Non si contano le zone di Milano in fase di rigenerazione, dagli ex scali merci alle ex zone industriali. Tuttavia ce ne sono ancora diverse che sono in attesa di una seconda vita e dal futuro incerto. Vediamone alcune tra le più rilevanti.
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7 grandi spazi di Milano in attesa di una rinascita
#1 L’ex ospedale delle malattie infettive: diventerà un polo culturale?

Partiamo da nord. Per decenni l’ex ospedale delle malattie infettive Bassi, lungo viale Jenner, ha rappresentato un pezzo importante della storia sanitaria milanese. È stato uno dei presidi chiave nella lotta alle epidemie, fin dalla fine dell’Ottocento. Oggi, dopo oltre 40 anni dalla sua chiusura, resta un’enorme area in gran parte abbandonata, con edifici in stile liberty murati, pareti sventrate e un degrado che non lascia spazio a dubbi.
Una sola porzione del complesso è stata riqualificata ed è oggi sede di un presidio ATS, ma il resto sembra rimasto sospeso nel tempo. Eppure qualcosa si sta muovendo: nel gennaio 2024 la Regione Lombardia e ATS Città Metropolitana hanno firmato un protocollo per dare vita al progetto “Jenner Hub”. L’idea è ambiziosa: trasformare l’area in un polo culturale aperto al quartiere, con spazi per mostre, eventi e attività pubbliche. Una svolta che potrebbe cambiare il destino di uno dei luoghi più dimenticati della zona.
All’interno del perimetro si trova anche Villa Hanau: una residenza ottocentesca di pregio, annessa all’ospedale un secolo fa, che oggi ospita il Consiglio del Municipio 9. È la prova che una rinascita è possibile, se c’è la volontà di investire su ciò che già esiste.
#2 L’Ippodromo La Maura: parco o nuovo quartiere?

Scendiamo verso ovest. L’Ippodromo La Maura, situato nella zona di Lampugnano a Milano, ha cessato le attività nel 2024, dopo nove anni di corse. La vasta area, di circa 750.000 metri quadrati nel Parco Sud, è di proprietà di Snaitech. Nel novembre 2024, la società F3A Green ha presentato un progetto di riqualificazione che prevedeva la valorizzazione del verde e la costruzione di nuove abitazioni, inclusi alloggi per fasce deboli. Tuttavia, il progetto ha suscitato critiche per l’ipotesi di edificare in un’area protetta come il Parco Sud, richiedendo modifiche al Piano Territoriale di Coordinamento. Inoltre, il Consiglio Comunale ha approvato un ordine del giorno per la riqualificazione dell’area, nonostante sia proprietà privata.

Il sindaco Beppe Sala ha proposto l’acquisto dell’area da Snaitech per destinarla a parco pubblico, sottolineando l’importanza ambientale dell’operazione. Tuttavia, la trattativa con F3A Green è stata interrotta, e l’area rimane sotto la gestione di Snaitech. Le prospettive future includono la possibilità di un grande parco urbano, ma le decisioni definitive sono ancora in fase di valutazione.
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#3 Piazza d’Armi: l’area contesa tra natura e progetti immobiliari

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#4 Ex Cederna: il gigante dormiente del Gratosoglio

Rimaniano a sud. Chi passa in via Gratosoglio forse non immagina che dietro quel complesso ormai in gran parte abbandonato si nasconda un pezzo importante della storia industriale milanese. È l’ex fabbrica Cederna, chiusa definitivamente nel 2020, ma presente in zona fin dall’Ottocento quando, in legno e in scala ridotta, sfruttava le acque del Lambro Meridionale per la produzione tessile e la tintoria.
Nel tempo si è trasformata in un vero e proprio villaggio operaio, con 30.000 metri quadrati di superficie che ospitavano non solo il cotonificio, ma anche un asilo e gli alloggi destinati ai dipendenti. Oggi quegli spazi sono in attesa di una nuova destinazione, mentre l’intero complesso sembra sospeso in una lunga fase di stallo. L’acqua scorre ancora accanto alla struttura, ma dentro regna il silenzio. Nessun progetto concreto all’orizzonte, ma qualche idea inizia a circolare: trasformare l’ex Cederna in un grande spazio di coworking potrebbe essere l’occasione per far rinascere un luogo che ha fatto la storia del lavoro a Milano.
#5 Cascina Monterobbio alla Barona: il futuro incerto di una struttura che sopravvive grazie al volontariato

