La mega stazione ferroviaria costruita in 9 ore (non anni, ore!): le 4 grandi opere che si dovrebbero costruire a Milano con la stessa tecnologia

Dove impiegare il modello cinese a Milano?

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Immaginate una notte, l’oscurità avvolge il cantiere e il frastuono delle macchine da costruzione riempie l’aria. In 9 ore, 1.500 operai cinesi completano la costruzione di una stazione ferroviaria. Sì, avete capito bene: una stazione ferroviaria è stata edificata in sole 9 ore.

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La mega stazione ferroviaria costruita in 9 ore (non anni, ore!): le 4 grandi opere che si dovrebbero costruire a Milano con la stessa tecnologia

# La costruzione della stazione

Questo straordinario evento è avvenuto nella provincia di Fujian, dove il polo di Nanlong è diventato un simbolo della rapidità e dell’efficienza che caratterizzano i progetti infrastrutturali in Cina.

L’operazione ha visto un’organizzazione militare, con i lavoratori divisi in sette squadre, ognuna impegnata in compiti specifici. Il progetto ha avuto inizio venerdì alle 18:30 e, in un susseguirsi frenetico di attività, è terminato alle 3:30 di sabato mattina. La stazione non è solo un capolavoro di ingegneria, ma rappresenta anche un passo fondamentale nel migliorare la connettività ferroviaria nella regione, collegando le città di Nanping e Longyan tramite una nuova linea ferroviaria di 246,55 km, in grado di ospitare treni a una velocità di 200 km/h.

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La rapidità con cui è stata realizzata la stazione di Nanlong offre spunti di riflessione su ciò che potrebbe essere realizzato a Milano, una città nota per le sue sfide infrastrutturali e urbanistiche. Se fosse possibile applicare la stessa logica e organizzazione al contesto milanese, potremmo immaginare progetti di grande impatto. Ecco 4 progetti rispetto ai quali potrebbe essere utile adottare il modello cinese.

#1 Il complesso residenziale comunale 

Complesso residenziale in via De Cristoforis

Immaginate un vasto complesso residenziale, costruito in tempi record con l’obiettivo di risolvere il caro affitti che affligge la città. Questo progetto, di proprietà del Comune, avrebbe l’intento di vendere le abitazioni al solo costo di costruzione. La zona ideale per questo complesso potrebbe essere Greco, attualmente in fase di riqualificazione e ben collegata con i mezzi pubblici.

Utilizzando tecnologie di costruzione modulari e un’organizzazione efficiente, anche il complesso potrebbe sorgere in poco più di nove ore. Gli edifici potrebbero essere dotati di sistemi di domotica per ottimizzare l’efficienza energetica e garantire comfort agli abitanti. Pensate a un’architettura che non solo risponde a standard elevati di sostenibilità, ma integra anche spazi per la comunità, come aree verdi e spazi per eventi.

Inoltre, le abitazioni potrebbero includere aree comuni dotate di spazi verdi verticali, spazi per coworking e punti di ricarica per veicoli elettrici. Questa iniziativa non solo fornirebbe una risposta immediata all’emergenza abitativa, ma costituirebbe anche un nuovo modello di edilizia sociale, in cui il Comune gioca un ruolo attivo nel garantire case a prezzi accessibili. Le tecnologie modulari possono ridurre i costi e il tempo di costruzione, rendendo il progetto non solo sostenibile ma anche economicamente vantaggioso per l’amministrazione comunale.

Immaginate una comunità dove ogni abitante ha accesso a spazi verdi e aree per socializzare. Gli eventi comunitari, come mercati di quartiere e festival culturali, potrebbero essere facilmente organizzati, favorendo l’integrazione sociale e un senso di appartenenza. In un contesto milanese dove il costo della vita è in costante aumento, un progetto simile potrebbe davvero fare la differenza per molte famiglie e giovani professionisti.

#2 Il nuovo San Siro 

Credits nuovostadiomilano.it – Stadio Popolus

Negli ultimi anni, l’idea di abbattere il celebre stadio San Siro ha suscitato polemiche. Ma cosa accadrebbe se questo progetto potesse realizzarsi in poco più di nove ore? Immaginate di utilizzare il modello della stazione ferroviaria cinese per costruire un nuovo San Siro, mantenendo intatta la tradizione sportiva di Milano ma in una forma modernizzata e funzionale.

