Per quanto macabri e tristi, i cimiteri sono da sempre luoghi misteriosi. ‘A livella, così Totò chiamava la morte perché gli uomini possono essere tutti diversi in vita, ma quando muoiono sono tutti allo stesso livello, tutti uguali e senza distinzioni. Eppure, nonostante questo, le grandi città europee, da sempre, hanno costruito cimiteri che sono diventati pezzi di storia e mete di pellegrinaggio da parte dei turisti di tutto il mondo. Basti pensare a Père Lachaise a Parigi dove riposano centinaia di grandi nomi della cultura mondiale e che da anni è meta dei fan nostalgici di Jim Morrison. Milano non poteva essere da meno con il suo Cimitero Monumentale.
A Milano la CITTÀ dei MORTI
# Una gestazione lunga e travagliata
Nei primi anni dell’ottocento, Milano aveva sei cimiteri e su pressione dell’amministrazione asburgica fu costretta a dismetterli e bandire un concorso per la costruzione di uno nuovo. Tra i numerosi progetti presentati, venne scelto quello dell’architetto Carlo Maciachini, ma che, nonostante tutto, incontrò diversi problemi alla posa della prima pietra. Problemi politici e logistici furono le cause principali del blocco dei lavori e bisogna aspettare il 1863 per l’inizio della costruzione e il due Novembre 1866 per l’inaugurazione.
# Il Monumentale: la città dei morti
Lo spazio occupato dal Monumentale è di circa 250 mila metri quadri e per questa ragione ne fa a tutti gli effetti una vera e propria città, anche perché, passandoci accanto, non si ha l’impressione di trovarci di fronte ad un cimitero, ma ad una vera propria opera d’arte. Entrandoci, non si può rimanere indifferenti alla complessa rete di strade, gallerie, portici, vie principali, vie secondarie, piazzali e slarghi, proprio come una vera e propria città. L’unica cosa che tradisce la sua reale funzione sono l’ossario al centro, la presenza del forno crematorio e le diverse sepolture.
# Un museo a cielo aperto
La sua struttura architettonica ripercorre le diverse epoche storiche vissute a Milano, lo stile liberty del primo Novecento, il periodo razionalista del fascismo e in seguito quella della resistenza convivono in un unico ambiente che ogni anno affascina migliaia di turisti che si avventurano per le sue strade dove si viene affascinati dal grande edificio del Famedio (Tempio della Fama) dove sono seppelliti i nomi illustri della nostra città. Un vero e proprio Pantheon meneghino che segue regole ben precise per ottenere la sepoltura. Meriti letterari, artistici o scientifici sono i criteri principali per aver accesso.
# I personaggi illustri
Tra i personaggi illustri troviamo: Arturo Toscanini, Alessandro Manzoni, Carlo Cattaneo e Luca Beltrami, Salvatore Quasimodo, Carlo Forlanini, Bruno Munari e Leo Valiani, Aldo Aniasi, Guido Crepax, Dario Fo e Franca Rame, Ambrogio Fogar, Giorgio Gaber, Paolo Grassi, Enzo Jannacci, Duilio Loi, Alda Merini e Giovanni Raboni.
# Un sito itinerante
Dal 2019 è stato messo in rete il sito ufficiale del Monumentale. Un portale utilissimo dove trovare informazioni (anche storiche poco conosciute), curiosità, orari delle visite e percorsi tematici. Quello che si evince nel navigarlo è la passione e l’affetto che hanno i milanesi per questo luogo storico che a dispetto della sua funzione ha assunto un’importanza storica e architettonica che ha pochi eguali in Europa.
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MICHELE LAROTONDA
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