La Legge di Murphy recita: «Se qualcosa può andare storto, lo farà».
Siccome a Milano siamo particolari, abbiamo le versioni ambrosiane che in slang chiamiamo “sfighe”.
Niente a che vedere con la fetta biscottata che casca da un certo lato, o la bottiglietta d’acqua che si apre nella borsa inondando ogni cucitura. Qui si soffre da eroi: noi siamo quelli della variante milanese.
La LEGGE DI MURPHY a Milano: le 15 immancabili SFIGHE meneghine
#1 La rete tecnologica tra le migliori d’Europa? Tranne per inviare o ricevere documenti urgenti e fondamentali
L’antropologia spiegherà prima o poi perché milanese e lavoro sono una cosa sola. In attesa di questa rivelazione ci dobbiamo tenere lo stereotipo del milanese iperconnesso, sempre al telefono (per il tempo che è carico), indaffarato e produttivo.
Finché non subentrano tutte le sventure possibili.
Avete mai notato che la copertura 4G/5G di Milano è la migliore d’Europa fino a che si cincischia con app inutili, spegnendosi irrimediabilmente appena si deve inviare o ricevere documenti importanti? Beh, allora avrete anche notato che la rete recupera efficienza e velocità appena si torna a bighellonare.
#2 L’ultimo aggiornamento della giornata sicuramente si incepperà
Eterna nemica della velocità milanese è la spillatrice, che ha sempre all’interno l’ultimo punto. Inceppato. Come dite? Siamo nell’era digitale paperless? Benissimo! Sicuri di aver scaricato tutti gli aggiornamenti stanotte? Perché vedo il vostro PDF reader pronto a trasformarsi in una spilletta incastrata. Digital edition.
#3 Ogni laptop si romperà nel momento sbagliato
Per non parlare del laptop guasto. Lo portiamo in assistenza e la diagnosi è, manco a dirlo, rottamazione. Tentiamo la fortuna (non ridete) portandolo in un centro gestito da veri nerd che lo riparano, MA ci daranno il lieto annuncio solo dopo aver messo nel carrello di Amazon un PC nuovo, preso al volo in offerta non rimborsabile.
Così adesso avremo l’ennesimo dispositivo da sincronizzare. Al lavoro se qualcosa può andare storto lo farà, ma in triplice copia.
Per fortuna che arriva il vener……
#4 Sole in settimana, pioggia nel week end
È primavera, venerdì mattina, ci svegliamo di buon umore perché arriva il weekend di riposo. Un pensiero che bisognerebbe sempre evitare, per lo meno pensare a bassa voce:
– La settimana è sempre pesante, soleggiata e calda. Nel weekend invece pioverà. – Variante: se è zona ponte con la settimana corta, il venerdì ci potrà salvare solo l’Arca di Noè.
#5 Ci si ammala sempre in vacanza
– Scoppiamo sempre di salute, ma ci ammaleremo nel fine settimana imminente – Variante: sostituire “fine settimana” con Natale, ferie o giorno del compleanno.
– Nonostante tutto arriviamo a casa. Una volta scesi dalla macchina dove pensate di poter mettere il piede, se non nella pozzanghera più grande di Milano?
#6 Il giorno più freddo dell’anno è quello precedente all’accensione del riscaldamento
– Verso la metà di settembre di ogni anno, la Giunta Comunale emana l’ordinanza che regola accensione e spegnimento dei riscaldamenti. In quel preciso momento Milano diventa il nodo del climate change più critico del pianeta (dell’universo?).
Anche se abbiamo già fatto il cambio di stagione dovremo correre agli armadi e ripescare tutto il guardaroba: al 15 di ottobre per girare in canottiera e infradito, mentre al 15 aprile vorremo mica rinunciare ad una rinfrescatina a tutti i pile appena lavati e imbustati!
Che ne dite, ci vediamo sull’evento Facebook “Pioggia delle 18:00 a Milano” e ci scambiamo qualche esperienza? www.facebook.com/events/
#7 Ogni pista ciclabile si interrompe sempre nel punto più pericoloso
– Cominciamo dalle piste ciclabili ed evitiamo la prima perdita di tempo: le nuove bike lane di Milano sono state sicuramente tracciate in omaggio a Murphy, cioè dove potevano recare maggior disagio a tutti. Non servono studi internazionali o osservatori ONU per confermarlo: è così e basta.
#8 La legge di equidistanza: se si deve prendere un mezzo di trasporto pubblico, si è sempre a metà strada tra una fermata e quella successiva
– Passiamo quindi oltre per analizzare la gamma di mobilità dolce, cui si applica la teoria quantistica ATM dell’equidistanza: «Nello sbucare da una via laterale, alla ricerca della fermata dell’autobus più vicina, ci si troverà nel punto perfettamente equidistante tra due fermate». (http://leleggidimurphy.it/legge-atm-dellequidistanza/
La teoria si adatta in modo perfetto allo sharing di qualsiasi veicolo, 2 o 4 ruote, e se
non ci credete aprite una qualsiasi app adesso.
Inutile quindi affannarsi alla ricerca della fermata più vicina tra le due: qualunque sceglieremo è sbagliata, l’autobus è appena passato oppure aspetteremo le ore, mentre in direzione opposta è ov-via-men-te prevista una parata di bus che percorrono la linea, compresa la consegna dei nuovi mezzi ibridi col taglio del nastro delle Autorità, scorta d’onore, stampa e fanfara.
