Viaggio al termine della notte: il deserto dei mezzi pubblici di Milano

Tra i mezzi pubblici di Milano, quello che ha la durata di servizio più ridotta è... la metropolitana!

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Ambrogio Santo FB
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Se le attese di giorno stanno diventando snervanti, per chi utilizza i mezzi di superficie, di notte muoversi a Milano rasenta la mission impossible. Solo una linea di bus viaggia 24 ore al giorno, le metro chiudono all’ora di Cenerentola e non tutte le aree della città sono coperte dalle sostitutive notturne. Questo è il quadro della situazione.

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Viaggio al termine della notte: il deserto dei mezzi pubblici di Milano

# Solo la 90/91 viaggia a tutte le ore

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Circolare 90

A Milano muoversi di notte con la rete ATM è faticoso, a volte impossibile. L’unico mezzo di trasporto a circolare 24 ore su 24, tutti i giorni, inclusi i festivi, è la circolare filoviaria delle linee 90 e 91.

Il servizio dei tram inizia tra le 4:30 e le 5:00 e si conclude tra l’1:00 e le 2:30 del mattino successivo, mentre gli autobus iniziano il servizio tra le 5:30 e le 6:00 del mattino e terminano tra le 00:30 e l’1:45 di notte. E la metro?

Leggi anche: Metro di notte a Milano: perchè no?

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# Tra i mezzi pubblici di Milano, quello che ha la durata di servizio più ridotta è… la metropolitana!

Orari metropolitane

Sembra un paradosso ma tra i mezzi pubblici di Milano la metropolitana è quella che ha il servizio di durata minore. Prima corsa alle 5:30 e ultima alle 00:30, eccetto la M5 che fa partire il primo convoglio alle 5:40 e l’ultimo a mezzanotte. Al di fuori di questi orari entra in funzione la rete di bus sostitutivi. Una rete non completa

# La rete notturna lascia molte zone scoperte e il Radiobus di quartiere non circola più dopo le 2

Rete notturna ATM 2025

Nelle fasce orarie non coperte entrano in gioco le linee notturne: sono 15 in totale, ma scontano alcuni limiti. Per prima cosa non escono dai confini comunali, poi hanno una cadenza di un mezzo ogni 30 minuti e non c’è la sostitutiva per la M5, l’unica metropolitana a non averne una.

Inoltre non coprono tutte le aree della città e il Radiobus di quartiere, un servizio a prenotazione che collega diversi quartieri alle stazioni della metropolitana, funziona solo fino alle 2 di notte. Per chi lavora di notte occorre quindi armarsi di pazienza, aspettare decine di minuti e dover prendere più mezzi e magari arrivare comunque distanti da casa. E se si opta per il taxi?

# La difesa a oltranza dei tassisti e la guerra contro i servizi sostitutivi: unico sconfitto, il cittadino

Credits Andrea Cherchi – Taxi Milano

C’è poi l’opzione taxi, sempre servizio pubblico pur se non di linea perchè gestito da privati, ma non sempre è utilizzabile. Tra i motivi ci sono il numero di licenze inadeguato, è in corso l’assegnazione delle prime 450 aggiuntive, e i prezzi elevati soprattutto la notte. I servizi alternativi come Uber, altrove ci sono altri operatori come Bolt e Cabify, sono ostacolati a livello governativo, le versione low cost UberPop è stata ritenuta illegale, e dagli stessi tassisti. Non sono mancati gli scontri fisici tra gli autisti delle auto bianche e quelli dei servizi di NCC.

Il risultato è un’assenza di concorrenza e di offerta, con prezzi troppo alti per un utente medio, che unito alle carenze della rete notturna del trasporto pubblico fanno di Milano una città poco amica di chi la vive di notte.

Continua la lettura con: M5: i 7 difetti che la rendono la «Cenerentola» delle metropolitane di Milano

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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