La nuova struttura potrebbe sorgere nel quartiere di San Siro, su terreni già destinati a impianti sportivi, integrando spazi per eventi, negozi e aree verdi. Grazie a tecnologie di costruzione robotizzate e a un’ottima organizzazione del lavoro, il nuovo stadio potrebbe includere elementi futuristici come un sistema di realtà aumentata per i tifosi e strutture che permettano eventi molto diversi tra loro.

Incorporando tecnologie eco-compatibili, il nuovo San Siro potrebbe essere progettato per ridurre l’impatto ambientale, con sistemi di raccolta delle acque piovane e pannelli solari. Il design potrebbe anche ispirarsi ai modelli di architettura sostenibile, creando un esempio da seguire per altri progetti nella città.

In questo contesto, il coinvolgimento della comunità sarebbe essenziale. Le scuole e le associazioni locali potrebbero essere invitate a partecipare attivamente alla progettazione di spazi destinati a eventi e manifestazioni, rendendo il nuovo stadio non solo un luogo di sport, ma anche un punto di riferimento culturale e sociale per tutti i cittadini milanesi.

#3 Ristrutturazione e riqualificazione di spazi pubblici in 24 Ore

Immaginate un’iniziativa in cui squadre di operai e volontari si uniscono per riqualificare aree pubbliche in 24 ore. Utilizzando una logica simile a quella della stazione di Nanlong, diversi gruppi potrebbero specializzarsi in vari aspetti della riqualificazione: dalla pulizia e decorazione dei parchi alla creazione di spazi ludici per bambini e aree di incontro per giovani.

Questo progetto potrebbe non solo abbellire la città, ma anche creare un forte senso di comunità e partecipazione attiva tra i cittadini. Potremmo immaginare maratone di riqualificazione, in cui i milanesi si uniscono per rendere i loro quartieri più vivibili, creando spazi che riflettano la cultura e l’identità locale.

Immaginate il potere di una comunità unita per trasformare i propri spazi, creando un ambiente più accogliente e attraente. Potrebbero sorgere nuove opportunità per artisti locali, che avrebbero l’occasione di esporre le proprie opere, e per i commercianti, che potrebbero beneficiare del maggiore afflusso di visitatori. La riqualificazione degli spazi pubblici può stimolare un senso di appartenenza, incoraggiando la collaborazione tra i cittadini e promuovendo una maggiore responsabilità verso il proprio quartiere.

Le aree ripensate potrebbero anche ospitare eventi culturali, mercati contadini e festival, favorendo l’incontro tra persone e la valorizzazione delle tradizioni locali. Questo non solo migliora la qualità della vita, ma contribuisce anche a costruire una rete di relazioni sociali più forte e resiliente.

#4 Una Circle Line metropolitana per collegare Milano e l’hinterland

Metropolitana Milano

Immaginate una nuova Circle Line metropolitana che giri intorno all’Hinterland milanese, con collegamenti a raggio verso i mezzi di trasporto già esistenti. Sebbene non si possa realizzare in sole 9 ore, adottare un approccio ispirato al modello cinese potrebbe essere l’unica soluzione per un processo di progettazione lungo e impegnativo.

Il comune potrebbe dedicare una giornata alla settimana, secondo il modello cinese, a un grande cantiere collettivo, coinvolgendo ingegneri, architetti e operai, per dare vita a questa linea di trasporto fondamentale. Immaginate una rete metropolitana che non solo migliora l’accessibilità, ma contribuisce anche a ridurre il traffico e l’inquinamento.

Un’idea affascinante sarebbe quella di creare stazioni tematiche lungo il percorso, ognuna delle quali rappresenta una diversa parte della cultura milanese, dall’arte alla gastronomia, creando così un’esperienza di viaggio unica per i pendolari e i turisti. Inoltre, questa nuova linea potrebbe essere integrata con piste ciclabili e percorsi pedonali, incentivando un approccio più sostenibile alla mobilità.

La realizzazione di questa Circle Line non solo migliorerebbe la connettività tra le aree metropolitane, ma potrebbe anche stimolare lo sviluppo economico, creando nuovi posti di lavoro durante e dopo la costruzione.

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MATTEO RESPINTI

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Matteo Respinti
Nato a Milano, l'11 settembre 2002, studio filosofia all'Università Statale di Milano. Appassionato, tra le tante cose, di cultura e filosofia politica, mi impegno, su ogni fronte alla mia portata, per fornire il mio contributo allo sviluppo della mia città, della mia regione e del mio Paese. Amo la mia città, Milano, per il racconto di ciò che è stata e per ciò che sono sicuro possa tornare a essere.

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