Si parla spesso di nuove linee, di come organizzarla, eppure tante volte girando per la Lombardia e non solo, si vedono binari che non vedono transitare treni da anni, se non da decenni. Proviamo quindi a riscoprire le linee abbandonate della Lombardia, partendo chiaramente da Milano, con quella che di cui forse oggi si sente più la mancanza: la “Grande Circonvallazione”. Inaugurata nel 1891 collegava la linea Milano-Piacenza con la stazione di Milano Porta Sempione e quella di Milano Porta Garibaldi.
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La «Grande Circonvallazione», la circle line di Milano con le linee abbandonate: il tracciato del progetto
# Il tracciato della linea: Garibaldi, Porta Genova, Rogoredo
La linea ferroviaria collegava la stazione di Rogoredo alla stazione di Porta Nuova (ora Porta Garibaldi) passando ad ovest del centro storico. Inizialmente venne costruita interamente a binario singolo e permetteva ai treni merci e passeggeri provenienti da Piacenza di raggiungere lo scalo Scalo Sempione, lo Scalo Farini (nei pressi di Porta Garibaldi), la stazione di Porta Nuova e la stazione Centrale.
In un secondo momento venne costruito un raccordo ferroviario con la direttrice per Mortara, garantendo il passaggio anche da Porta Genova. La parte meridionale della linea venne raddoppiata negli anni trenta ed è l’unica attualmente presente ed utilizzata.
# Le proteste dei milanesi: troppo vicina al centro!
Il progetto non convinse i milanesi e le lamentele non tardarono ad arrivare, si riteneva che la linea passasse troppo vicino al centro di Milano e che questo avrebbe causato diversi problemi allo sviluppo urbanistico della città. La storia darà poi ragione ai milanesi ma gli interessi economici erano troppi per dare retta alla cittadinanza.
Infatti le scarse prestazioni delle linee ferroviarie milanesi, soprattutto per quanto concerne il trasporto di merci, stavano creando un danno economico e finanziario alla città piuttosto importante, per cui alla fine si decise di partire comunque con i lavori.
# Le modifiche al tracciato ferroviario
Agli inizi del 1900 iniziarono le modifiche al nodo ferroviario di Milano, con l’obiettivo di unificare le due reti esistenti all’epoca, separare il traffico merci e passeggeri e riorganizzare la viabilità del centro riducendo i binari che lo attraversavano. Inoltre va considerato che all’epoca si preferiva la costruzione di stazioni di testa piuttosto che stazioni passanti.
Nel nuovo progetto fa parte l’attuale Stazione Centrale che va a sostituire la precedente e la nuova stazione di Porta Nuova, che poi prenderà il nome di Porta Garibaldi. Nel 1931 viene soppressa e smantellata la circonvallazione tra Porta Nuova e Porta Genova. Con essa viene smantellato lo scalo di Porta Sempione e la relativa stazione, al suo posto ora sorge il Parco Pallavicino.
# La linea interscambierebbe tutte le line
Se la linea tornasse in funzione, oltre a fornire un carattere molto diverso alla città, ne rivoluzionerebbe il trasporto pubblico. A partire dall’attuale stazione di Romolo (S9 e M2), incrocerebbe al capolinea di Rogoredo la M3, poi la M4 in quella che sarebbe stata una stazione intermediaria tra California e Bolivar, proseguendo poi per Pagano M1, Gerusalemme M5 per poi arrivare a Porta Garibaldi (M2).
# Il progetto di nuovo nodo
Il progetto del nuovo nodo ferroviario prevedeva anche una nuova linea ferroviaria ad ovest, tra la stazione di San Cristoforo e quella di Musocco (ora Milano Certosa) con una stazione mediana posta a San Siro. L’opera fu considerata di secondaria importanza e non venne mai realizzata, lasciando la cintura ferroviaria di Milano aperta ad ovest. Oggi incontrerebbe: M4 a San Cristoforo, M1 a Inganni, M5 a San Siro, di nuovo M1 a Lampugnano e poi la cintura ferroviaria a Certosa.
Se ci pensiamo oggi, la Grande Circonvallazione fu un progetto visionario: Milano sarebbe stata circondata da un anello ferroviario che oggi, a quasi 100 anni di distanza, stiamo cercando faticosamente di ricostruire.
Continua la lettura con: Le 9 linee circolari di Milano, esistenti e future: dalla metro del centro storico al grande anello ferroviario
SAMUELE GALBIATI
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Si e tutto interessante….pero preferisco oggi che all’epoca
Le metropolitane
Sono le migliori oggi
Poi tutto moderno e digitale e automatico all’epoca era tutto diverso