Milano si è sempre distinta per la sua capacità di eccellere, dall’organizzazione di eventi al design, passando per le infrastrutture. Nella storia recente ci sono anche dei buchi nell’acqua. Vediamo quali sono.
I GRANDI FLOP di Milano
#1 “Tempo di libri”, la fiera del libro milanese, durata solo due edizioni e surclassata dal Salone del Libro di Torino
Spesso si fallisce a causa della hybris. Quella superbia che spinge a oltrepassare i propri limiti. Milano ha provato a realizzare un salone del libro per fare concorrenza a Torino e mettere ancora una volta in mostra le proprie capacità organizzative e imprenditoriali. “Tempo di Libri”, la fiera del libro milanese, è rimasta in piedi solo per due edizioni. Sarebbe dovuta ripartire con una nuova formula nel 2020 ma, complice la pandemia e gli scarsi risultati ottenuti nel 2017 e nel 2018, è stata bocciata definitivamente.
#2 EMA persa per un sorteggio e per l’autosabotaggio
L’assegnazione a Milano dell’EMA, l’Agenzia Europea del Farmaco, avrebbe generato un indotto di miliardi per il territorio e dato ancora maggior prestigio visti anche gli ultimi anni in cui la pandemia e l’approvazione di farmaci e vaccini ha dettato l’agenda dei Paesi europei e del mondo. In vantaggio fino all’ultimo giro, il governo non ha messo in campo le forze migliori per ottenere i voti necessari a trasferire l’ente da Londra alla nostra città, e così Milano ha perso in favore di Amsterdam per uno sfortunato sorteggio, dopo aver bruciato un consistente vantaggio.
#3 Il mezzo flop di Malpensa
Milano non è riuscita a costruire un sistema aeroportuale di livello europeo. Linate è troppo piccolo per competere ma al contempo toglie spazio a Malpensa, che avrebbe il potenziale per diventare l’hub per il sud Europa. Purtroppo ad oggi rimane un miraggio anche a causa di altri due problemi: la distanza dalla città, con infrastrutture di collegamento non adeguate, e la bocciatura dei piani di ampliamento. A questo si aggiunge il freno tirato a più riprese dal governo di Roma come quando ha tolto da Malpensa la compagnia di bandiera.
#4 Le palme e i banani di piazza del Duomo
Da quattro anni le aiuole di Piazza del Duomo ospitano palme e banani. Un allestimento che ha fatto storcere il naso a molti milanesi, che non hanno condiviso la scelta di mettere a dimora delle piante inusuali a queste latitudine, e che hanno lasciato interdetti i turisti. Nonostante lo scarso apprezzamento rimarranno lì ancora per altri due anni almeno. La sensazione è che si tratti di una bocciatura insanabile.
#5 L’eterno rinvio e gli interscambi “fantasma” della M4
La M4, la quinta linea metropolitana milanese, è sicuramente tra i più grandi flop della città. Avrebbe dovuto inaugurare per intero entro Expo2015 assieme alla M5, poi solo le tre fermate con servizio navetta da Linate e infine rimase tutto in sospeso. Non solo, tra ritrovamenti archeologici, riprogettazione e in ultimo la pandemia la data di apertura è stata progressivamente posticipata.
All’inizio del 2021 sarebbe dovuta entrare in funzione la mini-tratta Aeroporto Linate-Forlanini Fs, a fine 2022 fino a San Babila e nel 2023 il resto della linea. Purtroppo il 2022 è dietro l’angolo è ancora non è stata comunicata una data ufficiale. Se a questo si aggiungono l’interscambio fantasma con la M3 e quello all’aperto con la M2, oltre all’orrendo design delle stazioni, il disastro è totale.
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#5+1 La riapertura dei Navigli: rilanciata in campagna elettorale, rimessa nel cassetto da ogni giunta
La riapertura dei Navigli è stato uno dei cavalli di battaglia di Sala nel primo mandato. Il progetto della linea blu della metropolitana è stato addirittura pensato per consentire il passaggio dei canali sul tratto della cerchia interna, dove un tempo scorrevano i Navigli, e poter realizzare i lavori durante i cantieri della stessa linea. Ad oggi non è stato riaperto nemmeno un metro e anzi sembra che tutto il sogno della riapertura sia stato riposto in un cassetto, forse per sempre. Nel 2022 Milano avrebbe potuto avere un tratto dei canali nuovamente aperti assieme alla nuova linea blu, invece non avrà nulla di tutto questo. Un flop inconcepibile per la città riconosciuta da tutti come la più efficiente d’Italia.
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