all’avvento dei telefonini e alla riqualificazione di Piazza Castello, nella nuova versione in total white. Forse si tratta di un monumento alla memoria, anche perchè si tratta di un anniversario storico: ma in tal caso bisognerebbe preservarla e difenderla dal degrado. Ma qual è la sua storia o, meglio, qual è la storia delle cabine del telefono?
# La prima cabina fu milanese
Sembra incredibile, ma la prima cabina del telefono è comparsa esattamente un secolo fa. Era il 1924 e parlava inglese. Già, perché le prima a comparire furono le celebri cabine rosse di Londra. Per vederle anche in Italia bisogna però aspettare quasi trent’anni: la prima cabina italiana comparve a Milano nel 1952 a San Babila. Alla fine degli anni Settanta si contavano in Italia 33.000 cabine telefoniche. Il declino è iniziato alla fine degli anni Novanta con la diffusione dei telefoni cellulari finché nel 2018 è arrivato il definitivo stop alla produzione e alla diffusione. Pochi sanno che è possibile ricevere chiamate su cabina: è necessario chiamare il numero a pagamento 199 229 229 digitando il numero del telefono pubblico che si vuole chiamare. I numeri delle cabine si possono avere premendo il tasto “OK” sull’apparecchio telefonico della cabina stessa.
# Piazza Castello in total white (con annessa cabina)
Il restyling di Piazza Castello ha visto la la riqualificazione dei viali che la collegano a Foro Bonaparte, con il calcestre al posto dell’asfalto. In Via Beltrami c’è stato il rifacimento della pavimentazione con il granito bianco di Montorfano con inserti di beola grigia trasformata nell’estensione di Piazza Castello. Tutta l’area è stata pedonalizzata, in alcuni punti con accesso solo ai residenti e ai taxi. Ma in tutto questo c’è ancora qualcosa del passato che resiste: la cabina del telefono della Telecom.
Continua la lettura con: La nuova Piazza Castello in total white: cosa manca ancora per l’inaugurazione ufficiale
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