La MILANO in TAVOLA che vorrei 

Manca probabilmente una cucina con una più marcata identità, che sia più di sostanza e meno patinata ed instagrammabile

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amilanopuoi IG - Trattoria milanese

Milano è una città eccezionale per varietà di locali e ristoranti dove ritrovarsi in un attimo in qualunque città d’Italia o in qualsiasi parte del mondo. Lo stesso vale anche per lo street food che è sia di derivazione italiana e sia internazionale, basti pensare al quartiere di Chinatown per fare un esempio. 

C’è un ma…manca probabilmente una cucina con una più marcata identità, che sia più di sostanza e meno patinata ed instagrammabile. 

La MILANO in TAVOLA che vorrei 

# Più trattorie stile vecchia Milano 

Credits: @amilanopuoi
Trattoria milano

Non che non ne manchino, si può benissimo mangiare milanese a Milano e anche bene, ma ultimamente vanno di moda le tratto-osterie contemporanee, che riattualizzano, rivisitano in chiave moderna e reinterpretano in un’ottica contemporanea, lo so… Lo so che non siamo negli anni ’50, ma è troppo pretendere più tradizione e meno interpretazione, un risotto che sia risotto, più rustin negaa e meno fiorellini edibili, più piatti bianchi e meno ciotoline dalle forme più strampalate, più tovaglie a quadretti e meno runners?

# Più cotolette a porter

Credits: milanopost.info – Trattoria San Filippo Neri

Si lo so, Milano pullula di una miriade di locali dedicati allo street food, da quello romano a quello asiatico, da quello pugliese a quello siciliano da quello argentino a quello newyorchese, lo so.. Ma è troppo pretendere una costoletta a porter da gustare a passeggio, un vassoietto di mondeghili, un piattino con una bella fetta di panettone profumato, anche a colazione perché no, una fragrante michetta col salame Milano, una mini terrina con una fresca insalatina di nervetti? 

# Aperitivo… ma milanese 

Credits: @mariolanzarone
negroni sbagliato

E qui, attenzione, siamo all’argomento clou, l’eccellenza, la Milano da bere, l’istituzione, lo so. Ma è troppo pretendere di fare aperitivo con un metro di tagliere ricco di salumi e formaggi nostrani sorseggiando un drink made in Milano, che già ce ne sono vedi il Negroni sbagliato che è nato qui, e magari dal nome italiano, anziché trovare sempre liste di cocktails dai nomi astrusi “che non si capisce nulla e per sembrare figo lo ordino lo stesso che poi sembra che non capisco nulla di cocktails”? 

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# Anche il legame con la tradizione può essere figo

Riso e latte

Si lo so, siamo in una città cosmopolita, internazionale che deve stare al passo coi tempi e le ultime novità anche nel campo della ristorazione. Resta però la convinzione che riscoprire il passato culinario, le sue tradizioni, le ricette della nonna o i cibi dimenticati che non facciamo più, non sia meno figo di mangiare il “che ne so” scritto in qualunque lingua eccetto l’italiano.

E voi che ne pensate? 

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ALESSANDRA GURRIERI

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Alessandra Gurrieri
Siciliana di nascita, milanese di adozione Laureata in giurisprudenza mi piace molto scrivere e leggere Curiosa e affascinata da sempre della città di Milano, la scopro ogni giorno sempre nuova coinvolgendo, nelle mie esperienze, tutte le persone a me care

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