La passerella trasparente a 20 metri con vista Duomo: che cosa succede al progetto?

I lavori erano attesi per la fine del 2024, ma da tempo non si hanno più notizie

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Credits professionarchitetto - Vista passerella da Piazza Diaz

Poco meno di anno fa Palazzo Marino ha ufficializzato il progetto di raddoppio del Museo del Novecento. Il piano include una passerella sospesa a unire i due “arengari” gemelli, permettendo così di godere di una vista mozzafiato su Piazza del Duomo e sulla Galleria. I lavori erano attesi per la fine del 2024, ma da tempo non si hanno più notizie, nemmeno sulla decisione della Soprintendenza riguardo il camminamento sospeso. Scopriamo come dovrebbe essere e quando potrebbe inaugurare.

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La passerella trasparente a 20 metri con vista Duomo: che cosa succede al progetto?

# Camminare sospesi a 20 metri di altezza sopra piazza Duomo

Credits Urbanfile – Arengario ponte

Alla fine del 2023 è arrivata la conferma del raddoppio del Museo del Novecento, dopo l’approvazione del progetto in Giunta. Questa trasformazione storica per Piazza Duomo non solo prevede la riqualificazione dell’Arengario gemello, dedicato alle opere contemporanee, ma include anche una scenografica passerella sospesa che collegherà i due edifici. L’obiettivo principale del progetto è creare un’armonia architettonica tra i due palazzi, formando così un organismo unico. Tuttavia, la proposta della passerella ha generato un acceso dibattito politico, con la Soprintendenza che inizialmente si era opposta all’idea.

# Le caratteristiche della passerella, in attesa dell’ok della Soprintendenza

Si è deciso infine di costruire una passerella sospesa, abbandonando l’idea di trasformare Via Marconi in una piazza-cortile. Tuttavia, la Soprintendenza ha richiesto un “percorso evolutivo” rispetto al progetto presentato in precedenza. Secondo gli ultimi rendering e informazioni disponibili, la passerella sarà posizionata a 19,65 metri, in linea con il terzo livello dei due Arengari, e sarà costituita da una trave reticolare fissata alle colonne laterali esistenti degli edifici, rendendola completamente reversibile.

Questa struttura è progettata come un proscenio e si poggerà sul tetto dell’edificio più basso, senza interrompere la vista della Torre Martini dall’Ottagono della Galleria. Il lato affacciato su Piazza Duomo avrà pareti trasparenti e leggere, mentre la parte inferiore sarà rivestita con una struttura convessa a specchio. Questo design innovativo riflette le immagini e i movimenti della piazza, creando un effetto visivo unico.

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# Un investimento salito a 27 milioni di euro per creare uno nuovo spazio museale da oltre 1.000 mq 

Il Museo del Novecento avrà a disposizione oltre 1.000 mq di nuovi spazi espositivi grazie alla riqualificazione del palazzo gemello. L’investimento per il progetto è salito a circa 27 milioni di euro, superando i 18,5 milioni inizialmente previsti. Di questa somma, 5 milioni sono stati donati da Giuseppina Antognini, presidente della Fondazione Pasquinelli e mecenate di Milano. In aggiunta ai nuovi spazi, sono previsti interventi significativi nel primo edificio. Tra queste modifiche, spicca la ristrutturazione dell’ingresso per le mostre temporanee al piano terra, che permetterà un accesso più diretto dopo l’acquisto del biglietto. Inoltre, un laboratorio di conservazione delle opere andrà a sostituire le sale conferenze e il deposito esistenti, migliorando così la funzionalità del museo.

Questi cambiamenti mirano a potenziare l’offerta culturale e a rendere il Museo del Novecento un polo attrattivo per il pubblico.

Credits professionarchitetto – Caffetteria Museo del Novecento

Il nuovo edificio prevede al suo interno:

  • un portico a due piani con un bookshop accessibile al pubblico e una caffetteria con tavolini;
  • un auditorium al mezzanino dotato di sedute retrattili, che permetteranno di utilizzarlo come sala per installazioni, mantenendo il piano terra libero per la nuova “piazza pubblica”;
  • quattro piani di spazi museali sopra il portico, capaci di ospitare più di cento opere.

# Il percorso museale dagli anni ’80 alle più recenti esperienze artistiche

Credits professione architetto – Nuove sale Arengario

Il percorso espositivo del museo sarà organizzato in modo da offrire una rilettura innovativa delle opere, spaziando dagli anni Ottanta fino alle più recenti esperienze artistiche. Sarà arricchito da una significativa raccolta di opere chiave del primo Novecento, proveniente dalla Collezione Giuseppina Antognini e Francesco Pasquinelli, il cui valore ammonta a 15 milioni di euro. Questa collezione rappresenta un’aggiunta preziosa per il museo e si affianca alla generosa donazione di 5 milioni fatta da Giuseppina Antognini, destinata a sostenere il progetto di ampliamento del museo.

L’obiettivo è quello di creare un dialogo tra le diverse epoche artistiche, offrendo ai visitatori nuovi spunti interpretativi attraverso il confronto tra opere storiche e contemporanee.

# L’inaugurazione attesa per la fine del 2026, ma al momento non è stato avviato alcun cantiere

Credits professionarchitetto – Raddoppio museo del novecento.jpg

La prima deadline era stata fissata per per le Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026, la seconda alla fine dello stesso anno. Il 2024 avrebbe quindi dovuto essere l’anno buono per l’avvio dei cantieri, entro marzo era atteso il progetto esecutivo ed entro il primo semestre il bando di gara, ma non sono state rese pubbliche comunicazioni a riguardo e ancora non si sa nulla sulla decisione della Soprintendenza. Tenendo conto che la durata dei lavori è stimata in due anni difficilmente l’inaugurazione avverrà prima del 2027. Milano avrà la sua passerella vista Duomo?

Continua la lettura con: Sulla passerella trasparente sospesa di Renzo Piano con vista su Milano: già parzialmente aperta, il progress sui lavori

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.