Sorgerà mai la Federazione Lombarda? Ispirata al sistema americano, questa struttura politica potrebbe ridefinire il concetto di Lombardia: non più una semplice regione amministrativa, ma un insieme di territori autonomi, uniti da una visione condivisa di crescita e innovazione, che si estendono su un territorio uniforme: la parte centro-occidentale della pianura padana. Milano, naturalmente, ne sarebbe la capitale. Scopriamo come potrebbe essere la Federazione Lombarda rilanciando lo spunto pubblicato da @allygorhy
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La proposta: la nuova Federazione Lombarda
# L’eredità della Lega (Padania e macroregioni) e una nuova visione
Qualsiasi discussione su una Lombardia federata non può prescindere dall’eredità politica della Lega Nord di Umberto Bossi, in particolare di quella forgiata da Gianfranco Miglio, considerato l’ideologo del movimento che aveva teorizzato un modello federale basato su tre macroregioni.
Questa nuova Federazione Lombarda, però, si differenzierebbe nettamente nella motivazione fondante: non si tratterebbe di una rivalsa contro Roma, ma di una scelta strategica per valorizzare il potenziale economico, sociale e culturale di un territorio omogeneo. Mentre la Lega storica invocava una separazione basata su sentimenti di insoddisfazione, questa proposta punterebbe a costruire un modello inclusivo, che unisca i territori della pianura padana sotto un unico progetto di sviluppo.
Il sistema federale proposto non avrebbe dunque il risentimento come motore, ma la capacità di attrarre talenti, investimenti e innovazione, facendo della pianura padana una macroregione all’avanguardia in Europa.
# Un sistema di governo stabile e partecipativo
Seguendo l’esempio americano, il Presidente verrebbe eletto dai rappresentanti dei territori federati, evitando derive populiste e assicurando che ogni area geografica abbia un peso nel processo decisionale.
Il Parlamento federale sarebbe composto da due camere: una basata sulla popolazione (Camera dei Rappresentanti) e l’altra sui territori (Senato), assicurando un equilibrio tra gli interessi delle aree più popolate e di quelle meno densamente abitate. Questo sistema garantirebbe che tutte le istanze, dalle metropoli come Milano alle aree rurali come Pavia, siano equamente rappresentate.
A livello locale, ogni territorio federato avrebbe un proprio governo, responsabile per le materie di competenza esclusiva. Questi governi locali sarebbero autonomi ma coordinati con il governo federale per assicurare coerenza nelle politiche regionali.
# Milano: la capitale federale
Nel cuore della Federazione Lombarda vi sarebbe Milano, capitale indiscussa e simbolo internazionale.
La capitale non si limiterebbe a essere un centro amministrativo, ma fungerebbe da coordinatrice delle politiche regionali. Sede del governo federale, ospiterebbe le istituzioni principali, tra cui il Parlamento della Lombardia Federata e la residenza del Presidente.
Milano giocherebbe anche un ruolo chiave nel sistema elettorale: se ogni territorio federato eleggerebbe un numero di rappresentanti calcolato proporzionalmente sulla base degli abitanti, alla capitale ne potrebbero essere garantiti un numero extra, a prescindere dalla popolazione, per assicurarne il primato. Questo modello, ispirato al sistema americano, garantirebbe stabilità politica e rappresentanza equilibrata, evitando eccessive concentrazioni di potere.
# I territori federati e le loro funzioni
Ogni territorio verrebbe valorizzato per le sue peculiarità storiche, culturali ed economiche, assumendo ruoli funzionali all’interno della Federazione. Di particolare rilievo è il fatto che la Federazione Lombarda includerebbe anche territori che oggi non appartengono alla Lombardia, come alcune aree dell’Emilia-Romagna, del Piemonte e della Liguria, ampliando così l’orizzonte geografico e garantendo due sbocchi sul mare. Ecco alcuni esempi di territori e funzioni:
#1 Bergamo e Brescia: le due città, già fulcro del tessuto produttivo lombardo, diverrebbero i poli principali per la ricerca e lo sviluppo industriale. Questi territori ospiterebbero distretti tecnologici avanzati e avrebbero il compito di guidare la transizione ecologica e digitale della regione.
#2 Monza e Mantova: con il loro straordinario patrimonio artistico e storico, diventerebbe il centro della cultura e del turismo. Grazie a investimenti mirati, si trasformerebbe in un laboratorio culturale capace di attrarre visitatori da tutto il mondo e promuovere la ricchezza storica lombarda.
#3 Pavia e Lodi: questi territori verrebbero incaricati di guidare la rivoluzione dell’agricoltura sostenibile, sfruttando le loro vaste aree rurali. Attraverso l’implementazione di tecnologie avanzate e pratiche agricole innovative, diventerebbero un modello di riferimento per l’Italia e l’Europa.
#4 Como e Lecco: grazie alla loro posizione strategica, Como e Lecco assumerebbero un ruolo cruciale nella logistica e nell’energia. Questi territori potrebbero gestire hub di trasporto efficienti e diventare leader nella produzione e distribuzione di energie rinnovabili.
#5 I porti di Sacca degli Scardovari e Marina di Carrara: Sacca degli Scardovari potrebbe diventare l’hub per la pesca e il turismo enogastronomico legato alla tradizione ittica, mentre Marina di Carrara verrebbe potenziata come porto commerciale e logistico, consentendo l’accesso ai mercati internazionali.
Spunto: @allygorhy
Continua la lettura con: La «lega delle seconde città»: con Milano per rigenerare la scena politica internazionale
MATTEO RESPINTI
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