La Bicipolitana di Milano: la metro delle bici con 10 linee radiali e 3 circolari

Una rete ciclabile progettata come una metropolitana, con linee radiali, circolari e velostazioni di interscambio: il progetto e i percorsi

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velocipedi - Rec
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Una rete ciclabile strutturata come una metropolitana, con linee radiali, circolari e velostazioni di interscambio per facilitare gli spostamenti in città. Questa è l’idea innovativa elaborata da uno studente milanese, che propone un sistema più efficiente e connesso per chi sceglie la bicicletta come mezzo di trasporto.

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La Bicipolitana di Milano: la metro delle bici con 10 linee radiali e 3 circolari

# Un sistema integrato per trasformare la mobilità ciclabile

Ciclabile interrotta

A Milano le piste ciclabili spesso si interrompono all’improvviso o sono scollegate tra loro. Per risolvere questo problema, uno studente 17enne di un liceo scientifico ha elaborato un’idea rivoluzionaria: creare un sistema integrato di ciclabili con segnaletica chiara e percorsi continui, ispirandosi alla rete metropolitana. L’obiettivo è favorire gli spostamenti in bicicletta in sicurezza e con una pianificazione più efficace. Al momento, l’unica ciclabile davvero continua e ben utilizzata è quella di Corso Buenos Aires, nonostante le polemiche che ha suscitato.

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# REC: la rete ciclabile come una metropolitana con 10 linee radiali, 3 circolari e 18 velostazioni

velocipedi IG – REC

Il progetto prende il nome di REC – Rete Ciclabile Espressa, ed è visibile sulla pagina Instagram Velocipedi. Il piano prevede la realizzazione di 10 linee radiali, denominate dalla B1 alla B10, 3 linee circolari (C1, CB e CN) e 18 velostazioni di interscambio, proprio come avviene con la metropolitana. L’idea si ispira a modelli già realizzati in città come Pesaro, Bologna, Porto, Parigi e Londra.

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# Segnaletica chiara e percorsi protetti per una mobilità più sicura

velocipedi IG – Segnaletica ciclabili

Per rendere questa rete realmente efficace, il progetto prevede una segnaletica chiara e ben visibile lungo le strade, con indicazioni degli interscambi con i mezzi pubblici. Le ciclabili seguirebbero le principali direttrici urbane, sovrapponendosi ai percorsi della metropolitana, delle linee tranviarie e delle circonvallazioni. A queste si aggiungerebbero dei rami secondari per collegare tra loro le diverse linee.

Le piste dovrebbero essere in sede protetta, separate dal traffico motorizzato, con una larghezza sufficiente per consentire sorpassi e il transito delle cargo bike. Inoltre, dovrebbero prevedere incroci protetti per garantire maggiore sicurezza ai ciclisti.

# Integrazione con il PUMS e la rete metropolitana Cambio

Rete ciclabili PUMS Milano

La REC si integrerebbe con le piste ciclabili già esistenti e con quelle previste dal PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), oltre che con il progetto Cambio, la rete di ciclabili metropolitane che collegherà Milano con l’hinterland.

Credits: bikeitalia.it
Cambio Milano

Cambio prevede la realizzazione di 750 km di piste ciclabili entro il 2026, con un investimento di 450 milioni di euro. Tuttavia, al momento non è previsto il prolungamento delle ciclabili metropolitane all’interno del comune di Milano. Il completamento in corso della pista ciclopedonale della Valle Olona, e in futuro quello della linea 15 diretta a Legnano, Gallarate e Busto Arsizio, consentirà invece di andare da Milano fino alla Svizzera.

# Il costo del progetto: 42 milioni di euro

velocipedi IG – REC su mappa

L’idea non è ancora stata formalmente adottata dal Comune, ma una prima stima dei costi fissa l’investimento necessario a circa 42 milioni di euro, che potrebbero salire fino a 50 milioni con l’inclusione delle velostazioni. A questa cifra andrebbero poi aggiunti i costi per le necessarie riqualificazioni delle infrastrutture esistenti. Un progetto ambizioso, che potrebbe cambiare radicalmente la mobilità ciclabile a Milano.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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