5 progetti per fermare l’«agonia» di Milano

Per dare un nuovo impulso alla città

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Maps - Loreto-San Babila
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In questo articolo avevamo immaginato come poter riscrivere le regole dello sviluppo urbanistico dopo che Palazzo Marino ha fatto dietrofront sul sostegno al «Salva Milano». Tommaso Goisis, esperto in politiche urbane e in forme di partecipazione, ha pensato per Gli Stati Generali a cinque progetti che il Comune di Milano potrebbe mettere in campo entro la fine del mandato.

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5 progetti per fermare l’agonia di Milano

#1 Coprire gli extracosti delle opere olimpiche in cambio della riqualificazione e della riapertura dei centri balneari Scarioni e Argelati

Ph. Roberto Binaghi

Quattro delle cinque idee sono legate al prossimo grande evento atteso a Milano: le Olimpiadi Invernali del 2026. Partiamo con la prima. A Milano sono due le grandi opere previste per l’occasione, il Villaggio Olimpico nell’ex Scalo Romana e il PalaItalia a Santa Giulia, l’area dedicata alle gare di hockey sul ghiaccio maschile. In realtà la costruzione è a carico di privati, rispettivamente Coima e CTS Eventim, che in cambio di sconti sugli oneri urbanistici mettono a disposizione le strutture per i due mesi dell’evento internazionale (la prima diventerà lo studentato più grande d’Italia, la seconda uno spazio per concerti e eventi sportivi quali tennis, pallavolo o basket seppur con capienza ridotta). Per coprire gli extra costi e completare le opere sono stati però richiesti al governo complessivamente 100 milioni di euro. Essendo infrastrutture private l’esecutivo non potrebbe intervenire. Quale potrebbe essere la soluzione?

Si potrebbe erogare i fondi sotto forma di prestito paziente in cambio di un investimento su strutture pubbliche, nello specifico i centri balneari Scarioni e Argelati da riqualificare e riaprire entro il termine del mandato, sono chiuse rispettivamente dal 2018 e 2022, per un esborso pari a 5-10 milioni di euro.

#2 Trasporto pubblico gratuito durante le Olimpiadi

Ph. @ tram_milano_velette IG

L’investimento richiesto, spiega Tommaso Goisis, sarebbe di 60 milioni di euro. Nei mesi di febbraio e marzo 2026, per coprire il periodo delle Olimpiadi (6-22 febbraio) e delle Paralimpiadi (6-15 marzo), si potrebbe sperimentare la gratuità del trasporto pubblico estendendo tutte le corse fino alle 2 di notte. Le risorse, che sarebbero comunque inferiori agli extracosti delle opere private di Coima e CTS Eventim, potrebbero esser recuperato attraverso una tassa di soggiorno maggiorato e dall’incremento dell’attività sanzionatoria contro la sosta irregolare nelle zone coperte in modo capillare da tram, bus e metro.

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#3 Sperimentare la pedonalizzazione da Loreto a San Sabila per sei mesi

Urbanfile – Cantiere allargamento riqualificazione corso Buenos Aires

Vista la riqualificazione in atto lungo corso Buenos Aires, con allargamento dei marciapiedi ad affiancare la pista ciclabile già realizzata in entrambi i lati, si potrebbe cogliere la palla al balzo e anticipare una delle proposte future di Palazzo Marino: rendere pedonale l’arteria commerciale. Si tratterebbe di una sperimentazione, che coinvolgerebbe per l’occasione anche corso Venezia per creare un lungo asse pedonale da Loreto a San Babila, servito da metro e trasporto pubblico di superficie.

Maps – Loreto-San Babila

Il test dovrebbe durare sei mesi, dall’inizio delle Olimpiadi a febbraio fino a settembre, per consentire di far abituare i fruitori e monitorare i risultati dell’iniziativa. I costi potrebbero essere coperti dalla tassa di occupazione del suolo pubblico generate da eventi sportivi e musicali da organizzare come successo in passato con il Miglio di Sport.

Leggi anche: Buenos Aires sarà un “boulevard verde”? Avviati anche i lavori del PNRR

#4 Un forum internazionale per la pace come successo per il Food Policy durante Expo2015

Comune di Milano – Food Policy

Riformulando il concetto di Tregua Olimpica, introdotto per garantire l’interruzione di tutte le ostilità per consentire il passaggio e la partecipazione in sicurezza di atleti e spettatori che partecipano ai Giochi Olimpici, si potrebbe immaginare un forum internazionale delle città del mondo per la pace. Sulla stregua di quanto fatto durante Expo2015, quando è stato firmato il Milano Urban Food Policy Pact (quest’anno si celebra il decennale con un forum in città), si potrebbero riunire a Milano durante le Olimpiadi Invernali i sindaci di tutto il mondo, compresi quelli dei territori in guerra, per sottoscrivere un accordo di pace.

#5 Riscrivere il PGT con un vero dibattito pubblico

Pim – pgtmilano2030

Infine la patata bollente: la riscrittura del PGT. Oggi il settore dell’urbanistica è sotto attacco per via delle inchieste giudiziarie che hanno messo in ginocchio il mondo delle costruzioni immobiliari. Accantonato il «Salva Milano» dopo l’arresto di un ex dirigente comunale, occorre sviluppare il nuovo piano di governo del territorio partendo dal basso, dalla più ampia partecipazione possibile per raccogliere tutte le idee utili a costruire un impianto di regole che favorisca la trasformazione della città ma non a discapito e danno di chi ci vive.  

Si dovrebbero prevedere incontri e laboratori serali in tutta la città per poter discutere, fuori dai tecnicismi politici e giuridici, la strada migliore per cambiare in meglio Milano. Il costo si potrebbe aggirare attorno ai 50-100.000 euro.

Fonte: Gli Stati Generali

Continua la lettura con: Stop al «Salva Milano»: un’occasione per ripensare la città?

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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