Quando si pensa ad una chiesa si immagina la classica facciata a capanna con vicino un campanile, eppure gli architetti stanno sperimentando la loro bravura anche per gli edifici sacri, i quali assumono le forme più bizzarre e impensabili. Milano, fortunatamente, non è stata risparmiata e anche lei ha la sua chiesa strana, quella a piramide.
La CHIESA a PIRAMIDE: la più strana di MILANO
# Dove si trova?
La chiesa di San Giovanni Bono, comunemente conosciuta come “chiesa a piramide”, si trova nel quartiere Barona, tra i serpentoni del quartiere Sant’Ambrogio, ed è stata realizzata da Arrigo Arrighetti, architetto degli anni Sessanta che rivoluzionò molti quartieri milanesi. Inizialmente l’architetto aveva realizzato la chiesa in plastica dura, proprio per dare l’idea di una “tenda sacra”; tuttavia un incendio la distrusse e fu ricostruita in calcestruzzo e alluminio porcellanato. La chiesa domina il quartiere: è al centro di esso e, facendo parte di un complesso parrocchiale, è diventata simbolo indiscusso della zona e punto di riferimento per la comunità.
# Piramide, tenda o chiesa a punta?
Una cosa è sicura, questa non è la classica chiesa, anzi è forse uno degli edifici sacri di design più belli, ma anche meno conosciuti, di Milano e forse d’Italia. Non solo si potrebbe definire “chiesa piramide” per la sua forma in facciata, ma, se si osserva di lato, si nota subito quella “tenda sacra” di cui voleva dare l’idea l’architetto progettista Arrigo Arrighetti. Una copertura a vela, che dall’area del presbiterio sale fino a creare una cuspide in corrispondenza della facciata rende proprio l’idea di avere di fronte una tenda. Semplice, moderna e suggestiva gli si attribuisce un altro nome la “chiesa a punta”, insomma è conosciuta con tutti i nomi possibili fuorché San Giovanni Bono.
A confermare il fatto che non è una semplice chiesa, l’edificio non è adibito solo ad uso sacro. Al piano interrato, nascosto sotto la chiesa, c’è un salone teatro che ospita manifestazioni artistiche e incontri organizzati dalla parrocchia e da un gruppo teatrale amatoriale.
# Un gioco di luci all’interno
Una volta entrati ci si trova davanti a tre spazi: l’aula liturgica, la cappella feriale e una navata laterale, inizialmente fonte battesimale. Ciò che in parte stupisce è però l’atmosfera che si crea all’interno. Tutta la struttura è traforata da piccole finestrelle colorate e lungo il tetto a falda corrono due fasce colorate che insieme creano giochi di luce fin sull’altare.
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BEATRICE BARAZZETTI
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