L’hinterland è già un’estensione di Milano. In un futuro neanche troppo lontano, alcune città potrebbero diventare dei veri e propri satelliti di Milano, pensati per “servire” il capoluogo Lombardo. Questo inciderà sul futuro loro e dell’intero capoluogo. Vediamo quale potrebbe essere la prospettiva di integrazione tra queste città e il capoluogo.
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Le 5 città satellite nel futuro di Milano: la linea metropolitana speciale
#1 Segrate: da sobborgo “pettinato” a polo energetico governato dal Politecnico
Con Milano 2, l’area è stata destinata a diventare un satellite di Milano. Così Segrate è diventata la città-quartiere “pettinata” di Milano, anticipando il tema del green e della vivibilità. In futuro potrebbe premere sull’acceleratore integrandosi maggiormente con Milano: potrebbe diventare il centro di produzione energetica per l’area metropolitana milanese, ospitando un innovativo polo energetico incentrato su soluzioni sostenibili e sull’energia nucleare di ultima generazione.
Immaginiamo un impianto di micro-reattori nucleari modulari, una tecnologia avanzata e sicura, che produca energia pulita e stabile per Milano e le sue città satelliti. Accanto a questo, si potrebbero installare strutture per l’energia solare e altre fonti rinnovabili, insieme a centri di ricerca e sviluppo energetico.
Il polo nucleare di Segrate sarebbe una vera “centrale verde”, circondata da barriere naturali come parchi e aree naturali, e dotata di spazi didattici per informare e sensibilizzare il pubblico sul tema dell’energia pulita e sicura. Una connessione metropolitana diretta e rapida con Milano garantirebbe l’integrazione di Segrate nel sistema energetico cittadino, offrendo autonomia energetica all’intera area metropolitana.
Una mossa ancora più innovativa? Il comune satellite di Segrate potrebbe essere governato dal rettore del Politecnico di Milano (Polimi), che, in qualità di Vice-sindaco, agirebbe in costante relazione con il Sindaco di Milano.
#2 Opera: “Il paese delle case” ponte tra Milano e il mare
La rivoluzione sarebbe se si realizzasse a Opera il progetto di grande hub metro-TAV per collegare Milano al mare. A quel punto Opera diventerebbe un luogo strategico per Milano e per l’intero territorio. A quel punto si potrebbe abbinare alla grande infrastruttura uno dei temi caldi di Milano: quello abitativo. Con la forza del collegamento metro e TAV tra Milano e il mare, Opera potrebbe essere una risposta concreta al caro-affitti e alla crescente domanda di soluzioni abitative accessibili. Immaginando anche nuove forme di incentivo. Ad esempio, gli edifici potrebbero essere assegnati direttamente dal Comune, con un sistema che permetterebbe agli abitanti di iniziare a pagare l’affitto solo dopo 3 anni dall’ingresso nella casa. Inoltre, i canoni di locazione sarebbero calmierati, garantendo una proposta economica e sostenibile.
L’area, ribattezzata “paese delle case”, sarebbe una città satellite completamente nuova, riprogettata con un approccio innovativo e comunitario. Le abitazioni potrebbero essere costruite con forme architettoniche non convenzionali, come case circolari o strutture modulari, tutte disposte attorno a spazi comuni che favoriscano la socializzazione. Ogni nucleo abitativo includerebbe spazi condivisi, come cucine, biblioteche, aree gioco e sale comuni, contribuendo a un vivere più comunitario e sostenibile.
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#3 Melzo: il distretto del riciclo e della sostenibilità circolare
Altra tendenza internazionale: il recupero. Grazie a Melzo Milano potrebbe diventare il centro propulsivo dell’industria del riciclo e della gestione attiva dei rifiuti, trasformandosi in un “distretto della sostenibilità circolare” al servizio di Milano. Questo distretto si concentrerebbe su impianti di riciclo avanzato, inclusi centri per il recupero di materiali rari ed elettronici, impianti di compostaggio e laboratori di economia circolare.
Qui si potrebbero sviluppare tecnologie all’avanguardia per il riciclo dei rifiuti industriali e urbani, facendo di Melzo il centro della gestione sostenibile dei materiali di scarto della metropoli. Il distretto includerebbe anche una “Fabbrica dei Materiali” in cui i prodotti riciclati vengono trasformati in nuovi oggetti utili per la città, come arredi urbani e materiali da costruzione.
