A Berlino c’è il «Museo della Metropolitana»: perché a Milano no? Cosa ci potrebbe essere

A Berlino c'è il Museo della Metropolitana, a Milano non ancora. Non è giunta l'ora di realizzarlo?

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Credits: Ideogram.AI

In un angolo nascosto di Berlino, precisamente nella stazione Olympiastadion (linea U2), si trova uno dei musei più affascinanti e meno conosciuti della città: il Museo della Metropolitana. E se anche Milano, con la sua ricca storia metropolitana, avesse un museo simile? Cosa potrebbe raccontare delle sue linee, dei suoi progetti ambiziosi e della sua evoluzione urbana?

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A Berlino c’è il «Museo della Metropolitana»: perché a Milano no? Cosa ci potrebbe essere

# Un viaggio tra storia e tecnologia, il Museo della Metropolitana di Berlino

Il Museo della Metropolitana di Berlino

Fondato nel 1997, il Museo della Metropolitana di Berlino è una tappa obbligata per gli appassionati di trasporti e storia urbana. Situato all’interno dell’ex-cabina di comando della stazione, offre oltre 120 anni di storia berlinese.

Il museo racconta l’evoluzione del sistema di trasporto sotterraneo, attraverso una variegata collezione di oggetti storici, tra cui pannelli di controllo, mappe della rete metropolitana (risalenti al 1936), strumenti di segnalazione e uniformi originali degli operatori della metropolitana.

Una delle attrazioni principali della visita è un grande pannello di controllo elettromeccanico (lungo ben 14 metri) che è stato operativo fino al 1983 e con il quale furono gestiti 616 percorsi e 99 segnali.

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L’atmosfera del museo è unica, persino il biglietto d’ingresso è legato alla storia della metropolitana, poiché viene emesso da una biglietteria originale di metà Novecento. Aperto ogni secondo sabato del mese, il museo, il cui ingresso costa solo 1 euro, offre anche la possibilità di fare un viaggio su treni storici, un’esperienza che arricchisce ulteriormente il percorso espositivo.

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# E Milano? Il Museo della Metropolitana arriverà anche da noi?

La storia della metropolitana di Milano è affascinante tanto quanto quella di Berlino e, quindi, potrebbe meritare un luogo di tutto rispetto (ma soprattutto grande fascino) dove essere raccontata.

Non tutti sanno che Milano sarebbe potuta essere la prima città al mondo a dotarsi della metro. La teorizzazione della metropolitana risale agli inizi del ‘900, quando l’ingegner Borioli Sarre propose una rete di ben otto linee sotterranee (più una circolare), anticipando di decenni il trend della mobilità urbana del futuro. Tra un progetto e l’altro si è arrivati invece al 1° novembre 1964 con l’inaugurazione della linea rossa, che collegava Lotto a Sesto Marelli

Anche solo poche informazioni sulla storia della metro di Milano bastano per far desiderare un Museo della Metropolitana di Milano. Il progetto potrebbe rivelarsi un’idea vincente sia dal punto di vista identitario, sia dal punto di vista turistico. Il museo potrebbe essere capace di celebrare tanto la storia quanto il futuro del trasporto urbano milanese. Ma come potrebbe essere strutturato?

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#1 Il luogo: la Centrale della Cultura Metropolitana

Credits: PaesiOnLIne

Un museo della metropolitana a Milano potrebbe trovare la sua collocazione ideale in uno degli spazi più simbolici della città: la Stazione Centrale. Questo monumentale edificio, progettato dall’architetto Ulisse Stacchini e inaugurato nel luglio del 1931, è la seconda stazione in Italia per flusso di passeggeri, con oltre 320.000 visitatori al giorno e più di cinquecento treni in transito quotidiano. La sua posizione strategica, a soli tre chilometri dal Duomo, lo rende un nodo cruciale per il trasporto pubblico milanese e un ottimo luogo per intercettare il pubblico di turisti.

#2 Costo e accessibilità: storia e cultura per tutti

Il costo d’ingresso dovrebbe essere simbolico, seguendo l’esempio del museo berlinese, le cui tariffe sono 2 € per gli adulti e 1 € per i bambini. Naturalmente, potrebbero essere previste agevolazioni per studenti e famiglie, oltre a giornate di ingresso gratuito in occasioni speciali, come la Settimana Europea della Mobilità.

#3 Il Museo della Metropolitana potrebbe vivere anche di notte?

maria_._pina IG – Banchina metro Milano

La metropolitana è un servizio attivo gran parte della giornata, e un museo che ne celebra la storia potrebbe fare lo stesso. Oltre agli orari tradizionali, il museo potrebbe rimanere aperto anche la sera, almeno fino a mezzanotte. Il luogo potrebbe diventare sede di eventi speciali, legati alla storia della città, come, per esempio, La notte della Metropolitana, una visita guidata notturna, da svolgersi quando le metropolitane non sono più in funzione, accompagnati da musiche e proiezioni multimediali. Questi eventi potrebbero attrarre un pubblico giovane e rendere l’esperienza del museo davvero unica nel suo genere.

#4 Esposizioni e interattività: un museo vivo

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Come dicevo, il museo non dovrebbe limitarsi a una semplice esposizione statica. Nell’era del digitale, la componente interattiva potrebbe svolgere un ruolo fondamentale.

Si potrebbero, per esempio, allestire dei simulatori che permettano ai visitatori di mettersi alla guida di un convoglio della linea 1 degli anni ’60, o interfacce digitali che mostrino in tempo reale il flusso di passeggeri nelle varie stazioni della rete contemporanea.

Inoltre, l’esposizione potrebbe essere arricchita da una sezione dedicata al futuro della mobilità, con progetti di metropolitane innovative e sostenibili, come le linee senza conducente o i nuovi sistemi di bigliettazione elettronica.

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#5 Storia e futuro: un percorso educativo

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Il museo potrebbe anche ospitare una sezione dedicata all’educazione sul tema della mobilità sostenibile. Mostre temporanee su temi come l’impatto ambientale dei trasporti o le innovazioni tecnologiche in arrivo potrebbero stimolare il dibattito e sensibilizzare il pubblico sull’importanza di una rete metropolitana efficiente e rispettosa dell’ambiente.

Un Museo della Metropolitana a Milano sarebbe più di un semplice spazio espositivo: diventerebbe un centro culturale e di educazione per la città, un luogo dove riscoprire il passato e guardare al futuro del trasporto pubblico. Potrebbe raccontare storie di innovazione, lavoro e progresso, offrendo ai visitatori un’esperienza unica e coinvolgente.

Se Berlino ci ha mostrato che la storia di una metropolitana può diventare patrimonio culturale, Milano potrebbe andare oltre, trasformando la sua metropolitana in un simbolo di innovazione e sostenibilità per il futuro.

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MATTEO RESPINTI

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Matteo Respinti
Nato a Milano, l'11 settembre 2002, studio filosofia all'Università Statale di Milano. Appassionato, tra le tante cose, di cultura e filosofia politica, mi impegno, su ogni fronte alla mia portata, per fornire il mio contributo allo sviluppo della mia città, della mia regione e del mio Paese. Amo la mia città, Milano, per il racconto di ciò che è stata e per ciò che sono sicuro possa tornare a essere.

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