Un tempo cuore pulsante delle forze armate, oggi è protagonista di un ambizioso progetto di riqualificazione. Con l’obiettivo di ridare vita a quest’area storica, il Comune di Milano ha avviato un intervento che ne punta a trasformarne la destinazione d’uso. Il progetto nel dettaglio e il punto sui lavori.
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Il futuro della Montello: sarà la «Cittadella della Sicurezza» a difesa dei milanesi
# La storia della Caserma Montello
La Caserma Montello ha radici profonde nella storia di Milano, essendo stata una delle principali sedi militari della città sin dal XIX secolo. Sinonimo di ordine e disciplina, ha ospitato nel corso degli anni numerosi soldati ed ha svolto la funzione di centro di addestramento. La struttura è di forma rettangolare e organizza la distribuzione dei singoli padiglioni, facenti parte del complesso, attorno ad una grande piazza d’armi, utilizzata fino a pochi anni fa come campo di calcio. Con il tempo, però, la caserma ha visto ridursi la sua funzione, entrando in un lungo periodo di dismissione e abbandono. Nel 2019 il Comune di Milano ha avviato il processo di trasformazione, mirando a farne un centro nevralgico della sicurezza urbana.
# Il progetto di riqualificazione
Ribattezzata la “Cittadella della Sicurezza” di Milano, nella Nuova Sede della Polizia di Stato. Il piano di riqualificazione della Caserma Montello prevede in primis la ristrutturazione degli edifici esistenti lungo via Caracciolo, da trasformare principalmente in uffici. Nel progetto sono contemplati anche due nuovi edifici di 5 piani fuori terra e 1 livello interrato, per ospitare alloggi per il personale di polizia, affiancati da servizi essenziali come l’Ufficio Immigrazione, oggi in via Montebello, e la Questura.
A questo si aggiungono una grande aula magna, un parcheggio sotterraneo, un asilo e una mensa, elementi pensati per migliorare la qualità della vita del personale e dei cittadini. Durante il giorno è attesa una frequentazione di circa 2mila donne e uomini, mentre durante la notte potranno dormire 1.163 persone. Con un investimento complessivo di 186,6 milioni di euro, il progetto è finanziato dall‘Università Cattolica di Milano e dal Ministero degli Interni e curato dallo Studio Beretta Associati con l’architetto Federico Aldini insieme a Redesco, Tekser e Geosat.
# Le preoccupazioni dei residenti e il punto sui cantieri
Ufficialmente i lavori sono iniziati nel giugno 2022, ma hanno subito una stop per adeguamenti progettuali. A causa del ritrovamento di reperti archeologici, nel dicembre 2023 è stata necessaria una revisione del progetto e successivamente i lavori sono ripresi nell’estate 2024. La prima fase ha visto la bonifica dell’area, ambientale e bellica, e le demolizioni propedeutiche alle opere di bonifica con rimozione di rifiuti fuori terra, bonifica da amianto/FAV, delle cisterne interrate e dei suoli.
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FABIO MARCOMIN
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