Cosa fare per rendere l’arredo urbano di Milano all’altezza di una capitale del Design?

Cosa funziona e cosa manca ancora Milano: le proposte

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alvaraaltissimo IG - Edicola Radetzky

Uno dei punti deboli di Milano: l’arredo urbano. Pur avendo l’amministrazione comunale definito nel 2018 le linee guida di “Arredo e decoro urbano”, negli ultimi anni si è limitata a promuovere solo alcune sistemazioni esterne, spesso contestate, come le fermate della M4 e in primis quella di piazza San Babila.

Cosa fare per rendere l’arredo urbano di Milano all’altezza di una capitale del Design?

Credits: isaloniofficial IG

Nonostante siano ormai scomparsi tutti i grandi designer del secolo scorso e sembra che sia stato disegnato qualsiasi elemento di arredo, Milano si conferma tuttora come la capitale mondiale del design d’arredamento. Perché limitare questa eccellenza al settore privato? Ma prima facciamo qualche passo indietro. 

# La “nascita” dell’arredo urbano: le Calçadas portuguesas

giuseppedemuro IG – Calçadas portuguesas

Si hanno i primi evidenti e originali elementi di contorno urbano, dopo i piani urbanistici del XV secolo di Lisbona e Porto quando vengono create le Calçadas portuguesas, i famosi selciati portoghesi, che in seguito si diffondono anche nelle ex colonie d’oltre mare d’oltre mare. Quelli monocromatici erano presenti nell’antica Roma. E dalla seconda metà dell’Ottocento che gli elementi d’arredo urbano iniziano a caratterizzare le città europee, come nel piano Cerdà di Barcellona, dove erano previsti chioschi ad ogni crocevia e dall’inizio del secolo successivo, mentre Hector Guimard nel 1910 disegnò degli stupendi ingressi della metropolitana di Parigi come a Port Dauphine e in Place l’Étoile, realizzati utilizzando dei materiali poveri di tipo industriale.

# Le famosa Trinkhalle e il suo “riferimento” milanese: l’Edicola Radetzky

bauhaus-dessau.de – Trinkhalle

Le Trinkhallen, padiglioni di acque potabili fecero la loro comparsa nelle città dagli anni Sessanta dell’Ottocento, con la diffusione dell’acqua minerale artificiale e in seguito alcune di esse ampliarono l’offerta a più prodotti. La Trinkhalle, famosa per la sua architettura, fu progettata nel 1932 da Mies van der Rohe inserendola nel muro bianco che Walter Gropius, fondatore della celebre scuola d’arte e design, aveva disegnato per delimitare l’area delle case degli insegnanti.

alvaraaltissimo IG – Edicola Radetzky

E a Milano, accanto alla Darsena, c’è ancora l’Edicola Radetzky, un chiosco in stile liberty in ferro e vetro, che era in origine un edicola e dal 2016 è sede di mostre d’arte contemporanea e altre attività culturali. Persino gli elementi più semplici dell’arredo urbano sono stati oggetto di interesse artistico da parte di fotografi, tra i quali Otto Steinert, in realtà medico di professione, la sua più nota fotografia è del 1950.

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# Dagli allestimenti delle linee 1 e 2 della Metropolitana, di Albini, Helg e Noorda all’Apple Store di Piazzale Liberty

Credits: @stefanello71 metro lima

A Milano sono state fatte pregevoli realizzazioni moderne in questo settore: le prime nel 1962- 69 con l’allestimento delle linee 1 e 2 della Metropolitana, ideate da Albini ed Helg con grafica di Bob Noorda, poi con Enzo Mari, consulente negli anni ’80 del Comune, che disegno “il panettone”, per delimitare una strada resa pedonale, al posto delle classiche fioriere di catenelle, ferri a U, o altri tipi di paracarri. Ma l’eccessiva diffusione di questo modello portò l’ufficio tecnico comunale a sostituirlo con orrendi diffusori. Sempre di quegli anni è da ricordare un’edicola dei giornali disegnata da Ettore Sottsass, che la replicò come chiosco nella città di Torino.

Credits Andrea Cherchi – Apple Store

Di rilievo è anche la pensilina dell’ATM in piazzale Cordusio, disegnata da Antonio Citterio con Patricia Viel, una sorta di elegante omaggio alle uscite della metropolitana parigina di Hector Guimard. Anche Norman Foster ha firmato una serie di pensiline smart dei mezzi pubblici per conto di una concessionaria multinazionale e la sistemazione di piazza Liberty, con tre fontane di cui una vetrata, e la scalinata di invito all’Apple Store sotterraneo, anch’esso progettato dal suo studio.

# Tra interventi riusciti e sistemazioni contestate

https://nontiperdere.com/2020/02/09/6-cose-che-forse-non-sapete-sulla-chinatown-di-milano/

Tuttavia, tranne in zone come via Paolo Sarpi, corso Garibaldi, corso Como e in parte all’Ortica, altri interventi non hanno contribuito a dare un’impronta alla città, sia nella valorizzazione del centro storico che delle nuove sistemazione di spazi aperti, come nelle alberature per le strade, pure per scadente pulizia e manutenzione, come nei tombini. Tali ambiti si rivelano sovente come “una terra di nessuno”, infatti, sono ormai avvertiti dalla collettività come luoghi irrisolti, dove seguire sempre meno le “istruzioni d’uso” . Con lo sporcare ovunque, imbrattando qualsiasi parete, con il parcheggio selvaggio, utilizzando in modo disinvolto luoghi inadatti, e dopo la pandemia con l’eccessiva e disordinata occupazione del suolo pubblico.

