Ci sono storie che si intrecciano nel tessuto urbano in maniera talmente misteriosa da diventare ben presto vere e proprie leggende. Come nel caso dei fantasmi di Milano, delle credenze popolari ritenute portafortuna (tipo il toro in Galleria Vittorio Emanuele II) e molto altro ancora. Poche zone della nostra città, però, possono vantare un’aurea di mistero come quella che si porta dietro la zona del Naviglio Pavese, e questo grazie a un locale in particolare: la Sacrestia Farmacia Alcoolica. E se per caso non foste a conoscenza della sua singolare storia che si presenta in tre atti, oggi sono qui per raccontarvela.
La FARMACIA ALCOLICA di Milano
# Primo atto: il BORDELLO
Siamo nella famosa via Conchetta che, assieme a via Ascanio Sforza, rappresenta lo snodo dei canali attorno al più stretto dei Navigli milanesi, ed è qui che al civico 20 troviamo la Sacrestia Farmacia Alcoolica.
Il contesto storico ci riporta indietro di più di cento anni: siamo infatti all’inizio del XX secolo quando, in linea con il resto dei locali della zona, anche la Farmacia Alcoolica assurgeva a ruolo di Casa di Piacere, sia per poveracci in cerca di emozioni forti che per ricchi e borghesi signori scesi fin quaggiù dal centro di Milano. In questa zona di chiuse e di canali sotterranei, le feste a tema vietato ai minori e le serate a base di superalcoolici non trovarono alcuna diga a rallentarne il flusso di clienti provenienti non solo da Milano, ma anche da buona parte della provincia, e neanche la Grande Guerra ne frenò la fama. Le cose sarebbero state destinate a cambiare solamente dopo la seconda guerra mondiale.
# Secondo atto: la FARMACIA
Le leggi della neonata Repubblica sempre più atte a ricostituire un ordine e una civiltà smarritesi in Italia durante gli anni bui del conflitto mondiale rappresentarono uno spartiacque anche per gli hobby dei libertini di allora. Le città furono ricostruite, gli orrori del fascismo buttati alle spalle, ma un certo bigottismo iniziò a prendere pian pianino piega nel costume della Penisola. Di anno in anno, iniziarono a chiudere tutti i cosiddetti “bordelli”, e questo è il motivo per cui la vecchia Sacrestia fu acquisita dalla potente Curia di Milano. In breve tempo le mura di questo locale furono convertite per trasformarlo in una più funzionale (e più “pulita”) farmacia.
Questa fu la seconda di tre facce che questo storico luogo di Milano ebbe la fortuna di indossare.
# Terzo atto: il LOCALE NOTTURNO
L’ultimo punto di questa fiaba milanese del tutto autentica coincide con l’attuale forma assunta dalla nostra farmacia alcoolica: un punto di ritrovo per la vita notturna. E se un tempo ci si recava qui per acquistare erbe, spezie e medicamenti, ma prima ancora ci si dilettava con qualche bella signorina, oggi in via Conchetta 20 troviamo un locale davvero camaleontico, che ha saggiamente mantenuto l’atmosfera e le caratteristiche del suo piccante passato. Grazie al fatto di aver mantenuto la struttura originale, qui si ha la possibilità di vivere due universi completamente differenti, dove trasgressione ed etica coesistono all’interno dello stesso spazio, in un alone di intrigo e di leggenda. Si può scegliere fra apericena con un ricco buffet, oppure un vario menù a base di cucina mediterranea (degustazione di salumi e formaggi come portate iniziali, pietanze
come la parmigiana di melanzane, la tagliata ed altre proposte culinarie della tradizione italiana).
Inoltre, se avete un evento da programmare, questa location sicuramente lascerà a bocca aperta i vostri invitati: infatti è possibile riservare la sala chiamata “Sala della Sciura Cesara” posta al piano inferiore, per vivere il vostro compleanno o laurea nel pieno della magia della Sacrestia.
L’atmosfera è unica, caratterizzata dalla presenza di luci soffuse, busti e statue, sipari in velluto, chaise long e specchi ad ogni angolo. I proprietari hanno voluto conservare drappi, tendaggi color porpora, poltrone e lampadari originali; e ancora la vecchia insegna della Farmacia recuperata e restaurata, la collezione di alambicchi e barattoli di spezie necessarie alla preparazione dei medicamenti: è il richiamo sia ai “Piaceri Particolari” della Casa che alle cure “alchemiche” degli Antichi Rimedi. Ma come detto la Sacrestia non è solo un locale aperitivo: il segno incessante del tempo che qui dentro si è fermato è rappresentato dalla sala ristorante dove ci si può imbattere in orologi a pendolo, stoppatisi chissà in quale dei tumultuosi anni che questa perla della vita notturna milanese ha conosciuto.
Conoscevate la storia della Sacrestia Farmacia Alcoolica? Ci siete mai stati? Diteci la vostra nei commenti!
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CARLO CHIODO
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