Per fare questo o quello si alza sempre la solita scusa: non ci sono soldi. E per trovarli le iniziative sono sempre le solite: tasse e multe. Quanto sono banali gli amministratori pubblici, non trovate? Eppure di soldi il Comune di Milano ne potrebbe fare a palate. Se solo usasse un pizzico di creatività.
Basta tasse, basta multe: 10 azioni creative per aumentare il gettito del Comune di Milano, il “più indebitato d’Italia”
Milano è il Comune più indebitato d’Italia. Ci teniamo tutti a non finire gambe all’aria né a finire spennati da multe e gabelle varie: abbiamo pensato per questo a dieci proposte per aumentare il gettito del Comune riuscendo così a ripagare gli interessi sul debito senza strangolare l’economia di Milano. Non solo: trovando così risorse per fare quelle cose che servirebbero per portare Milano al livello delle migliori città d’Europa.
1. Quotarsi in Borsa: Milano public company
Milano potrebbe essere la prima città al mondo che si quota in Borsa. Come asset per gl investitori ci sarebbe l’intero patrimonio comunale e artistico della città. Come ricavi futuri si considererebbe il gettito fiscale locale. I dividendi vengono maturati come quota calcolata sui maggiori introiti futuri, ad esempio 10% delle tasse locali. I milanesi avrebbero diritto a una partecipazione a sconto rispetto agli investitori istituzionali o di fuori città. Ci sarebbero limiti massimi alla partecipazione per evitare di avere grosse concentrazioni di capitali: Milano dovrà essere una public company ad azionariato diffuso. Da quanto raccolto con la quotazione ci sarebbe una percentuale fissa da destinare al pagamento dei debiti. Il resto dovrà essere impiegato esclusivamente in iniziative per accrescere gli asset e il valore della città.
2. Emissione della criptovaluta Milano
Milano, Genova e Firenze hanno rivoluzionato la finanza mondiale all’epoca del Rinascimento. Per capirlo basta vedere quante Lombard street ci siano nel mondo. Nell’era della blockchain, Milano potrebbe porsi all’avanguardia creando una vera e propria criptovaluta. Altrimenti, una valida alternativa potrebbe essere quella di una ICO, fornendo dei token ai sottoscrittori.
3. Esproprio case sfitte oltre quota 5 dello stesso proprietario
A Berlino sta facendo molto rumore un’iniziativa popolare mirata all’esproprio di appartamenti sfitti di uno stesso proprietario al di sopra di una determinata quantità. Sembra che a Milano ci siano oltre 110.000 appartamenti sfitti, spesso di proprietà di compagnie di assicurazioni o di grandi società. Per aumentare il gettito dello stesso e, al contempo, per calmierare il prezzo degli affitti, il Comune potrebbe riprendersi gli appartamenti che non vengono messi a disposizione di persone e imprese del territorio. Così si risolverebbero due problemi in uno: quello patrimoniale e quello di disponibilità di case per i cittadini.
4. L’asta su internet degli spazi comunali
Siamo quasi nel 2025, eppure la gestione degli spazi pubblici in concessione temporanea è ferma all’era dell’occupazione spagnola. Bisogna ancora presentarsi negli uffici, fare domanda ai vigili, perdersi tra trecento corridoi e spesso, anche per una banale occupazione di spazio pubblico di una sola giornata, si deve attendere l’ultimo giorno prima dell’utilizzo per sapere se sia stata concessa o respinta. Creiamo un sistema trasparente in cui tutti gli spazi comunali disponibili a occupazioni o eventi temporanei siano mappati e prenotabili in tempo reale. Questo aumenterebbe il gettito del Comune consentendo agli operatori di perdere meno tempo e di gestire meglio la propria attività.
5. Crowdfunding per spazi da riqualificare
E’ inutile nasconderci dietro a un dito. A Milano ci sono aree che fanno schifo, lasciate allo sbando. Potrebbe essere difficile per un Comune ultra-indebitato intervenire, ma al contempo si potrebbe creare un sistema di crowdfunding per spazi o monumenti da rimettere a posto. In fondo, anche la costruzione del Duomo ha avuto il supporto di una sottoscrizione popolare.
6. Benefits per eredità lasciate al Comune
Ogni tanto appare la notizia di lasciti per il Comune da defunti senza eredi. Il Comune potrebbe fare una campagna per incentivare tutti i milanesi a destinare nella propria eredità un decimo del loro patrimonio alla città. In cambio potrebbe prevedere forme di gratificazione eterna, si potrebbe inserire il nome del donatore sotto le targhe delle vie, un po’ come fanno le chiese con le targhette sulle panche.
7. Marchio Milano
Nel mondo abbondano caffé, ristoranti, bar, perfino biscotti con il marchio Milano. Il Comune dovrebbe pretendere delle royalty per tutti coloro che utilizzano il nome di Milano. Potrebbe pensare anche a un sistema automatico tipo 1 euro ogni volta che chiunque al mondo menziona la parola Milano. Magari sotto controllo della Siae. Sarebbe un gettito colossale.
8. Rompere le scatole all’Europa e all’Italia
Il Comune di Milano deve rapportarsi con l’Unione Europea e con lo Stato italiano come fa ogni gruppo di pressione: considerandoli delle riserve di caccia. Invece di stare a lamentarsi o andare a Roma con il cappello in mano per elemosinare qualche spicciolo, Milano dovrebbe alzare la voce pretendendo da entrambi fondi e risorse, non perché ne abbiamo bisogno ma perché siamo tra i principali produttori di ricchezza nazionali e continentali.
9. Monumenti in adozione (o in vendita)
Come per le guglie del Duomo, si potrebbe offrire ai milanesi la possibilità di allegare il proprio nome ai monumenti della città. A chi paga di più si potrebbe anche pensare di destinare una statua da inserire in uno spazio pubblico. Un’alternativa più estrema potrebbe essere di vendere i monumenti mettendoli all’asta.
10. Diventare città stato
La cosa più facile e di risoluzione strutturale del problema. C’è solo da firmare un atto della giunta e avviare l’iter previsto della Costituzione per diventare una città regione. In questo caso Milano avrebbe molti più fondi disponibili e potrebbe agevolmente ridurre se non azzerare il proprio debito, come ad esempio ha fatto Bolzano, unico Comune insieme a Trento assimilabile a una città stato in Italia.
Continua la lettura con: Cosa si potrebbe fare a Milano se avesse l’autonomia di una provincia dell’Alto Adige
ANDREA ZOPPOLATO
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