La SPLENDIDA VILLETTA LIBERTY sarà ABBATTUTA: ma molti MILANESI non ci stanno (la PETIZIONE PER SALVARLA)

Una delle villette più belle di uno dei quartieri liberty di Milano sta per essere abbattuta

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Ph. Alessandro Guardalà

Un altro gioiellino di Milano sembra avere la sorte segnata. Una delle villette più belle di uno dei quartieri liberty di Milano sta per essere abbattuta. Ma molti milanesi non ci stanno. Questa la testimonianza di Alessandro Guardalà.

La SPLENDIDA VILLETTA LIBERTY sarà ABBATTUTA: ma molti MILANESI non ci stanno (la PETIZIONE PER SALVARLA)

Forse non c’è speranza. Ma c’è chi prova a salvarla. Come Alessandro Guardalà che ci scrive:

“Dovreste venire in via Lucano, è una zona stile liberty bellissima! Di fronte, invece, in via Comelico c’è un’altra villa stile liberty che però stanno sostituendo con un condominio! Un peccato non tutelare la Milano.”

 

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Si tratta della villetta di via Comelico 7 che sembra sfuggire dal vincolo ambientale di piazzale Libia: la si vuole abbattere per costruirci al suo posto un palazzo. Più appartamenti al posto di uno solo. Un classico per i costruttori. 
C’è da dire che si tratta di una villa che già era precipitata nel disagio: fino a qualche mese fa era diventata un dormitorio per senzatetto e disperati. 
 
Cosa verrà fatto al suo posto? Questo il rendering del progetto: 
 
 
La sorte sembra segnata ma c’è chi prova ad opporsi. 

# La petizione: Salviamo la villetta d’epoca di via Comelico 7

La petizione è stata lanciata da Simone Guzzardi

Così si motiva la petizione che si può FIRMARE QUI:

A Porta Romana, nella zona di piazzale Libia, si trovano diverse villette del primo Novecento sparse un po’ ovunque, soprattutto nei pressi di via Cadore, via Angelo Maj e via Comelico. Tutte realizzate nei primi decenni del Novecento. Nulla di particolarmente eclatante dal punto di vista architettonico: le forme scelte e09 di moda all’epoca erano quelle eclettiche del Neo-Rinascimento, oggi poco considerato, ma decisamente graziose e ben inserite nel contesto.

Su una di queste “graziose” villette, forse una delle più belle, incombe il martello demolitore, soprattutto da quando è stata concessa l’edificazione di un nuovo immobile lo scorso giugno. Si tratta dell’edificio di un piano al 7 di via Comelico, villetta familiare in seguito trasformata in ufficio per uno studio professionale e ormai da un paio d’anni vuota, dopo la sua vendita a una società immobiliare. Una palazzina con piccolo giardino realizzata negli anni Venti del Novecento e appunto in stile neo-rinascimentale, coperta nei mesi estivi da una grande e folta robinia e da un glicine che in primavera fiorisce in maniera spumeggiante. E’ dotata di una piccola loggia sorretta da colonnine, da un grazioso balconcino e da un bel portale riccamente decorato.

La notizia del suo destino circola da diverso tempo ormai, anche perché l’adiacente condominio al civico 3, tramite un esposto al Comune di Milano, ha manifestato nel dicembre dello scorso anno (2021) le proprie preoccupazioni sia per la distruzione di una testimonianza storica di valore architettonico e paesaggistico, sia perché il nuovo edificio a quanto pare, sarà aderente al muro pertinente dell’edificio di via Comelico 3 (una palazzina del 1963) completamente rifinito e dotato di aperture. L’esposto, che è stato trasmesso anche al Presidente del nostro Consiglio di Municipio, chiedeva quindi di prendere in considerazione i rilievi fatti e confidava che l’Amministrazione si attivasse per tutelare il pregevole edificio.

L’intenzione dell’attuale proprietà è quella di abbattere la palazzina e al suo posto costruire un nuovo fabbricato residenziale di sei piani e quindi un significativo aumento volumetrico.

Inizialmente è sembrato che le preoccupazioni delle proprietà confinanti avessero trovato ascolto come viene raccontato su Quattro, la rivista del municipio. Preoccupazioni peraltro condivise anche dalla proprietà del civico 9, che ha appena terminato un bel restauro della propria facciata, e da numerosi residenti della via, caratterizzata da numerose costruzioni e palazzine dei primi decenni del secolo scorso.

La Commissione per il Paesaggio, infatti, aveva espresso parere contrario all’intervento programmato.
Purtroppo non è finita cosi. Risulta, infatti, che successivamente l’immobiliare proprietaria della palazzina abbia presentato al Comune una nuova pratica edilizia avente ad oggetto la realizzazione di una nuova costruzione con ampliamento, che attualmente, per quanto appare sul sito del Comune, risulta “ammissibile”. Staremo a vedere il seguito.

Auspichiamo quindi che prevalga anche dalla parte pubblica la salvaguardia delle vestigia dell’edilizia milanese dei primi decenni del Novecento che costituiscono la peculiarità architettonica dell’intera zona di piazzale Libia e vie limitrofe.”

(Rif:sito Urban File Milano)

Continua la lettura con: Il palazzo riscaldato con la pupù

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