Alle porte del Parco Agricolo Sud, nel cuore della Barona, c’è una cascina che racconta secoli di storia milanese. È la Cascina Monterobbio, in via San Paolino, un luogo dove sono passati nomi illustri come Hayez e persino Napoleone. Ma oggi, più che storia, racconta abbandono. Non è tecnicamente dismessa, ma la sensazione è che ci manchi poco. Le strutture sono sempre più compromesse: il tetto è parzialmente crollato, i materiali si accumulano in macerie, le crepe avanzano. A tenerla in piedi, con enorme fatica, è il lavoro volontario e appassionato di un gruppo di anziani del circolo culturale Virgilio Ferrari, che ne cura la sopravvivenza in totale autogestione.
Eppure, nonostante il suo valore, ogni tentativo di rilancio sembra destinato al fallimento. Anche l’ultimo bando del 2023, il terzo consecutivo, è andato deserto. Nessuno si è fatto avanti per darle nuova vita. E pensare che una destinazione agricola e didattica, in linea con la sua vocazione storica e con il territorio che la circonda, sarebbe la strada più sensata per salvarla dal degrado definitivo.
#6 Porto di Mare – Corvetto: un luogo in cerca di una nuova identità

Dirigiamo verso sud est. L’area di Porto di Mare, al confine sud-est della città, è uno di quei luoghi che sembrano sospesi tra ciò che sono stati e ciò che potrebbero diventare. Un mix complesso di passato industriale, presenza dell’Ortomercato con tutti i suoi servizi accessori, vecchie carrozzerie, depositi di materiali, orti abusivi e anche una porzione di edilizia popolare fortemente segnata dalle dinamiche migratorie e sociali che, negli ultimi anni, hanno reso ancora più fragile il tessuto urbano.
Il boschetto di Rogoredo, un tempo simbolo del degrado più spinto, è stato in parte risanato e restituito ai cittadini come area verde accessibile, ma l’intorno resta problematico. Di sera la zona si svuota completamente: il terziario domina, la residenzialità è quasi assente, e il senso di abbandono si fa sentire. Negli anni non sono mancate le visioni, ma sono sempre rimaste sulla carta. La proposta di una Cittadella Giudiziaria, l’ipotesi qdi trasformarlo in quartiere eco-sostenibile come da progetto premiato nel 2021 dal New European Bauhaus, oppure l’idea dell’ “Urban Park” al posto dell’ex Karma, annunciato per l’estate 2023 e al momento ancora in attesa.
Oggi, però, si apre uno spiraglio concreto. L’area è diventata uno dei quattro siti pilota del nuovo Piano Casa del Comune di Milano, con l’obiettivo di realizzare alloggi a canone calmierato entro dieci anni. Un avviso pubblico lanciato a fine 2024 cerca operatori privati per sviluppare abitazioni con affitti accessibili (massimo 80 euro al mq all’anno). Era possibile inviare manifestazioni d’interesse fino a marzo 2025.
#7 Via Bonfadini: dalla chiusura del campo rom alla rigenerazione urbana

L’area all’inizio di via Bonfadini, storicamente segnata dalla presenza di un campo rom autorizzato dal 1985, ha visto negli ultimi anni significative trasformazioni. Nel luglio 2024, il Comune di Milano ha finalmente concluso l’iter per la chiusura del campo, avviando operazioni di messa in sicurezza e bonifica dell’area. Questo passo è cruciale, ma il vero obiettivo resta la sua trasformazione in uno spazio fruibile e utile per la città. L’area è stata affidata a SogeMi, con l’intento di sviluppare il progetto per i nuovi mercati all’ingrosso di Milano, inserendosi in un piano di rigenerazione che coinvolge anche il lotto adiacente e l’area di Santa Giulia Nord. L’obiettivo è restituire spazi vivibili, sostenibili e sicuri per i cittadini, integrando quest’area nel più ampio tessuto urbano.
Per l’ex Magazzini del Commissariato Taliedo è presente invece un Piano Attuativo che prevede la realizzazione di residenze, spazi commerciali e un parco pubblico, puntando a trasformare una zona abbandonata in un nuovo polo urbano con aree verdi e servizi per la comunità.
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FABIO MARCOMIN
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