Anche in Spagna un solo abbonamento per tutti i trasporti pubblici, dai treni alle bici in sharing: prossima fermata, l’Italia?

Anche Germania e Austria hanno adottato questa soluzione. E l'Italia?

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La Spagna intende rivoluzionare il suo sistema di trasporti con un unico biglietto nazionale. Valido per tutti i mezzi di trasporto pubblico, dai treni alle bici in sharing. Non è una novità. Anche Germania e Austria hanno adottato questa soluzione. E l’Italia? Scopriamo il progetto spagnolo e le possibilità per l’Italia.

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Anche in Spagna un solo abbonamento per tutti i trasporti pubblici, dai treni alle bici in sharing: prossima fermata, l’Italia?

# L’abbonamento unico spagnolo: come funzionerà

La Spagna prevede di introdurre, entro il 2026, un abbonamento unico mensile che consentirà ai cittadini di accedere a tutti i mezzi pubblici disponibili: treni, autobus, metropolitane, tram e perfino biciclette in sharing. Questo sistema mira a unificare i trasporti nelle 17 regioni del Paese, pur mantenendo l’autonomia gestionale della Catalogna. La novità consiste nella possibilità di utilizzare un solo titolo di viaggio, eliminando la necessità di acquistare biglietti separati per ciascun mezzo o regione.

Per esempio, un cittadino potrà spostarsi liberamente utilizzando un autobus a Siviglia, un tram a Saragozza, la metropolitana a Bilbao e un treno regionale a Madrid, senza preoccuparsi di calcoli tariffari o di compatibilità tra diversi sistemi di pagamento.

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# Modelli internazionali di riferimento

 

L’idea spagnola si ispira a modelli già adottati in altri Paesi europei. In Germania, il Deutschlandticket, introdotto nel 2023, permette ai cittadini di viaggiare su tutti i mezzi pubblici a un costo mensile di 58 euro.

Allo stesso modo, l’Austria ha lanciato il “Biglietto climatico” a 79 euro al mese, mirato a incentivare l’uso dei mezzi pubblici e a ridurre l’utilizzo delle auto private. Entrambi questi modelli hanno riscosso grande successo, con un aumento significativo dell’utenza e una riduzione delle emissioni di CO2.

In Spagna, le stime preliminari suggeriscono un prezzo mensile compreso tra 30 e 50 euro per il nuovo abbonamento unico, rendendolo particolarmente competitivo. Un prezzo accessibile potrebbe infatti incoraggiare molte persone a scegliere i trasporti pubblici rispetto ai veicoli privati, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico e migliorando la qualità della vita nelle città.

# Le sfide da affrontare

La realizzazione dell’abbonamento unico non sarà priva di ostacoli. Una delle principali difficoltà, in Spagna come, eventualmente, anche in Italia è rappresentata dal coordinamento tra le diverse amministrazioni locali e regionali.

Mentre i servizi ferroviari spagnoli sono gestiti dal Ministero dei Trasporti, autobus, metropolitane, tram e biciclette rientrano sotto la giurisdizione di comuni e consorzi regionali. Questo implica la necessità di un’integrazione tecnologica e logistica significativa, oltre che di un accordo sulla distribuzione delle entrate.

Un’altra sfida riguarda l’investimento necessario per migliorare le infrastrutture esistenti e garantire che i mezzi pubblici siano sufficienti e affidabili per far fronte a un aumento della domanda.

# L’Italia può seguire l’esempio spagnolo?

 

In Italia, il sistema di trasporti pubblici è frammentato e gestito da un gran numero di enti locali e regionali, ciascuno con tariffe e abbonamenti propri. Ad esempio, un cittadino che vive a Roma e desidera viaggiare in treno verso Milano deve acquistare separatamente un biglietto per il trasporto pubblico locale e uno per il treno ad alta velocità. Questa mancanza di integrazione non solo rende più complessa la pianificazione degli spostamenti, ma rischia di scoraggiare l’uso dei mezzi pubblici.

Un abbonamento unico nazionale potrebbe rappresentare una soluzione efficace per superare queste difficoltà. Tuttavia, la realizzazione di un progetto simile richiederebbe un cambiamento strutturale significativo. Sarebbe necessario creare una piattaforma centralizzata per la gestione delle tariffe e dei pagamenti, oltre a un accordo tra le diverse amministrazioni locali, regionali e statali.

L’esperienza spagnola potrebbe fornire un modello utile, ma l’Italia dovrebbe anche affrontare sfide specifiche legate alla sua conformazione geografica e alla disparità di sviluppo infrastrutturale tra Nord e Sud.

# L’Abbonamento Unico Differenziato

Una possibile soluzione per il costo dell’abbonamento nazionale potrebbe essere prevedere tariffe differenziate in base alla zona di residenza, riflettendo il divario tra quantità e qualità dei servizi di trasporto.

Un cittadino di Milano, che dispone di un sistema di trasporto capillare ed efficiente, con metropolitane, tram e autobus ben collegati, ha un accesso molto più ampio rispetto a un residente in un piccolo paese della provincia di Bari, dove le opzioni di trasporto pubblico sono spesso limitate. Allo stesso modo, i mezzi di superficie di Roma, pur essendo più numerosi rispetto ad aree rurali, non possono essere paragonati all’efficienza del sistema milanese.

Il modello tariffario potrebbe includere una quota base per l’uso del sistema nazionale e una maggiorazione proporzionale alla qualità e alla quantità dei mezzi disponibili localmente. Tale maggiorazione verrebbe destinata interamente all’azienda locale, così da risolvere anche le controversie di distribuzione, ad esempio ATM a Milano, contribuendo a finanziare e migliorare i servizi. Tuttavia, il costo totale dell’abbonamento non dovrebbe superare quello delle tariffe tedesche, garantendo un sistema equo e accessibile.

Continua la lettura con: L’abbonamento ATM diventa digitale: la tessera “sparisce” nella nuova app

MATTEO RESPINTI

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Matteo Respinti
Nato a Milano, l'11 settembre 2002, studio filosofia all'Università Statale di Milano. Appassionato, tra le tante cose, di cultura e filosofia politica, mi impegno, su ogni fronte alla mia portata, per fornire il mio contributo allo sviluppo della mia città, della mia regione e del mio Paese. Amo la mia città, Milano, per il racconto di ciò che è stata e per ciò che sono sicuro possa tornare a essere.

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