Famoso per decenni come fortino della droga, e di tante altre attività illegali, l’edificio poco alla volta sta rinascendo. Ecco gli interventi realizzati e quelli in corso per toglierlo definitivamente dal degrado e migliorare la qualità della vita dei suoi inquilini.
La RINASCITA ARTISTICA del PALAZZO più DEGRADATO nei pressi del CENTRO di Milano
# L’ex fortino della droga di Milano
Il complesso di Viale Bligny 42 era conosciuto dai milanesi come il fortino della droga. Sono stati molti negli anni i tentativi delle forze di polizia di riportare ordine e sicurezza in questo luogo a ridosso nel centro della città dove persino i residenti delle abitazioni vicine aveva paura ad avvicinarsi. Un edificio di 6 piani di fine ‘800 in totale degrado, marcio, con 256 appartamenti nati come monolocali, con bagno esterno al piano, una distribuzione interna su quattro scale e con corridoi interni che conducono ai singoli appartamenti. Un piccolo microcosmo abitato da studenti, anziani, operai, rider e pusher dediti allo spaccio quotidiano. L’illegalità era presente in tante altre forme, non mancava il giro di prostituzione e le risse non erano infrequenti. Il tutto in una zona non lontana dalla prestigiosa Bocconi. Una zona giovane, di prestigio: infatti la vita precedente del palazzo era stata ben altro. Era un punto di riferimento per i giovani artisti.
# Un quartier generale per artisti, editori, creativi e galleristi
L’edificio ha visto negli anni artisti, editori, creativi e galleristi sceglierlo come loro base per vivere o spazi per realizzare progetti culturali. Tra questi ricordiamo Maurizio Cattelan. Per 30 anni la famosa gallerista Emi Fontana ha avuto qui la sua galleria, rilevata ora da Luca Vitone, un grande artista italiano da quasi 20 anni docente di scultura presso la NABA, che ne sta facendo un’atelier.
# Una prima rinascita grazie alle telecamere e alla vigilanza notturna
I primi passi per restituire dignità e decoro all’edificio sono stati l’installazione di telecamere di videosorveglianza attive 24 ore al giorno e l’aggiunta di una guardia notturna, pagata dai proprietari, al servizio di portierato diurno. Questo ha portato alla fuga dei pusher e alla quasi totale eliminazione di qualsiasi tipo di attività criminale.
# La riqualificazione prevede l’efficientamento antisismico ed energetico, installazione di ascensori e sistemazione dei cortili interni
Dopo questi interventi necessari, alla fine del 2023 è partita la bonifica e la riqualificazione vera e propria del “buco nero” di Viale Bligny 42. Nel dettaglio è previsto l’efficientamento antisismico con il rinforzo delle pareti perimetrali, l’installazione di ascensori e di un impianto centralizzato termico a pompa di calore, nuovi infissi con schermature interne e la realizzazione di una nuova facciata con cappotto termico per migliorare l’efficientamento energetico. A questo si aggiunge la ricostruzione degli abbaini, una nuova copertura, nuovi blocchi delle scale e una nuova pavimentazione nei cortili interni e nuove luci. In sintesi, si vuole riportare il palazzo ai fasti di catalizzatore di artisti e studenti. I circa 700 inquilini, per il 95% affittuari, potranno rimanere nelle loro abitazioni. Fine lavori entro la metà del 2024.
Fonti: artribune.com
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FABIO MARCOMIN
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