Eataly festeggia 10 anni: la gastronomia gourmet scenderà per le strade di Milano?

Le proposte per renderla un marchio distintivo di tutta Milano come il Fuorisalone ha saputo fare per il Design

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Eataly Smeraldo ha festeggiato 10 anni a Milano. Ci siamo chiesti: perché relegare la gastronomia gourmet in pochi luoghi riservati? Le proposte per renderla un marchio distintivo di tutta Milano come il Fuorisalone ha saputo fare per il Design. 

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Eataly festeggia 10 anni: la gastronomia gourmet scenderà per le strade di Milano?

# Per i 10 anni Eataly Smeraldo ha cambiato veste

Il 25 settembre l’Eataly Smeraldo di Milano ha celebrato il suo primo decennio di attività con un restyling completo, che mira a ridefinire l’esperienza culinaria all’interno del flagship store. Grazie a un investimento di 3 milioni di euro e al lavoro di un team di architetti, il rinnovamento ha trasformato gli spazi in un luogo più multifunzionale e contemporaneo, mantenendo il DNA di Eataly.

I cambiamenti principali includono l’ottimizzazione della zona mercato, che resta il cuore dell’esperienza, e l’introduzione di nuovi punti ristoro. Oltre ai già presenti banchi di salumi e formaggi, sono stati aggiunti il Laboratorio di pasta fresca Plin e il Caseificio Miracolo a Milano, che permettono di gustare prodotti freschi. Inoltre, il primo piano è stato ristrutturato per ospitare una zona dedicata alla pasta fresca, con ricette della stella Michelin Ugo Alciati.

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# La gastronomia gourmet scenderà tra le strade di Milano?

A dieci anni dall’apertura, potrebbe essere tempo, per Eataly o per un suo ipotetico nuovo competitor, di valutare la possibilità di estendere il concetto di gastronomia gourmet oltre le belle mura di uno store raffinato, portandolo, per esempio, nelle strade, nelle piazze e nei quartieri periferici di Milano. Sul modello del Fuorisalone. Qui di seguito 5 idee per portare la cucina gourmet, gli ingredienti nazionali e le tradizioni culinarie lombarde e milanesi in giro per la città.

#1 Ingredients delivery e ricettario virtuale

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Unendo la cucina gourmet con il modello del food delivery, potrebbe essere progettata una piattaforma digitale innovativa per esplorare le ricchezze culinarie di Milano. Utilizzando un’app dedicata, i milanesi potrebbero ordinare direttamente ingredienti freschi da produttori locali per la consegna a domicilio, incoraggiando un consumo consapevole e supportando l’economia locale.

L’applicazione potrebbe integrare, trasportandolo online, il servizio di personalizzazione che Eataly Smeraldo offre già in loco, si potrebbe trattare di un servizio intelligente che tenga conto dello storico degli acquisti e delle valutazioni dei prodotti in modo da suggerire ingredienti sempre più affini al consumatore.

Ultima funzionalità interessante di questa ipotetica applicazione potrebbe essere la possibilità di elaborare ricette e preparazioni gourmet, o che gli si avvicinino molto, a partire dagli ingredienti basici che l’utente possiede in casa. Immaginando di aprire il frigorifero o la dispensa e di fotografarli, l’applicazione potrebbe essere in grado di riconoscere gli ingredienti presenti e, solo sulla base di quelli, suggerire ricette e preparazioni.

#2 Ristoranti Pop-Up dove meno te li aspetti

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I ristoranti pop-up potrebbero trasformare gli spazi pubblici come piazze e parchi in luoghi dove fare esperienze culinarie momentanee, ma coinvolgenti e dinamiche. Utilizzando l’app di cui sopra, i partecipanti potrebbero scegliere il menu in tempo reale, con opzioni che potrebbero andare dalla cucina tradizionale milanese a proposte fusion.

Ad esempio, durante un evento pop-up a Parco Nord, i visitatori potrebbero gustare piatti come la pasta al pesto, preparato sul momento, e avere la possibilità di partecipare a brevi laboratori di cucina condotti dagli chef. Questa interazione diretta non solo arricchisce l’esperienza gastronomica, ma offre anche l’opportunità di apprendere i segreti culinari e l’utilizzo di ingredienti freschi e locali.

