Sul progetto si erano addensate nubi minacciose: la gara era andata deserta. La riqualificazione della mitica Goccia, l’area degli ex-gasometri, con contestuale ampliamento del campus del Politecnico sembrava arrivata al palo. Ma ora arriva una buona notizia: sono arrivati i fondi per salvare il Bosco della Goccia. Cosa è previsto nel dettaglio e gli ultimi aggiornamenti sul progetto del campus.
La Goccia, il “bosco spontaneo” di Milano, è salva!
# Dai fondi europei Fesr 5 milioni di euro per salvare il Bosco della Goccia
Una buona notizia per l’area della Goccia. Attesa da una maxi riqualificazione che comprende l’ampliamento del Campus del Politecnico e con la prima gara d’appalto andata deserta, finalmente si può annunciare che il bosco è salvo! Per la sua riqualificazione il Comune di Milano ha infatti ricevuto 5 milioni di euro dai fondi europei Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale), che coprono l’80% dell’investimento pari a circa 6,3 milioni di euro. L’obiettivo del progetto è incrementare le aree verdi urbane mediante soluzioni naturali ed è compreso anche il recupero di un edificio ex industriale nell’area, ristrutturandolo a impatto zero per essere poi restituito alla comunità.
Sono molti gli attori in campo in questa iniziativa: come capofila c’è l’Amministrazione comunale, in partenariato con l’Osservatorio La Goccia (che include il Cnr, l’Università Bicocca, il Museo di Storia Naturale di Milano e diverse associazioni locali e startup scientifiche), Ambiente Italia, il Politecnico di Milano-Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU), Climateflux GmbH, Open Impact Srl, Eutropian e From Srl. Inoltre, partecipano Terra Preta, Cfu Italia Nostra e Progetto Natura Onlus.
# Un’area di 18 ettari, sui circa 33 complessivi, bonificata con tecniche di fito-risanamento
Il bosco spontaneo della Goccia si sviluppa su un’area di 18 ettari, oltre la metà dei 33 ettari occupati un tempo dall’Union des Gaz, e necessita di particolari bonifiche per la tipologia di inquinanti presenti nel terreno. Si prevede l’utilizzo di tecniche di fito-risanamento, sfruttando la capacità delle piante di depurare il terreno, e l’area di intervento sarà al centro di studi sui processi organici che eliminano le contaminazioni, valorizzando l’ecosistema e la biodiversità.
# Seconda gara d’appalto dopo che la prima è andata deserta
La riqualificazione del bosco rientra in un più ampio progetto, il maxi campus del Politecnico, la cui prima gara d’appalto, come detto in precedenza, è andata deserta. Il motivo è da ricercare principalmente nell’aumento dei costi dei materiali. Per evitare di perdere i finanziamenti statali il Politecnico di Milano ha indetto un secondo bando del valore di poco meno di 152 milioni di euro, con valori più elevati di 65 milioni di euro, che arriva ad oltre 594 milioni di euro con le opzioni. Nel contratto è previsto:
- progettazione esecutiva e coordinamento della sicurezza per 3.009.000 euro;
- lavori di costruzione per 141.475.000 euro;
- costi della sicurezza per 3.075.000 euro;
- manutenzione per tre anni per 4.249.000 euro;
- infine 442.550.000 euro per le opzioni aggiuntive.
Per lavorazioni suppletive, bonifiche residue e revisione dei prezzi rispetto al progetto esecutivo e di fattibilità tecnico-economica sono state decise modifiche contrattuali per 54.300.000 euro. A questo si aggiungono i lavori e servizi previsti dal masterplan di Renzo Piano, da affidare attraverso procedure negoziate, per un importo pari a 388.250.000 di euro.
# I numeri del maxi progetto del Campus del Politecnico
Ma cosa prevede il progetto per l’ampliamento del Campus del Politecnico? Un grande parco scientifico-tecnologico, con un grande parco che ruoterà attorno ai due gasometri recuperati:
- lo “Smart city innovation hub“, che può ospitare circa 1.000 startup, oltre ad aziende come Luxottica e i suoi laboratori e una sede della “Fondazione per il futuro delle città” dell’architetto Stefano Boeril
- la “Fabbrica dello sport“, ampliando l’attuale campus della Bovisa.
Questi i numeri dell’intervento:
- 2 residenze universitarie da circa 500 posti oltre alla riqualificazione di un edificio industriale storico per il food and beverage a servizio degli ospiti del Campus;
- 3 edifici per aule e una sala ipogea per conferenze;
- un edificio sperimentale a zero emissioni per il dipartimento di Energia, già nominato “la Piramide” e il cui nome ufficiale è En: Lab, alto circa 20 metri e rivestito da pannelli solari, ormai terminato;
- lo smart city innovation hub su un’area di 35.000 mq e 5 edifici;
- la fabbrica dello sport con quattro piani dedicati a diverse discipline sportive e al benessere;
- un Polo delle Scuole Civiche milanesi.
- un’area verde pubblica di circa 40.000 mq che circonda i gasometri;
- circa 1000 alberi che si uniranno ai 2000 cresciuti spontaneamente.
Il completamento di tutto il progetto è stato programmato per il 2026 ma a causa delle bonifiche più lunghe e complesse e alla necessità di reperire ulteriori risorse, slitteranno con ogni probabilità al 2027 le aree destinate alle start up, alle scuole civiche e alle residenze universitarie.
Continua la lettura con: La MAXI TRASFORMAZIONE della “GOCCIA”, il più grande bosco spontaneo di Milano
FABIO MARCOMIN
Clicca qui per il libro di Milano Città Stato
Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/