Citylife non si ferma più: sarà sempre più city e meno life

Il quartiere diventerà sempre più chiuso come è successo per Porta Nuova? Ecco l'ultima novità in arrivo nella zona della vecchia fiera

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Rendering realizzato con Ideogram AI

Poco alla volta si stanno completando tutti i tasselli del puzzle, con anche gli ultimi lotti liberi pronti ad essere edificati. Sempre più edifici e sempre meno spazio per chi non è residente. Citylife rischia di perdere il suo principale motivo d’attrazione, la prevalenza di spazi verdi e di luoghi di interesse per tutti i cittadini: diventerà un’occasione mancata, come Porta Nuova?

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Il futuro di Citylife: più city meno life?

# Citylife rischia di diventare un’occasione mancata

Citylife vs Porta Nuova

Nella sfida a distanza tra i due quartieri moderni ed europei della città, Citylife e Porta Nuova, il più vissuto e apprezzato dai milanesi per la possibilità di vivere appieno gli spazi all’aperto è senza dubbio il primo. La concentrazione di grattacieli al centro, il Dritto, lo Storto e il Curvo, e l’area commerciale con ristoranti posizionata sotto e sopra il podio che accoglie gli stessi, regala grandi spazi senza quella sensazione di oppressione e chiusura che si percepisce a Porta Nuova, soprattutto in direzione centro con il padiglione Ibm e il nuovo store Uniqlo a congestionare piazza Gae Aulenti. La situazione però è in procinto di cambiare nei prossimi anni, purtroppo in peggio.

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# Sparisce l’unico locale all’aperto nel parco, il Gud: al suo posto un altro grattacielo residenziale

Citywave – Il grattacielo sdraiato

Nell’attesa di vedere completato il quarto grattacielo del quartiere, già soprannominato lo Sdraiato per via del grande porticato che unisce due edifici di altezze diverse, ci si prepara a vederne arrivare un quinto.

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Credits lylaintheskywithdiamonds IG – Gud Citylife

L’area prescelta è quella dove si trova oggi uno dei locali GUD in città, caratterizzato da sdraio e ombrelloni, tra balle di fieno vista Tre Torri e un’atmosfera metropolitana rurale, sul retro ci sono degli orti urbani. Si tratta dell’unico locale all’aperto nel prato di Citylife e lo sarà al massimo fino al 2026.

Maps – Area futuro grattacielo Citylife

Posizionato nel lato del quartiere che affaccia su viale Berengario, su un lotto fondiario di 7.300 mq, l’Amministratore Delegato di SmartCityLife, Roberto Russo, ha dichiarato in un’intervista a Urbanfile che sorgerà al suo posto un «edificio iconico e innovativo, sicuramente alto dato che l’area fondiaria è piuttosto piccola». Si parla di circa 20 piani, solo residenziale con appartamenti di 300 mq ciascuno, e di un’altezza stimabile in almeno 60-70 metri.

Un’altra porzione di parco pubblico sarà quindi destinata a privati, come già successo per tutte le residenze Libeskind e Hadid recintate con le aree verdi accessibili solo ai residenti, e soprattutto una spazialità cancellata dato che si riduce la distanza tra la propaggine ovest dello shopping district e il nuovo costruito. Nelle immagini in alto la situazione oggi e in futuro della vista dell’area con l’ingombro di un palazzo (realizzato dalla redazione con Ideogram AI e non riferibile ad alcun rendering ufficiale).

# L’ultimo lotto libero viene occupato dal Padel Pavillon

skysport – Padel Pavillon

Non ci sono solo grattacieli. Nell’ultima porzione di terreno libera da costruzioni è in fase di realizzazione il Padel Pavilion di design progettato da Fabio Novembre, con linee che richiamano le Tre Torri. La sua localizzazione all’interno del quartiere è sul lato confinante con il centro congressi MiCo, uno degli edifici delle vecchia fiera dove è previsto l’approdo del nuovo Centro di produzione Rai al posto del “padiglione dell’Agricoltura” tra il 2028 e il 2029.

Dopo l’incertezza iniziale, CityLife ha preso il volo anche grazie all’ampia disponibilità di spazi verdi e di luoghi di interesse per i non residenti. Le nuove costruzioni faranno perdere il suo appeal come punto di riferimento per tutti i milanesi, trasformandolo in uno dei tanti quartieri soffocati dal cemento e chiusi in se stessi?

Continua la lettura con: La «CityLife di periferia»: il quartiere delle Olimpiadi a Milano

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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