Credits Andrea Cherchi – Piazza San Babila riqualificata

Pur avendo l’amministrazione comunale definito nel 2018 le linee guida di “Arredo e decoro urbano”, negli ultimi anni si è limitata a promuovere alcune sistemazioni esterne, spesso contestate, per le fermate della M4 come in piazza San Babila e diverse iniziative di Urbanistica Tattica, che se non è collegata all’urbanistica strategica o non ha un intento artistico è solo una “scorciatoia”.

Credits: orticamemoria.com
Dialoghi: Rap a Milano – Murales Ortica

Più interessante è il progetto di “stencil art”, patrocinato dal Comune di Milano, OrMe Ortica Memoria a cura di orticanoodles, museo a cielo aperto urbano, che racconta il ‘900 attraverso la storia del quartiere, di Milano e d’Italia.     

fondazionericcardocatella.org – Una panchina per Milano

Nel 2005 è stato indetto un bel concorso “Una panchina per Milano” promosso da Urban Land Institute, con il patrocinio  del Comune di Milano, oltre che dell’ADI, di Assolombarda, della Camera di Commercio di Milano, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, della Provincia di Milano e della Regione Lombardia: la panchina vincitrice disegnata da Alberto Meda, non venne mai adottata dal Comune, bensì  inserita nel catalogo di un produttore e nel giardino pubblico della Fondazione Riccardo Catella.

# Cosa fare per rendere l’arredo urbano di Milano all’altezza di una capitale del Design?

Credits: blog.urbanfile.org
Arredo urbano Milano

Dapprima rammentare quello che hanno già precisato da tempo esperti tipo Carlo Tognoli, Bernardo Secchi, Emilio Battisti, Andreas Kipar: poche regole comuni rigorosamente applicate come in Europa.

Ridurre il numero, selezionare e coordinare gli elementi che vanno a popolare gli spazi pubblici, collegandoli a un’idea di progetto del suolo. Si rende necessaria, in poche parole, una progettazione qualitativa e coordinata di strade, marciapiedi, illuminazione, segnaletica, infrastrutture, giardini, attrezzature.

Riscoprire l’antico color verde scuro tipico degli elementi di arredo urbano di Milano, in modo che con l’uniformità delle tipologie e dei colori la città può assumere un carattere identitario.

# Osservare gli esempi dall’estero

andrea_buntes_leben IG – Fermata bus Hannover

Poi osservare gli esempi più interessanti al riguardo realizzati altrove: le fermate degli autobus ad Hannover disegnate nel 1994 da diversi architetti come Frank Gehry, Ettore Sottsass, Alessandro Mendini e inoltre le strutture di accesso  alla metropolitana di Bilbao chiamate dalla popolazione basca “fosteritos”, in onore del progettista, o quelli di Veste, azienda norvegese specializzata dal 1947in arredo urbano e da tempo di tipo sostenibile, oppure sorprendersi per come possa essere stata realizzato un bacino artificiale urbano. 

# Percepire i segnali subliminali dai migliori interventi artistici nelle città

Credits italianways.com – Vittorio Emanuele impacchettato

Inoltre dai migliori interventi artistici nelle città si potrebbero forse percepire quei segnali subliminali, per meglio individuare degli aspetti degli ambienti urbani, immaginati dagli autori che alla popolazione spesso possono sfuggire. A Milano nel 1966 Dan Flavin ha realizzato un’installazione luminosa permanente all’interno di Chiesa Rossa, ideata da Giovanni Muzio nel 1932 e Christo con la moglie Jeanne-Claude nel 1970 ha impacchettato due monumenti, uno in piazza del Duomo e un altro in piazza della Scala, mentre Dani Karavan nel 1978 ha segnato la Firenze notturna con un raggio laser che collegava la Cupola di Brunelleschi al Belvedere.

dan_h8 IG – Peix D’OR

E all’estero esemplari sono El Peix d’Or, un’opera d’arte di Frank Gehry sul lungomare di Barcellona costruita durante i Giochi olimpici del 1992 e quella dell’americano Joseph Kosuth, l’installazione luminosa su una parete del Museo Storico di Hannover con una citazione dello studiosor Gottfried Wilhelm Leibniz sulle sue teorie metafisiche. Ancora Magda Sayeg, che nelle sue installazioni in giro per il mondo lavora all’uncinetto per vestire arredi urbani di qualsiasi forma, come uno street artist fa uso di bombolette spray per creare murales, con quelle in Spagna tra le più suggestive del mondo.                                                     

# Prendere spunto dalla design week e dare spazio ai nuovi talenti

Credits Andrea Cherchi – A-Maze Garden

Persino le indovinate installazioni realizzate a Milano in occasione della Design Week e dell’Art Week in alcuni suoi luoghi pubblici possono essere di stimolo sul tema dell’identità urbana. Infine è da dare spazio ai nuovi talenti, potendo scegliere tra i validi progetti vincitori del quotato A’ Design Award & Competition e suggerire al NABA, la prestigiosa Accademia di Belle Arti, legalmente riconosciuta e fondata a Milano, di prevede un corso al riguardo per partecipare poi a concorsi come questo.

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GUIDO ANGELINI

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Guido Angelini
Architetto per "vizio di famiglia", passione caratterizzata da una 'opportuna e reciproca autonomia, e con altre passioni per la natura, l'arte e le città, in particolare per Milano.

1 COMMENTO

  1. Bellissime iniziative peccato sempre le stesse zone ‼️‼️‼️ ogni tanto guardate anche altre zone grazie

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