La proposta: M3 a Linate per facilitare gli utenti dell’alta velocità

Il mancato interscambio tra M4 e M3 rende scomodo il collegamento tra le stazioni dell'alta velocità e il city airport. Ecco come rimediare

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M3 da Rogoredo a Segrate

Dopo soli due anni di esercizio, anche se è in funzione per intero solo da ottobre di quest’anno, la linea M4 inizia a macinare numeri importanti: i passeggeri sono già superiori a quelli della M5. Una infrastruttura che svolge un ruolo fondamentale, collegando i quartieri di Milano da ovest e ad est e soprattutto servendo l’Aeroporto di Linate. Il mancato interscambio con la M3 è però una grave lacuna, perchè non consente agli utilizzatori di quest’ultima di passare comodamente dalle stazioni allo scalo aeroportuale. Ecco come si potrebbe risolvere il problema.

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La proposta: M3 a Linate per facilitare gli utenti dell’alta velocità

# Una linea che macina numeri, ma gli interscambi sono un problema

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La nuova linea M4 è un’infrastruttura che, oltre far diventare la rete di Milano una tra le più estese d’Europa, svolge un ruolo importante per gli spostamenti di milanesi e turisti. Copre infatti la direttrice ovest-est, collegando quartieri periferici densamente abitati con il centro e l’Aeroporto di Linate, che si raggiunge in poco più di 10 minuti da San Babila. I risultati iniziano già a vedersi: il numero di passeggeri annui trasportati ha già superato quello della M5, nonostante l’apertura integrale sia avvenuta nell’ottobre di quest’anno, e sono destinati a salire in modo sensibile. C’è un aspetto su cui però non si è fatto abbastanza, a prescindere dalla motivazioni, che è quello degli interscambi tra le altre metropolitane. Tutti con i doppi tornelli. A Sant’Ambrogio si è costretti ad uscire pur rimanendo al piano mezzanino, per cambiare con la M3 alla fermata di Sforza Policlinico occorre addirittura camminare all’aperto per 10 minuti, rendendo scomodo il trasferimento stazione ferroviaria/aeroporto dato che sulla M3 fermano i treni veloci a Rogoredo e Centrale.

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# Una soluzione: portare la M3 fino a Segrate con stop all’Aeroporto di Linate e la M4 a Peschiera Borromeo

M3 a Segrate da San Donato

Il costo per realizzare un collegamento sotterraneo tra Sforza Policlinico M4 e Missori M3 è stato ritenuto troppo elevato oltre che non fattibile per quello che si trova nel sottosuolo e quello con Crocetta M3, nonostante ci fosse la disponibilità del Policlinico a passare sotto il complesso ospedaliero, non è stato considerato. Lorenzi Bianchi ha proposto una soluzione che potrebbe risolvere il mancato interscambio e al tempo stesso essere utile per chi arriva con l’alta velocità a Milano: portare la M3 fino a Segrate con stop a Linate, invece che la M4, e quest’ultima farla scendere fino a Peschiera Borromeo, invece che allungare la M3. In questo modo in poche fermate, sulla stessa linea, verrebbero collegate due stazioni dell’alta velocità, Rogoredo sulla direttrice per Bologna e per Genova e la futura Segrate Porta Est sulla direttrice per Venezia, con l’aeroporto. Non servirebbe quindi alcun cambio di linea, scendendo da Frecciarossa o Italo, per prendere l’aereo, o viceversa. Si potrebbero poi avere fermate intermedie a Ponte Lambro e a Novegro/Idroscalo.

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# Un’alternativa: biforcare la M3 da Rogoredo servendo anche PalaItalia e Ospedale Monzino

M3 da Rogoredo a Segrate

Un’ipotesi alternativa, per mantenere la futura estensione di M3 fino a Peschiera e magari oltre e lasciando andare la M4 fino a Segrate, potrebbe essere quella di biforcare la M3 da Rogoredo facendola correre parallela alla M4 sempre fino a Segrate, con binari affiancati e separati data la differenza di infrastruttura tra metropolitana pesante e leggera. Così facendo solo chi deve fare tappa a Linate sceglierebbe questa diramazione, che potrebbe inoltre fermare a Santa Giulia per servire il PalaItalia e Ponte Lambro all’Ospedale Monzino.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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