Come una metro leggera, ma su ruote e con binari virtuali. Un sistema che potrebbe rivoluzionare il trasporto pubblico locale come alternativa economica ed ecologica ai sistemi ferroviari convenzionali. Ecco come funziona, le critiche sulla tecnologia e dove è stata implementata.
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Le città dove i tram corrono senza binari: la soluzione per il trasporto pubblico di Milano?
# Come una metro leggera ma su ruote e con binari virtuali
Dal 2018 è entrato in servizio in Cina l’Autonomous Rail Rapid Transit (ART), un sistema di tram standard e articolati per il trasporto urbano di passeggeri pensati come una metro leggera senza binari. Sviluppato e prodotto da CRRC tramite CRRC Zhuzhou Institute Co Ltd, utilizza infatti un sistema guidato da lidar, che attraverso il rilevamento della luce e la misurazione della distanza fa muovere i mezzi seguendo dei binari virtuali contrassegnati da linee tratteggiate bianche al posto delle rotaie tradizionali.
# Sensori ottici, telecamere regolabili e batterie con 40 km di autonomia
I veicoli sono composti da singole sezioni fisse unite da passerelle articolate, che ricordano un tram e un translohr su gomma, possono trasportare fino a 300 passeggeri e sono dotati di vari sensori ottici e di altro tipo per consentire al veicolo di seguire in modo automatico un percorso definito sulla carreggiata. Il sistema però non è driverless, è presente infatti un conducente a bordo che può guidare manualmente il mezzo. Sono presenti sistemi di sicurezza come quello che aiuta a mantenere il veicolo nella sua corsia e avvisa automaticamente se si allontana dalla stessa, quello di anticollisione, e un dispositivo di navigazione che analizzando le condizioni del traffico sceglie se modificare il percorso. Gli specchietti retrovisori elettronici funzionano con telecamere regolabili da remoto, mentre l’alimentazione è fornita da batterie al litio-titanato che consentono di percorrere una distanza di 40 km a carica completa.
# Un’alternativa economica ed ecologica ai sistemi ferroviari convenzionali, anche se non tutti sono d’accordo
Il sistema è stato progettato per essere un’alternativa economica ed ecologica ai sistemi ferroviari convenzionali, sia in fase di costruzione che di utilizzo, anche se non tutti d’accordo per diversi motivi. In primis perchè non sarebbe da considerare come un treno senza binari, ma più un bus rapid transit, come quelli a guida ottica o classici già utilizzati in altre città in Europa e nel Nord America. La capacità effettiva dei mezzi sarebbe inferiore a quella dichiarata, il sistema non è completamente autonomo e i veicoli, che quindi hanno la qualità di viaggio di un autobus, possono rimanere bloccati nel traffico senza corsie riservate. Le ultime osservazione riguardano i costi, i risparmi iniziali sarebbero illusori per via dei possibili problemi di affidabilità, e sull’esistenza di un solo fornitore di tale tecnologia.
# Le rete più estesa è a Shanghai, allo studio progetti in Australia, Nuova Zelanda e Indonesia: una soluzione per la 90/91?
Nonostante tutto però l’Autonomous Rail Rapid Transit è in fase di test o di valutazione in diverse parti del mondo. Nel 2027 è prevista l’inaugurazione della linea 5 di Monterrey in Messico, nel 2023 è iniziata in Malesia la costruzione di una rete di tre linee, mentre in Australia e Indonesia stanno valutando l’implementazione del sistema. Attualmente la rete più estesa è a Shanghai, dove si contano 3 linee per un totale di 46 km, altri complessivi 30 km di tracciato sono in funzione nelle prefetture di Zhuzhou e Yibin.
Si potrebbe sperimentare sulla 90/91 per ovviare alle interruzioni del servizio causate dal danneggiamento dei cavi della corrente, dalla mancanza di tensione e per rendere la a linea più veloce e frequente?
Continua la lettura con: Svizzera: pannelli solari sui binari dei treni. Che cosa potrebbe succedere se l’Italia facesse lo stesso?
FABIO MARCOMIN
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