Sono giorni di temporali e di “bombe d’acqua”. Ma c’è un posto a Milano dove invece di scappare ci si tuffa dentro. Letteralmente.
La “Stanza dell’Agitazione”: a Milano si NUOTA dentro una TEMPESTA di lampi e tuoni
# Lampi, tuoni e getti di pioggia: la stanza dell'”agitazione” nel tempio del relax
In quello che dovrebbe essere un luogo di relax c’è una stanza particolare che a primo impatto offre tutto fuorché relax. A QC Terme Milano, infatti, in zona Porta Romana, c’è un’area dedicata all’esperienza immersiva di nuotare durante un temporale. All’interno dell’area temporale c’è una piscina, getti di pioggia forte e schermi che proiettano un cielo in tempesta con tanto di lampi. Non mancano poi i tuoni.
La stanza che “crea agitazione” ha riscosso tanto successo da essere stata replicata a San Pellegrino.
# I 30 percorsi benessere: il tram bio-sauna e il “monte Tabor”
Ma la stanza temporale non è l’unica particolare del complesso milanese in stile liberty all’interno delle cinquecentesche mura spagnole. Alle terme di Milano l’eleganza dell’edificio si combina con le moderne tecnologie e dà luogo a 30 differenti servizi benessere. Per scoprirli tutti l’unica opzione è andarci: alcune aree, infatti, come quella del temporale artificiale, sono nascoste e quasi esclusive, pochi le conoscono.
Senz’altro caratteristico è però il tram-spa: una biosauna costruita in una storica carrozza del Ventotto Carelli. Altra stanza particolare è quella “Monte Tabor” nella quale ci si immerge in un mondo incantato con suggestioni olfattive e visive. E pensare che le Terme nascondo nel loro passato una storia noir.
# Il passato macabro: da qui partivano i tram funebri
Nel 1908 proprio dove oggi sorgono le terme venne realizzata una stazione funebre da cui partivano le salme dirette ai cimiteri Musocco, Monumentale e Maggiore.
Da qui partivano i tram funebri. Erano costituiti da due vagoni: uno per portare il feretro, uno per ospitare i suoi accompagnatori, corredato di ogni comodità. Sedili in velluto, tappezzeria, riscaldamento, vetri smerigliati per la privacy. Potevano contenere fino a due bare mantenendo comunque la riservatezza delle famiglie.
Con l’avvento dei primi mezzi a motore, questa iniziativa cominciò a cadere in disuso fino a venir soppressa nel 1928. L’edificio venne trasformato nel circolo ricreativo dei dipendenti dell’Atm per poi diventare un celebre locale notturno (Il Ragno d’Oro) fino a un paio di decenni fa quando ha preso corpo il più grande spazio termale di Milano.
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BEATRICE BARAZZETTI
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