Loreto, forse ci siamo: via ai cantieri per la riqualificazione. Ecco come diventerà: rendering della piazza e le foto di buenos aires

Come diventerà la piazza e come sta diventando corso buenos aires

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Loc - Loreto Open Community
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Finalmente ci siamo, anche se è giusto essere scettici fino a quando la prima ruspa non sarà all’opera. Il piazzale è destinato a essere rivoluzionato unendosi al restyling di corso Buenos Aires. Vediamo cosa prevede il progetto e quando dovrebbero partire i cantieri.

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Loreto, forse ci siamo: via ai cantieri per la riqualificazione. Ecco come diventerà: rendering della piazza e le foto di buenos aires

# Un’agorà verde con un anfiteatro, negozi, uffici e il traffico spostato all’esterno della piazza

Finalmente ci siamo, anche se fino all’intervento della prima ruspa è giusto essere scettici. Piazzale Loreto è destinato a essere rivoluzionato diventando in parte pedonale e soprattutto ecosostenibile: si vuole trasformarlo in un’agorà verde per mettere in connessione NoLo e l’asse corso Buenos Aires/viale Monza/viale Padova. Gli interventi previsti sono:

  • lo spostamento del traffico all’esterno, ai margini della piazza;
  • la costruzione di 3 nuovi edifici, con terrazze verdi sui tetti, destinati ad uso commerciale, uffici e svago;
  • al centro una sorta di agorà con gradoni e un anfiteatro, dove si potrà assistere a concerti, mercati e manifestazioni di vario tipo. 

Nello specifico, su 9.200 mq complessivi di tutta l’area, si contano:

  • 3.900 mq a verde, con aiuole e 500 tra arbusti e alberi;
  • 1,2 km di piste ciclabili;
  • 1.200 mq di pannelli solari,;
  • 60 stalli per le biciclette, oltre a quelli per il bike sharing;
  • 11 postazioni di ricarica elettrica

Leggi anche: PIAZZALE LORETO diventa AGORÀ VERDE: il primo tassello della MAXI riqualificazione

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# Quando è attesa la partenza dei cantieri

Maps – Piazzale Loreto dall’alto

La tempesta giudiziaria che ha colpito il settore immobiliare milanese sembrava poter mettere a rischio anche la trasformazione di piazzale Loreto. Sala aveva detto come il possibile cambio dell’iter avrebbe potuto far cambiare idea a Nhood Italia, i proponenti del progetto LOC, Loreto Open Community uscito vincitore dal concorso internazionale Reinventing Cities. La stessa aveva però pubblicato un comunicato in cui esprimeva «la chiara volontà di portarlo a compimento nel più breve tempo possibile e contribuire così al miglioramento della qualità della vita dei cittadini.» Alla fine la pratica è stata condotta in porto dagli uffici dell’Urbanistica, rimasti impantanati a seguito delle inchieste della magistratura, mantenendo il permesso di costruire convenzionato come titolo edilizio per far partire i lavori e quindi senza necessità di un piano attuativo. L’esito positivo della conferenza dei servizi è stato l’ultimo scoglio da superare: a marzo è atteso l’avvio dei cantieri della durata prevista di oltre due anni.

# Entro la fine del 2025 il completamento del restyling di corso Buenos Aires

I cantieri avrebbero dovuto correre quasi in parallelo a quelli del restyling di corso Buenos Aires, che invece dovrebbero terminare entro la fine del 2025, per dar vita a un unico “boulevard verde” da Porta Venezia a piazzale Loreto da esibire per le Olimpiadi Invernali 2026.

Come si può vedere dall’ultimo reportage fotografico di Urbanfile i cantieri in carico al Comune di Milano sono concentrati tra piazza Oberdan e via Melzo, verso i bastioni di Porta Venezia, mentre quelli a scomputo oneri sono già stai completati nel lato dispari che va da via Petrella a via Pergolesi e sono in corso sul lato opposto. 

All’allargamento dei marciapiedi, realizzati in pietra, si è affiancata la realizzazione di aiuole verdi e vasche per alberi e arbusti con messa a dimora di alberi alti fino a 5 metri dove possibile. Previsto inoltre il consolidamento dell’itinerario ciclabile esistente con la colorazione rossa e i cordoli definitivi in pietra.

Leggi anche: Buenos Aires sarà un “boulevard verde”: avviati anche i lavori del PNRR

Continua la lettura con: Rogoredo, l’ultima frontiera: la possibile riqualificazione della «Porta Sud» di Milano

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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