Area B estesa alla città metropolitana e a pagamento? Il progetto e quali sarebbero i vantaggi

Esiste un progetto di estendere l'area B a tutta la città metropolitana: di che cosa si tratta, che vantaggi potrebbe arrecare e che fine ha fatto?

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Area C e Area B: le due iniziative più radicali della giunta di Milano. L’obiettivo dichiarato è di ridurre il traffico e migliorare la qualità dell’aria. Tra gli effetti negativi ci sono l’aumento di disuguaglianza, con la divisione in “caste” di cittadini che godono di una diversa libertà a seconda del luogo di residenza e del mezzo di trasporto utilizzato, e la maggiore “chiusura” di Milano verso chi viene da fuori. Soprattutto verso chi viene dall’hinterland che al momento ha grossi limiti nei collegamenti pubblici con Milano. Esiste un progetto di estendere l’area B a tutta la città metropolitana: di che cosa si tratta, che vantaggi potrebbe arrecare e che fine ha fatto?

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Area B estesa alla città metropolitana e a pagamento? Il progetto e quali sarebbero i vantaggi

# Area B estesa alla città metropolitana? Così nasce la Grande Milano

Confronto Londra-Città Metropolitana di Milano

La vocazione di Milano è di essere una città aperta a chi viene da fuori. E l’orizzonte di Milano è quello di pensare in grande. Le migliori metropoli del mondo si considerano un unicum con il territorio che gravita attorno a loro, potenziando connessioni e circolazione che si traducono in maggiori opportunità. Ma Milano ha anche un grave problema: quello del traffico e dello smog. Per provare a risolverlo si è introdotta la divisione in aree con limiti progressivi alla circolazione dei mazzi privati. Questo però, a fronte di risultati incerti sul fronte traffico e smog, ha determinato diverse conseguenze negative. In particolare due:

  • L’aumento delle disuguaglianze. Uno dei pilastri della libertà individuale è quella di circolazione. Con Area B e Area C la libertà di circolazione risulta dipendente da due fattori: dal luogo di residenza e dal mezzo di proprietà. In entrambi i casi si tende ad avvantaggiare chi ha maggiori disponibilità economiche e a penalizzare chi vive più lontano dal centro e ha un mezzo di trasporto vecchio. 
  • La chiusura di Milano. Con l’introduzione del limite di parcheggio a due ore, l’area C è di fatto un luogo riservato ai residenti: gli unici che possono circolare con il loro mezzo in tutta Milano. Questo ha portato come effetto paradossale proprio la desertificazione del centro, ormai diventato troppo scomodo, se non inaccessibile, per chi viene da altre zone o dall’hinterland. Ma le cose non vanno molto meglio se si guarda alle zone tra il confine di Area C e quello di Area B. In particolare c’è stato un taglio con l’hinterland che punisce in modo maggiore proprio chi vive alla periferia di Milano, ossia in quelle zone che hanno più interscambi con l’hinterland in quanto confinanti. 

Da ultimo c’è una controindicazione dell’attuale Area B anche per il problema che si intende affrontare: lo smog. Come si vede dai dati, spostare il traffico fuori dai confini comunali non serve a migliorare la qualità dell’aria all’interno della città. Lo smog non si ferma al di fuori di uno spazio così  ristretto. Anche per tenere conto di queste considerazione, esiste un progetto di estensione di area B alla città metropolitana. 

# Il piano Aria e Clima

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La proposta di estensione dell’Area B all’intera città metropolitana era contenuta all’interno del Piano Aria e Clima approvato in via definitiva con delibera di Consiglio Comunale il 21 febbraio 2022. Ma mentre altre direttrici inserite nel Piano stanno venendo percorse, come quella della città a 30 all’ora, l’estensione di Area B pare derubricata: nel piano c’è, ma nulla in questi due anni e mezzo è stato fatto. Forse uno dei semafori rossi che si sono accesi riguarda la difficile applicazione. Per questo si potrebbe prospettare un cambio di rotta. 

# Area B estesa e a pagamento: come un pedaggio autostradale

Credits: quotidiano.it
Casello autostradale

L’estensione comporta problemi amministrativi e tecnici. Quelli amministrativi si possono superare grazie al fatto che il sindaco di Milano è anche quello della città metropolitana. Quelli tecnici però determinano un aggravio di spese e di organizzazione per tutti i comuni dell’hinterland, in particolare per quelli ai confini. Per superare questo scoglio, forse l’intervento più sensato è quello di trasformare l’ingresso di Area B in un pedaggio autostradale con i ricavi che sarebbero ripartiti, in base al numero di residenti, tra tutti i comuni della Grande Milano. In questo modo si avrebbero molte più risorse per potenziare il trasporto pubblico e i parcheggi. Ma quali sarebbero i vantaggi ad avere un’area B estesa a tutta la città metropolitana?

# I vantaggi ad avere aera B estesa all’hinterland

Mappa metro Grande Milano
  • Milano policentrica: l’assenza di “frontiere” di separazione tra comune e hinterland può contribuire a far prosperare centri funzionali in tutta l’area della Grande Milano, con vantaggi nella mobilità e alla vivibilità generale;
  • Minore pressione immobiliare su Milano: riducendo i disagi per chi abita nell’hinterland e in periferia si avrebbe un incremento dei valori immobiliari in tutto il circondario, favorendo anche un allentamento dei rincari degli affitti nelle zone più centrali;
  • Finalmente nasce la Grande Milano: Milano e hinterland uniti con una regia comune aumentando l’attrattività di tutto il territorio.

In più, trasformando Area B in un pedaggio di tipo autostradale può generare un afflusso di risorse straordinarie che ricadrebbero su tutto il territorio e che se utilizzate per potenziare i mezzi pubblici possono trasformarsi in un volano per la mobilità dell’intera area. 

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FABIO MARCOMIN

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.

2 COMMENTI

  1. Nel veneto dicono: “Se no i se mati, no i voemo”. Se non sono matti non li vogliamo. Questo vale per l’attuale amministrazione, che peggio di così è difficile fare. Vogliono Milano o un villaggio della remota Africa? Tra l’altro, se si continua su questa linea, si diventerà tutti “dimmi” senza colpo ferire. A prescindere, come diceva Totò

  2. Il consiglio comunale di Milano che delibera su temi di competenza degli altri comuni della provincia la dice lunga sulla arroganza e sul distacco dalla realtà di chi governa quella città…

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