Completata da pochi mesi, la linea M4 è già proiettata oltre i confini comunali. L’espansione verso Est è praticamente certa: il progetto per farla arrivare a Segrate è stato approvato e i finanziamenti sono quasi interamente coperti. A Ovest, invece, il futuro è ancora un’incognita. Il nodo critico? Il capolinea di San Cristoforo, che potrebbe rivelarsi più un ostacolo che un trampolino per il prolungamento della linea. L’attesa di una decisione si fa sentire, mentre la città guarda avanti.
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La «questione capolinea»: la M4 a ovest arriverà fino a qui?
# A Est c’è già Segrate all’orizzonte. A Ovest?
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Appena aperta l’intera linea già si lavora per prolungare la linea oltre i confini di Milano. In direzione est è stata già approvata e quasi finanziata per intero l’estensione di due fermate fino a Segrate. A ovest la corsa della M4 a ovest si ferma al capolinea di San Cristoforo. Per spingerla oltre, non è stata fatta alcuna scelta, anche se si sta ragionando su diverse ipotesi.
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# Le ipotesi di una fermata a Buccinasco e quella dentro il deposito
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Nel ventaglio di ipotesi valutate nello studio di fattibilità di MM, Comune di Milano e Regione Lombardia sembrano convergere su un prolungamento breve fino a Buccinasco: una scelta strategica per contenere sia i costi di realizzazione che quelli di gestione. La nuova fermata sorgerebbe in un’area attualmente adibita a parcheggio, all’inizio di via Garibaldi, con una possibile prosecuzione in superficie. Una soluzione pragmatica, ma basterà a rispondere alle esigenze della mobilità futura?
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Il sindaco Pruiti e i cittadini di Buccinasco spingono per un’alternativa più immediata: realizzare la stazione presso il deposito treni di Ronchetto sul Naviglio, a ridosso dei confini con Buccinasco e Corsico. Una soluzione che potrebbe accelerare i tempi, ma sarà quella giusta per il futuro della mobilità metropolitana?
# Il problema del capolinea e del deposito
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Nessuna delle due opzioni appare facilmente realizzabile. Le immagini satellitari rivelano un ostacolo tecnico cruciale: il deposito di Ronchetto sul Naviglio sembra progettato per il solo transito verso Milano. I binari al suo interno subiscono numerosi scambi prima di restringersi a una coppia fino a via Buccinasco, rendendo complessa qualsiasi integrazione con una fermata passeggeri. Inoltre, la convivenza tra il traffico viaggiatori e i convogli destinati al ricovero e alla manutenzione sarebbe logisticamente impraticabile. Ma quale potrebbe essere una soluzione?
# Doppio scambio prima e dopo l’ultima fermata
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La realizzazione di una fermata nel deposito richiederebbe interventi infrastrutturali significativi. Prima di tutto, sarebbe necessario aggiungere una coppia di binari dedicata, come già avviene per la linea M2 all’altezza del deposito di Famagosta. Inoltre, dovrebbero essere previsti binari di collegamento che consentano ai treni in arrivo dal futuro capolinea di Buccinasco di accedere direttamente al deposito da ovest, garantendo così un flusso efficiente e senza interferenze con il traffico passeggeri.
Per garantire il ritorno dei treni verso Milano e il deposito dopo la fermata, sarebbe necessario un anello di inversione, simile a quelli utilizzati nei capolinea tranviari. In alternativa, si potrebbe optare per un doppio scambio prima e dopo la fermata, permettendo ai treni di posizionarsi sul binario libero durante le fasce orarie di minor traffico, pronti a ripartire. Nelle ore di punta, invece, i convogli potrebbero scambiarsi oltre l’ultima fermata, dando il tempo al treno in attesa di avviare la corsa senza blocchi operativi.
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Sia che il prolungamento della M4 si fermi a Buccinasco, sia che si spinga fino a Corsico o Trezzano sul Naviglio, potrebbe rendersi necessaria la realizzazione di una nuova coppia di binari sotterranei tra la stazione di San Cristoforo FS e il punto in cui i treni emergono in superficie (visibile in alto a destra nell’immagine). Nel primo scenario, i binari potrebbero affiancare quelli esistenti fino a via Buccinasco, mentre nel secondo sarebbe più logico proseguire in sotterranea fino al futuro capolinea, garantendo maggiore fluidità al servizio.
Continua la lettura con: STAZIONI ed ESTENSIONE: quello che MANCA per una METRO CIRCOLARE da grande città
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l’Amministrazione di Milano ha una mentalità troppo corta per tutti questi progetti. N on ha una visione alla Moratti o alla Albertini. Del resto lo si vede da come ha agito fin’ora. Da signor Tentenna, di buona memoria
volevo farvi i complimenti avete scritto un articolo di qualità che chiarisce bene la questione del prolungamento a ovest, oramai indispensabile forse di più che quello a est ma per colpa di una visione polita della Città Metropolita di Milano e del Comune di Milano stenta a partire.