A Milano il palazzo di legno più alto d’Italia: 4 idee per rinnovare la città con questo materiale naturale

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A Milano sta sorgendo il palazzo di legno più alto d’Italia, il legno tornerà protagonista delle città del futuro? A Milano, forse, lo abbia sottovalutato. Ecco alcune idee per innovare la città attraverso il legno.

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A Milano il palazzo di legno più alto d’Italia: 4 idee per rinnovare la città con questo materiale naturale

Milano si conferma capitale dell’innovazione architettonica, questa volta con un progetto destinato a fare storia: Horizon, il palazzo di legno più alto d’Italia, sorgerà nell’area Mind (ex Expo), uno dei poli più dinamici e proiettati verso il futuro della città. Con i suoi 23.000 metri quadri dedicati a uffici, Horizon unirà estetica, funzionalità e sostenibilità, consolidando il ruolo di Milano come modello per le città europee del domani.

La particolarità di Horizon è la sua struttura ibrida, che combina legno e cemento. Non si tratta solo di un esperimento architettonico, ma di un approccio innovativo che punta a ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni tradizionali, grazie all’uso di materiali rinnovabili e tecniche avanzate. Il legno, protagonista di questo progetto, ci invita però a una riflessione più ampia: come potrebbe essere integrato in modo diffuso e creativo nell’ecosistema urbano milanese?

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Ecco quattro idee per immaginare una città dove il legno diventi un elemento essenziale, non solo negli edifici ma anche nelle strade, nei trasporti e nei simboli iconici.

#1 Pavimentazione urbana di legno: per godersi il paesaggio cittadino

Milano è una città in cui la pavimentazione urbana gioca un ruolo fondamentale nel definire l’identità delle sue zone. Dal ciottolato storico di Brera ai lastroni grigi di piazza Gae Aulenti, la scelta del materiale influisce sull’esperienza dei cittadini. E se alcune aree venissero ripensate con il legno?

Immaginate le vie pedonali di quartieri storici come Brera o i Navigli pavimentate in legno trattato, resistente alle intemperie e all’usura. Questo tipo di superficie, oltre a essere calda e accogliente, potrebbe rendere l’ambiente più piacevole sia dal punto di vista estetico che funzionale.

La pavimentazione in legno riflette una luce calda, trasformando l’atmosfera della città, soprattutto di sera. Non solo: il legno trattato per resistere alla pioggia e ai cambiamenti climatici potrebbe ridurre l’effetto isola di calore in estate, offrendo una soluzione ecologica e innovativa per mitigare le temperature urbane. Passeggiare in una Milano meno grigia e più “naturale” potrebbe diventare una nuova esperienza sensoriale per cittadini e turisti.

#2 Taxi di lusso: il legno come simbolo di eleganza

Il legno potrebbe ridefinire l’esperienza del trasporto privato a Milano, trasformando il viaggio in un’occasione per immergersi in un’atmosfera di lusso e artigianalità. Immaginate una flotta di taxi di lusso, progettata per attrarre un pubblico turistico e per i residenti che desiderano un’esperienza esclusiva. Gli interni in legno lucido, ispirati alle automobili d’epoca ma arricchiti delle tecnologie moderne, offrirebbero un comfort sofisticato, che combina la bellezza del passato con l’innovazione contemporanea.

Questi veicoli potrebbero diventare un simbolo distintivo di Milano, al pari delle classiche gondole veneziane. Con il loro design elegante e la sensazione di calore offerta dal legno, i taxi di lusso arricchirebbero l’immagine della città, conferendo un tocco di esclusività che attira turisti e locali. Questa proposta non solo risponderebbe alla crescente domanda di esperienze di viaggio più personalizzate, ma potrebbe anche posizionare Milano come una capitale del design e della sostenibilità, in cui anche il trasporto è fonte di ispirazione estetica e culturale.

#3 La metro: un tuffo nella tradizione milanese

Anche il trasporto pubblico milanese potrebbe trarre vantaggio dall’uso del legno per diventare un’esperienza più accogliente e memorabile. Una linea di metro speciale, ispirata ai tram storici della città, potrebbe avere vagoni arredati con pavimenti in parquet e sedili in legno curvato, offrendo un tocco di eleganza e comfort a chi viaggia.

La presenza di piccoli salottini e spazi dedicati al relax potrebbe trasformare il viaggio quotidiano in un’esperienza piacevole e rilassante, oltre a migliorare il benessere dei passeggeri. Le stazioni di questa linea innovativa potrebbero essere arredate con pannelli e decorazioni in legno, creando un ambiente caldo e accogliente in contrasto con il metallo e il cemento delle strutture tradizionali.

#4 Un vero Bosco Verticale: alberi anche sugli altri edifici

Il Bosco Verticale è un’icona mondiale, ma il suo concetto potrebbe essere portato a un livello successivo. Oggi i suoi alberi e rampicanti sono distribuiti sui balconi degli edifici, creando un effetto di verde verticale. Ma cosa succederebbe se trasformassimo il Bosco Verticale in un vero bosco urbano sospeso?

Si potrebbero immaginare piazze aeree tra gli edifici, con alberi di medie dimensioni e spazi dove i residenti e i visitatori possono passeggiare o rilassarsi. Queste piazze, collegate tramite passerelle, offrirebbero un’esperienza unica al mondo: la possibilità di immergersi nella natura a decine di metri di altezza.

Gli alberi potrebbero essere coltivati con tecniche che ne limitano le radici, come accade per i bonsai, o installati in contenitori appositi con sistemi di irrigazione e drenaggio avanzati. Le radici, se lunghe, potrebbero scendere lungo i palazzi, nascoste tra i rampicanti. Questa soluzione non solo arricchirebbe l’estetica del Bosco Verticale, ma creerebbe veri spazi pubblici sospesi, offrendo una nuova prospettiva di socialità e relax.

Continua la lettura con: Parigi: le nuove costruzioni pubbliche saranno al 50% in legno (o in materiale biologico)

MATTEO RESPINTI

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Matteo Respinti
Nato a Milano, l'11 settembre 2002, studio filosofia all'Università Statale di Milano. Appassionato, tra le tante cose, di cultura e filosofia politica, mi impegno, su ogni fronte alla mia portata, per fornire il mio contributo allo sviluppo della mia città, della mia regione e del mio Paese. Amo la mia città, Milano, per il racconto di ciò che è stata e per ciò che sono sicuro possa tornare a essere.

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