– Per accorciare le attese alle pensiline di tram e mezzi di superficie è comunque consigliato controllare quante sigarette abbiamo in tasca. Ultima sigaretta + tanta voglia di fumare = quaresima!
Attenzione a non barare: accendere la sigaretta apposta per far arrivare l’autobus non funziona e da gennaio 2021, da quando è stato introdotto il divieto di fumare alle fermate, il coefficiente di difficoltà è da gara di tuffi.
#9 La legge del pendolare: se sei in ritardo il treno è in orario, se sei in anticipo corsa soppressa
– Menzione particolare meritano gli eroi che ogni mattina salgono su Trenord per venire a lavorare a Milano.
I pendolari hanno un corollario personale, il principio di indeterminazione fifty-fifty.
All’uscita di casa il pendolare ha due sole possibilità: avere addosso tutta la premura del mondo (chissà perché?) e allora inutile affannarsi a inscenare i 3000 siepi saltando ostacoli e trolley, rompere il tacco e inciampare nella pashmina: il treno chiuderà le porte in faccia. Le 3 volte l’anno in cui il pendolare è in orario o in anticipo, Trenord ha soppresso la corsa.
Meglio scegliere l’auto privata, quindi?
#10 La legge della tangenziale: la corsia che scegli è la più lenta
– L’automobilista ha la sua Trenord e si chiama tangenziale. Può scegliere tra tre corsie ed inevitabilmente sceglierà quella che gli farà perdere più tempo. Cambiando fila aumenta solo il tempo che sprecato in coda.
Tutto ciò si applica anche alla fila del supermercato o degli uffici pubblici: la fila in cui ci mettiamo è sempre la più lenta. Cambiare fila per applicare sempre lo stesso postulato.
Sia la tangenziale Est che la Ovest sono due tracciati pensati veramente bene e chi conosce la città sa che c’è più di un’uscita per recarsi nello stesso punto.
Optando di uscire prima per evitare una coda in tangenziale, imboccherà un girone dantesco andando incontro ad una coda più lunga. Preferendo proseguire in tangenziale perché all’uscita prima si intravede un rallentamento, idem.
#11 La legge del semaforo: rosso
Una volta in città bisogna fare i conti con la cattiveria degli esseri più spietati delle strade: i semafori.
I semafori milanesi sono sempre rossi, non importa da quale lato dell’incrocio ci troviamo: il verde non scatta più, soprattutto se sei in pole position. Se davanti a te c’è qualche veicolo… continuate voi,
– Possiamo sempre decidere di cambiare tragitto per guadagnare tempo e in quel caso ben due risultati sono possibili: che tutta Milano quel giorno ha preso la stessa decisione oppure stanno tracciando una nuova ciclabile.
#12 La legge dell’AMSA: pulisce solo le strade a senso unico quando sei in ritardo per un appuntamento decisivo per la tua vita
Nelle vie a senso unico invece, appena imboccata la strada si materializza il camion AMSA, perché è il giorno della raccolta differenziata. A qualunque ora.
#13 La legge più precisa dell’universo: se lavi l’auto, pioverà
E se aspetti la pioggia prima di lavarla si rischia la desertificazione per la siccità.
#14 La legge dello sgamo: se non vuoi incontrare qualcuno, lo troverai subito
L’eterna lotta dei milanesi contro la sfiga non riguarda soltanto il tempo, ma tutti gli ambiti di vita quotidiana.
– Non importa quanto lontano possiamo andare, anche infrangendo ogni restrizione odierna: la probabilità di incontrare qualcuno che conosciamo aumentano se siamo in compagnia di qualcuno con cui non vogliamo essere visti.
– Contrariamente a molti connazionali, a noi piace usare un tono di voce sommesso anche se capita di trovarsi in ambienti pubblici piuttosto rumorosi.
Sarà il disagio del rumore di fondo, sarà la sfortuna, ma è proprio in quei luoghi che ci scapperà la battuta più triste della nostra vita. E se ciò non fosse già abbastanza imbarazzante, lo spazio-tempo si contrae in una camera anecoica e nel silenzio più totale la battuta verrà udita da tutti.
#15 La doppia legge degli eventi: l’evento imperdibile è quello che andrà esaurito prima di te o che verrà cancellato dopo che avrai preso il biglietto
Abbiamo infine la maledizione della moda e degli eventi: ci affezioniamo ai vestiti e ci ostiniamo a tenerli nell’armadio per decenni, conosciamo anche chi continua a indossarli perché “prima o poi torneranno di moda”.
Tornano in voga solo se diventano troppo consumati o li abbiamo portati al riciclo.
Che la strategia di ogni fashion week sia decisa dal contenitore giallo del RIUSE è un sospetto più che legittimo.
E dopo i mesi della pandemia senza eventi, alla prima settimana utile riaprirà tutto insieme: concerti, teatri, musei, locali, palestre, aeroporti. Ricordandosi che con l’evento vale la doppia legge: tanto più ci terrai ad esserci tanto meno probabile che ci sarai.
Inutile opporsi al destino, ci muoviamo e dietro l’angolo c’è l’intoppo che crea un piccolo momento di crisi.
Ma è del tutto sterile aver paura di incappare nella legge di Murphy in salsa meneghina. Se ci guardiamo i piedi per timore di metterli in fallo, non poseremo più lo sguardo sulle piccole e grandi opportunità che si presenteranno intorno.
In fondo anche inciampare è un modo per fare un passo avanti. Basta non essere sull’orlo di un burrone.
Continua la lettura con: Il paese più SFORTUNATO d’Italia
LAURA LIONTI
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