Una tecnologia che potrebbe rivoluzionare il modo di ricaricare i veicoli elettrici, senza dover fermarsi a una colonnina. Scopriamo i vantaggi e limiti attuali e a che punto siamo con la sperimentazione.
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L’ «Arena del Futuro»: in Lombardia l’autostrada che ricarica i veicoli mentre la percorrono
# Nell’Arena del Futuro si sperimenta la ricarica a induzione
Nell’ambito del progetto innovativo “Arena del Futuro”, si svolgono test avanzati sulla tecnologia di ricarica ad induzione per veicoli elettrici, nota come DWPT (Dynamic Wireless Power Transfer). Questa pista di prova ad anello, estesa per circa un chilometro e alimentata da una potenza elettrica di 1 MW, è situata in un’area privata che si collega all’autostrada A35 Milano-Brescia.
Si tratta di uno dei progetti più avanzati di sperimentazione a livello internazionale nel suo genere. Coordinato da A35 Brebemi e Aleatica, coinvolge un ampio network di aziende e istituzioni di spicco nel settore. Tra i partecipanti figurano nomi rinomati come ABB, Electreon, IVECO, Mapei, Pizzarotti, il Politecnico di Milano, Prysmian, Stellantis, TIM, FIAMM Energy Technology, oltre a importanti università come Roma Tre e Parma, e enti pubblici come i Vigili del Fuoco e il Ministero dell’Interno – Polizia Stradale.
# La tecnologia del Wireless Power Transfer
Questa tecnologia di ricarica per veicoli elettrici permette di alimentare i mezzi in movimento, grazie a corsie speciali dotate di spire collocate sotto l’asfalto che trasferiscono energia direttamente durante il transito. Inoltre, è possibile ricaricare i veicoli anche mentre sono parcheggiati, attraverso un sistema chiamato Static Wireless Power Transfer. In entrambi i casi, i veicoli devono essere equipaggiati con un ricevitore in grado di raccogliere l’energia generata, utile sia per alimentare il motore sia per ricaricare la batteria
# Un sistema di mobilità che sfrutta connettività 5G e intelligenza artificiale
Un sistema di mobilità progettato per garantire “zero emissioni” mediante l’integrazione di diversi elementi: asfalto, centraline, cavi e veicoli elettrici. Questa rete è potenziata dalla connettività 5G e da applicazioni basate sull’intelligenza artificiale, che facilitano lo scambio di informazioni sul traffico e altre comunicazioni tra il veicolo e le piattaforme di gestione. Queste tecnologie contribuiscono a garantire la sicurezza in caso di emergenze, rendendo il sistema più reattivo e efficiente.
Attualmente sono di tre tipologie i veicoli testati sul circuito: una Fiat 500, una Jeep Renegade e un autobus Iveco.
# I vantaggi della tecnologia e i limiti attuali
A che punto siamo. I primi test si sono tenuti a dicembre del 2021, a cui ha seguito nel giugno 2022 la presentazione ufficiale della tecnologia. Le prime analisi hanno rivelato diversi vantaggi legati alla ricarica per induzione. Tra questi si evidenziano:
- una maggiore efficienza energetica del veicolo grazie alla possibilità di ricaricarsi durante il movimento;
- una diminuzione delle dimensioni delle batterie senza compromettere la capacità di carico di merci e passeggeri;
- un allungamento della vita utile delle batterie, poiché si eviterebbero picchi di ricarica dannosi.
Non mancano però problemi o limiti, siamo pur sempre in una fase di sperimentazione, tali da rendere questa tecnologia al momento non implementabile su larga scala e quindi commercializzabile, come ha spiegato da Gianluca Bertazzoli, direttore di E-mob, nel podcast “Processo alle auto elettriche” su Corriere.it:
- Il costo elevato: “l’installazione costa un milione di euro al chilometro, e siccome un’auto assorbe poca elettricità, occorrerebbe infrastrutturare praticamente l’intera rete stradale.”
- Un possibile danno per la salute dei cittadini: “L’altro problema è collegato all’assorbimento di onde elettromagnetiche da parte dei passanti, soprattutto nelle aree urbane densamente popolate”.
In futuro non servirà più collegare il cavo alla colonnina per fare il pieno di energia elettrica?
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FABIO MARCOMIN
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