Sono passati 40 anni ma ancora molti rimpiangono quei tempi. Come i nostalgici che si sono ritrovati rendendo una piazza di Milano quasi come allora.
Il ritrovo dei PANINARI: 40 anni dopo
# Gli anni della leggerezza e del consumismo
Gli anni ’80 sono stati un decennio molto particolare, un decennio sorto tra le ceneri degli anni di piombo e dei conflitti politici e sociali. Ma nonostante non sia stato un decennio privo di avvenimenti e stravolgimenti geopolitici, l’aria che si respirava era di spensieratezza, di eccessi e di edonismo reaganiano. E tutto ciò si è tradotto nella nascita di pop star come Madonna, del Cinepanettone e della moda dei paninari.
# I paninari: “Timba” e “Curma”
Ai piedi Timberland (Timba nel gergo), pantaloni della Levi’s e il bomber. Questo è un buon modo per approssimare lo stile del paninaro degli anni 80, sempre pronto a partire per farsi il weekend a Curmayeur (o Curma). Sulle note delle – oggi – icone del pop, quello del paninaro è stato un fenomeno di costume nato e morto degli anni 80 a Milano, rappresentato dal ragazzino\a figlio\a della media-alta borghesia meneghina, vestito da capo a piedi di marca, o meglio, griffato.
Con le loro musicassette o i walkman, la musica che il paninaro ascoltava era il pop, genere che si addiceva allo stile di vita disimpegnato e leggero: i Duran Duran, Madonna o gli Spandau Ballet.
# “Dagli anni Ottanta a oggi con la stessa voglia di stare insieme“
40 anni dopo, nel maggio del 2022, si sono radunati i paninari e ragazzini di una volta, che si ritrovavano presso i bar e paninari del centro storico di Milano, creatori di una moda che si è presto diffusa in tutta Italia, diventando così delle icone di quegli anni.
Organizzato dai promotori della pagina Facebook “Paninari, la company“, si sono ritrovati tutti in Piazza Liberty, vicino ai vecchi luoghi di ritrovo come il bar “Al Panino” di via Agnello e il Burghy di piazza San Babila. Esattamente vestiti come nei loro gloriosi anni 80.
L’aria che si respira oggi è sicuramente diversa e le nuove generazioni non possono permettersi di essere particolarmente spensierate e disimpegnate, ma è sempre presente una costante: la moda è lo specchio della società, una delle migliori modalità di espressione dell’uomo.
Continua a leggere con: Via MONTENAPOLEONE: la storia della via della moda milanese
ALICE COLAPIETRA
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Francamente ho dei dubbi che i paninari di ritorno si siano presentati in piazza Liberty nei loro panni di allora. Io nei miei jeans dell’epoca (pur non griffati) non ci entro più. E da come era consuetudine “trattare male” le Timberland (gentile Alice, lei è troppo giovane per ricordare lo slogan pubblicitario che recitava “Chi ama le Timberland le tratta male”), non credo siano arrivate integre ai giorni nostri.
Comunque non è stata una stagione così dorata, anzi.
Grazie per la condivisione della sua opinione!
Scrivendo “Esattamente vestiti come nei loro gloriosi anni 80” intendevo certamente non con gli originali capi di 40 anni fa (anche se potrebbe anche essere per qualcuno di loro) ma, da come si vede dalla foto, in senso simbolico, indossando quindi jeans, scarpe stile Timberland e bomber. Inoltre, non è stato un decennio idilliaco e “dorato”, condivido pienamente con lei. Infatti subito a inizio articolo ho specificato che non è stato “un decennio privo di avvenimenti e stravolgimenti geopolitici”. Ciò che intendevo è che semplicemente i giovani (parlando in maniera generica ovviamente) avevano voglia di non pensarci, di lasciarsi andare e concentrarsi su cose più leggere e superficiali.
Condivido pienamente il commento di Eleonora.
Imoltre cara alAlice se proprio vuole raccontare un fenomeno milanese in particolare di piazza San Babila, vada ad informarsi sulla storia dei sanba ili i anni 70′. Avevano certamente più personalità.
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