Milano ha un problema con le linee di superficie. Al taglio delle corse, si è aggiunta la rimodulazione dei tracciati e la sospensione di fermate in seguito all’apertura della M4. Vediamo le linee colpite.
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M4 e le linee sospese: i tre casi più clamorosi del paradosso milanese
# Sospesa la fermata di interscambio tra il tram 10 e M4

L’apertura integrale della M4 non ha portato solo benefici ai milanesi. L’altro lato della medaglia sono state la rimodulazione delle linee di superficie, fino ad arrivare alla soppressione o sospensione di fermate. A volte a causa dei lavori non ancora completati su strade e marciapiedi dopo la chiusura dei cantieri per la metro. È proprio questo il caso riportato da Giulia Gentile in una segnalazione inviata all’edizione milanese del Corriere della Sera. Riportiamo un estratto: «in corrispondenza della fermata di Coni Zugna non sono stati attivati gli adeguati collegamenti con le linee di superficie. Pertanto, un viaggiatore proveniente dall’aeroporto con al seguito bagagli, per proseguire con una linea di superficie, dovrà percorrere almeno 300 metri per trovarne una. Ciò che sconcerta è che di fronte all’uscita del metrò è attiva una linea tranviaria con fermate sospese».

In effetti, come si può vedere anche sul sito di ATM, la fermata è sospesa da entrambi i lati e pertanto gli utenti sono obbligati a muoversi verso quelle di piazza Aquileia o Solari per salire sul tram 10 che transita lungo Coni Zugna. Inoltre non c’è indicazione di quando e se verranno riattivate. E non è l’unico caso. Anzi. Quello più discusso riguarda la sostituzione della linea 73.
# Il percorso della 973 che non piace a nessuno

Il primo disservizio e le prime proteste c’erano state con la cancellazione della linea 73, da San Babila a Linate, sostituita da una linea più breve con capolinea a piazzale Ovidio, subito dopo il ponte ferroviario su viale Forlanini. Un contentino per i milanesi che però ha scatenato ulteriori polemiche fino all’estensione del tracciato al capolinea attuale di via Morosini, zona piazza Cinque Giornate. Una scelta che però non piace ai comitati cittadini, in primis “Rivogliamo la 73”, da sempre contrari a un percorso ridotto e che hanno sempre richiesto il ripristino della tratta originaria: i mezzi pubblici passano in un percorso stretto e congestionato, con un’utenza inesistente nel tratto citato e in una strada con grandi problemi di viabilità, via Morosini, in quanto a ridosso di un complesso scolastico. Ma forse i problemi più grandi riguardano i dintorni di Milano.
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# Hinterland isolato ad est e ovest dopo il completamento di M4
A pagare dazio non ci sono solo i milanesi, anche chi vive nell’hinterland sta subendo le conseguenze indirette dell’apertura della M4. Tra i cittadini colpiti ci sono quelli di Buccinasco: il bus 351 è stato accorciato da Romolo M2 a piazza Negrelli, dove ci sarebbe dovuto essere l’interscambio con il capolinea di San Cristoforo M4 grazie alla passerella pedonale. Ad est le frazioni di Redecesio, Lavanderie e Novegro, con quest’ultima che ha perso la 38 di ATM dopo l’entrata in servizio di M4, sono sempre più isolate.
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FABIO MARCOMIN
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Questa Amministrazione (e anche quele vicine, che non sganciano soldi) hanno una vista così corta, che non vedono al di là del naso. Riescono a scontentare, meno male con poca spesa. Ricordo una assemblea infuocata per la linea 73: davanti all’assemblea c’era un muro di gomma. Persino personaggi in vista del PD nel quartiere, davano ragione all’Amministrazione con speciosità tali, da essere commiserati e prese a fischi dalle persone presenti. No, le persone incaricate del traffico (anche ATM), non sono adatte al lavoro che dovrebbero svolgere