Inoltre, potrebbe ospitare un campus di ricerca e sviluppo dedicato a progetti di economia circolare, con spazi per startup e imprenditori del settore green. Una linea metropolitana permetterebbe il facile trasporto dei materiali da e verso Milano, ottimizzando la logistica del riciclo e rafforzando la transizione ecologica dell’area milanese.
#4 Legnano: distretto della produzione, delle riserve alimentari e della food security
Un’altra grande scommessa per il futuro dell’intera umanità: la produzione alimentare. Legnano ha una posizione perfetta per diventare il “distretto della produzione, delle riserve alimentari e della food security”, un centro strategico per garantire la sicurezza e la massima qualità del cibo distribuito nell’area metropolitana. Un grande centro di stoccaggio e lavorazione delle riserve alimentari potrebbe immagazzinare prodotti di lunga durata, assicurando autosufficienza in caso di emergenze. Concentrare la produzione e il controllo in un unico luogo faciliterebbe anche la verifica della qualità, aumentando la sicurezza alimentare per i consumatori.
Il distretto potrebbe includere serre a clima controllato, impianti di vertical farming e strutture per la lavorazione e il confezionamento degli alimenti. Inoltre, un “campus alimentare” dedicato alla ricerca e alla formazione in agricoltura sostenibile e tecnologie alimentari avanzate completerebbe il progetto, favorendo innovazione e sostenibilità, attirando in loco i migliori studenti internazionali. Anche in questo caso è fondamentale potenziare la connessione tra Legnano e Milano, trasformando il passante in una vera e propria metropolitana.
#5 Monza: la città satellite della cultura e dello sport
Per organizzare grandi eventi Milano ha un problema cronico: la mancanza di spazio. Con una conseguente congestione nei movimenti. L’unica strada per riportare Milano al centro della produzione e dell’organizzazione di eventi internazionali è di creare una città satellite con queste finalità. Un po’ come si è fatto con Rho per la fiera. Monza, in questo senso, sarebbe ideale. Con il suo grandioso parco e il celebre autodromo, potrebbe trasformarsi nel polo culturale e sportivo dell’hinterland milanese. Immaginiamo un’area che unisca eventi sportivi internazionali, spazi espositivi per design e innovazione, luoghi per il tempo libero: tutto questo facilmente accessibile da Milano al completamento della estensione nel cuore della Brianza di M1 e M5.
Dal lato culturale, Monza potrebbe ospitare un grande “Distretto della Creatività”, un complesso che includa spazi espositivi dedicati al design, all’arte e alla moda. Qui, i giovani talenti italiani e internazionali potrebbero incontrarsi per collaborare su progetti artistici e industriali.
Sul versante sportivo, l’Autodromo Nazionale di Monza, già un simbolo globale, potrebbe essere ampliato per diventare un centro di ricerca e sperimentazione per veicoli elettrici e a guida autonoma, mantenendo viva la tradizione motoristica, ma con un occhio al futuro sostenibile. Accanto a questo, si potrebbe sviluppare un campus sportivo multidisciplinare, con strutture all’avanguardia per atleti professionisti e dilettanti.
In più, considerando davvero Monza una città satellite e, quindi un’estensione di Milano, in futuro, quando la tecnologia lo renderà possibile, si potrebbe pensare di trasferire qui lo Stadio di San Siro, liberando Milano dalla pressione logistica e dal traffico urbano in occasione delle partite. San Siro a Monza segnerebbe l’inizio di una nuova era per lo sport e l’intrattenimento nella regione.
# La MS: la linea metropolitana tra le città satelliti
Per rendere davvero operativo questo sistema di città satelliti, sarebbe fondamentale immaginare da una lato una rete metropolitana, dall’altro una strada diretta che colleghi tra loro le città, in un sistema chiuso, oltre che a garantire collegamenti diretti veloci con Milano.
La nuova Linea metropolitana “MS” (Satelliti) potrebbe prevedere treni leggeri che passino ogni cinque minuti, alimentati da energia rinnovabile (proveniente da Segrate) e con stazioni intermodali in ognuna delle città satellite. Le fermate di questa metropolitana circolare coinciderebbero con i municipi delle città Satelliti, che fungerebbero da hub multifunzionale, con spazi per coworking, negozi e servizi, rendendo più facile per chi vive nella cerchia delle città satelliti spostarsi senza dover passare necessariamente da Milano.
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MATTEO RESPINTI
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