Tra grattacieli che cambiano destinazione e altri che scompaiono dai radar, spicca il progetto di riunire tutti gli uffici comunali in un unico palazzo. Che fine ha fatto il progetto e dove si potrebbe realizzare l’idea di una “cittadella comunale”?
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Che fine ha fatto il “Grattacielo del Comune”?
# I grattacieli trasformati: “Torre Pelli”, “Gilli Hotel”, “ModaM”
Quando i progetti partono non è certo che arrivino in fondo. E, soprattutto, non è detto che si realizzino secondo le previsioni iniziali. Un concetto valido a maggior ragione per i grandi progetti come la riqualificazione dell’area Porta Nuova a Milano, che ha coinvolto una superficie complessiva di oltre 300 mila metri quadrati dove i lavori sono ancora in corso.
Rispetto al masterplan del 2007 e ai relative simulazioni fotografiche diffuse dalle agenzie di stampa e tuttora reperibili sul web, sono, in verità, molti gli elementi chiave del progetto, alcuni dei quali all’epoca avevano creato importanti aspettative, che hanno visto cambiare drasticamente destinazione d’uso, o sono stati cassati del tutto o sono stati sostituiti da edifici completamente diversi: ad esempio il grattacielo “Torre Pelli” da “Città della Moda” a sede Unicredit, il Gilli Hotel sostituito dall’appena conclusa Torre Unipol, per finire con lo scomparso “ModaM”, che doveva essere sede di museo e scuola della moda.
# La fine del progetto di riunire tutti gli uffici comunali in un unico edificio di proprietà
Ma la mancata realizzazione più illustre di Porta Nuova (il progetto che un tempo era definito Garibaldi – Repubblica), è senza dubbio il grattacielo sede del Comune, che doveva sorgere in luogo dell’attuale cantiere della nuova Torre Gioia 20. L’intento del Comune di Milano era quello di riunire tutti gli uffici e le sedi comunali attualmente sparsi in giro per la città in immobili in affitto, per avere finalmente un unico edificio dedicato ai servizi e alle attività dell’Amministrazione che fosse di proprietà, con un risparmio notevole sui canoni di locazione che ogni anno rappresentano una spesa totalmente improduttiva per la cittadinanza, impegno portato invece a termine da Regione Lombardia con il nuovo grattacielo prospiciente su via Melchiorre Gioia.
# Chi ha preso il posto del Comune?
Al posto del nuovo grattacielo del Comune, per anni lo spazio è rimasto vuoto e oggi il consorzio Coima sta costruendo una nuova sede per KPMG, multinazionale nel settore delle consulenze aziendali: quello che doveva essere uno spazio dedicato a un’opera pubblica di fondamentale utilità è diventato, dunque, un’opportunità per immobiliaristi privati.
# Il “Pirellino” perduto
L’occasione per restare nella zona e avere un edificio tutto per sé, il Comune di Milano l’aveva in ogni caso, potendo riqualificare con un progetto importante la struttura del cosiddetto “Pirellino”, grattacielo di proprietà comunale con ingresso in via Pirelli 39.
L’edificio in questione è stato però venduto nel 2019, ancora una volta a Coima, consorzio che vede la partecipazione di fondi del Qatar, che ha acquisito l’immobile all’asta per 175 milioni di euro.
Gli uffici del Comune che erano all’interno del “Pirellino”, che prima dell’acquisto da parte di Coima era di proprietà comunale, si trovano oggi in locali in affitto in via Bernina.
# Il progetto di una “cittadella comunale” ha ancora un futuro?
A questo punto c’è da chiedersi se, nel panorama delle innumerevoli riqualificazioni di cui sarà oggetto la città di Milano in questi anni, ci sarà finalmente spazio anche per razionalizzare la presenza degli uffici comunali e realizzare un’unica sede che sia di proprietà comunale, in modo da non sprecare ulteriormente risorse pubbliche dei milanesi per locazioni in edifici spesso obsoleti e non facilmente raggiungibili.
Il Comune di Milano nel 2018 ipotizzava di una cittadella comunale da realizzarsi in zona Cenisio, anche se nel 2023 nella stessa zona il Comune ha venduto immobili ancora a Coima. Un’altra soluzione potrebbe essere l’immensa area del nuovo Scalo Farini – adiacente all’area di Porta Nuova – che rappresenterà la nuova rivoluzione urbanistica della città.
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MARCO FIGURA
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Bastava una veloce ricerca su Google a quelli di Milano città stato per informarsi sul fatto che l’edificio di via Bernina non è più occupato dal Comune, e che alla cittadella in centro sono state preferite delle sedi periferiche ma ben collegate, tra cui la più grande è in Corvetto.
Mi sono sempre chiesto anch’io più volte del mancato progetto di un grattacielo comunale. L’area tra Garibaldi e Repubblica è strategica al massimo raggiungibile comodamente anche da lontano.
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