Tutti conosciamo Alessandro Manzoni, tutti abbiano studiato, amato o odiato la sua opera più famosa: I Promessi Sposi. Tanti hanno fantasticato sulla storia d’amore di Renzo e Lucia, deriso Don Abbondio, odiato Don Rodrigo e nei secoli successivi tante frasi scritte nell’opera sono diventate di uso comune (questo matrimonio non s’ha da fare nda). L’importanza e la grandezza del Manzoni, soprattutto per noi milanesi, è incontestabile, eppure qualche anno fa c’è stato un episodio che ha turbato molto gli estimatori dello scrittore. Un episodio che metteva in dubbio l’origine lombarda della storia dei Promessi Sposi.
E se i PROMESSI SPOSI avessero ORIGINI LUCANE?
# Su quel ramo del Lago di Monticchio…
La questione fu sollevata qualche anno fa dal quotidiano Il Giorno che sostenne che, molto probabilmente, la storia raccontata nei Promessi Sposi sia ispirata ad una storia vera avvenuta sulle sponde dei laghi vulcanici di Monticchio nella provincia attuale di Potenza in Basilicata (o Lucania nda). Solo in un secondo tempo, poco prima della stesura definitiva dell’opera, l’ambientazione è stata cambiata per renderla più vicina e consona all’autore.
Si tratta di un’ipotesi né confermata, né smentita lanciata alla mercè giornalistica dal gesuita Padre Gabriele Ranzano che sosteneva l’esistenza di un manoscritto custodito gelosamente nell’Abbazia San Michele a Monticchio. Un manoscritto che parla di due innamorati della zona (Fermo e Lucia), la cui storia viene ostacolata dai signorotti che al tempo governavano il sud Italia, i Borboni. Un manoscritto che arrivato nelle mani del Manzoni, è stato copiato e riadattato.
# Differenze e similitudini
Secondo Padre Gabriele Ranzano, il manoscritto non parla di spagnoli ma dei Borboni, che i “bravi” fossero in realtà dei “picciotti” e per dare più credito alla sua storia svela anche il nome dei tre più importanti: Sfregiato, Tiradritto e Grignapoco. Esiste anche un Padre Cristoforo che nel romanzo manzoniano fugge a Rimini, mentre nel manoscritto lucano preferisce le coste siciliane. La madre di Lucia spesso la si trova a pregare la Madonna del Carmelo e la celebre Monaca di Monza non sarebbe altro che ispirata a Geltrude De Leyva rampolla dei commendatari dell’Abbazia di San Michele Arcangelo.
Le similitudini non si limitano anche ai personaggi, ma anche ad alcuni passaggi letterari. Il famoso passaggio poetico: “…monti sorgenti dall’acque, ed elevati al ciel…” descrive in maniera perfetta il paesaggio dei laghi di Monticchio che guarda caso hanno qualche similitudine con quello del Resegone e del Lario.
# Una tesi non comprovabile
Per quanto questa storia sia affascinante, purtroppo quel manoscritto è stato smarrito e molto probabilmente distrutto, per cui prove sicure non sono più consultabili. Eppure, il fascino di questa presunta origine lucana dei Promessi Sposi è tornata in tempi più recenti quando il giornalista Vincenzo Maida pubblica una raccolta di racconti dove uno di questi è stato ispirato da una lapide a Montalbano Jonico a ricordo dell’amicizia di Francesco Lomonaco e del suo allievo…Alessandro Manzoni.
Verità, storia, leggenda o mito, la questione è ancora aperta.
Continua la lettura con: La storia VERA del FORNO dei Promessi Sposi
MICHELE LAROTONDA
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Interessante articolo ed intrigante ipotesi!
L’anno prossimo incomincerò on line per i membri dell’associazione di cui faccio parte, la letttura integrale dei Promessi Sposi e non mancherò di menzionare quanto letto .
Avrei anche piacere di invitare l’autore a parlare dell’argomento.
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