Inoltre, i ristoranti pop-up potrebbero avere temi stagionali o celebrativi, come una festa della cucina vegetariana o un evento dedicato ai dolci milanesi. In occasione della settimana della cucina milanese, ad esempio, un pop-up potrebbe presentare una serie di piatti classici, dal risotto alla milanese alla torta paesana, mentre un’area dedicata ai cocktail a base di ingredienti locali potrebbe stimolare l’interesse per le bevande artigianali. Questi eventi creerebbero un’atmosfera vivace e, oltre a stimolare l’interesse culinario, potrebbero potenziare l’interazione sociale facendo leva sulla condivisione di esperienze.

#3 Food Truck sostenibili e tecnologici

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I food truck sostenibili e tecnologici potrebbero rivoluzionare il modo in cui i milanesi vivono lo street food o, per meglio dire, la gastronomia urbana, che nella città della madonnina non si è mai sviluppata un gran che.

Questi truck, oltre a offrire pietanze di alto livello, con ingredienti a km 0, potrebbero essere alimentati da energia rinnovabile, in modo da incarnare uno stile di consumo e cucina etico, e, soprattutto, potrebbero essere dotati di diversi schermi digitali e interattivi utili per presentare le ricette, le storie degli agricoltori e dei produttori e i dettagli sugli ingredienti utilizzati.

Per esempio, un Luini gourmet food truck, che offrisse una rivisitazione degli arancini di riso, preparati con riso lombardo e verdure di stagione, potrebbe attrarre i passanti raccontando la provenienza dei propri ingredienti, il suo approccio eco-friendly e le sue proposte culinarie deliziose. La mobilità di questi food truck consentirebbe di raggiungere diverse zone della città, portando la cucina gourmet a un pubblico più ampio e variegato.

In più, l’integrazione di tecnologie sostenibili, come un corretto riciclo dei rifiuti alimentari o l’utilizzo di packaging compostabili, potrebbe rendere questi food truck modelli di responsabilità ambientale per la città.

Durante eventi come il Fuorisalone, per esempio, i food truck potrebbero offrire menù a tema, magari con impiattamenti ispirati alle tendenze del design, e partecipare a iniziative di educazione gastronomica per sensibilizzare il pubblico sull’importanza di una cucina sostenibile.

#4 Installazioni artistiche e percorsi gastronomici:

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Qui il modello del Fuorisalone si fa più evidente. Le installazioni gastronomiche interattive potrebbero trovare una nuova casa nei quartieri periferici di Milano, come Bovisa o Rogoredo, trasformando spazi pubblici trascurati in laboratori che combinano arte e cibo. In questi contesti, i visitatori potrebbero esplorare la tradizione culinaria nazionale attraverso percorsi esperienziali, come il Giardino delle Spezie o il Laboratorio degli Ingredienti, dove potrebbero incontrare fragranze genuine e testare con mano i prodotti freschi. Questi itinerari potrebbero culminare in stazioni di degustazione, dove chef locali presenterebbero i piatti ispirati agli ingredienti appena scoperti.

L’esperienza si potrebbe concludere con un grande evento all’aperto, magari in uno dei parchi di Giambellino o nelle piazze, rinnovate per l’occasione, di Corvetto. Durante la cena, gli chef potrebbero raccontare aneddoti legati ai piatti, promuovendo sia la tradizione che l’innovazione culinaria e i partecipanti avrebbero l’opportunità di approfondire la propria conoscenza della cucina.

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MATTEO RESPINTI

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Matteo Respinti
Nato a Milano, l'11 settembre 2002, studio filosofia all'Università Statale di Milano. Appassionato, tra le tante cose, di cultura e filosofia politica, mi impegno, su ogni fronte alla mia portata, per fornire il mio contributo allo sviluppo della mia città, della mia regione e del mio Paese. Amo la mia città, Milano, per il racconto di ciò che è stata e per ciò che sono sicuro possa tornare a essere.

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