Poco più di 4 anni fa Milano inaugurava il Museo del design italiano, luogo che più di altri rappresenta l’evoluzione nel tempo di questo settore in cui la città ha sempre espresso il massimo delle sue potenzialità. Peccato che ormai da molto tempo a questa parte, soprattutto per l’arredo e le infrastrutture, della creatività non ne sia rimasta nemmeno l’ombra. Gli ultimi esempi sono la Darsena rinnovata e le uscite della prima tratta della linea metropolitana M5. La linea M4 avrebbe dovuto rappresentare un segnale di svolta, ancora meglio un ritorno ai fasti passati, invece si è persa ancora una volta una grande occcasione.
M4: Milano merita USCITE DELLA METRO all’altezza di una CAPITALE del DESIGN
# Dalla Darsena rinnovata alle uscite della linea M5
Milano e design sono state un binomio indissolubile per decenni. Non è un caso che il premio Compasso d’oro sia nato qui e che nel 2019 sia stato inaugurato il Museo del design italiano. Proprio il design della prima linea metropolitana è stato premiato per la sua creatività, copiato anche dalla metro di New York, ma con gli anni la forza creativa della città si è arenata e in particolare per l’arredo urbano e le infrastrutture. Basti pensare allo scarso livello progettuale e alla non eccelsa qualità dei materiali per recuperare e riqualificare la Darsena o per realizzare la linea M5, soprattutto gli accessi della prima tratta.
La nuova linea M4 avrebbe potuto rappresentare un segnale di svolta. Inizialmente sembrava che potesse essere così, visti i primi rendering delle stazioni, ma ancora una volta si è persa una occasione.
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# L’aspettativa per delle uscite di design
I primi rendering proposti durante la prima fase di progettazione della quinta metropolitana milanese avevano fatto sperare: uscite in vetro trasparente per scale mobili e ascensori, un design ricercato e discreto allo stesso tempo e in grado di integrarsi alla perfezione con il contesto circostante, soprattutto per quanto riguarda il centro storico.
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# Il downgrade a strutture dozzinali
L’indiscrezione che le uscite non sarebbe state per nulla come ipotizzate era già arrivata solo pochi mesi dai primi rendering, da parte dal blog sulle città skyscrapercity.com e ripreso poi da altri siti di settore come Urbanfile. Se però in quel momento si trattava solo di immagini, in occasione dell’apertura della M4 abbiamo avuto la conferma del downgrade delle uscite.
Anche l’inaugurazione delle ultime due fermate di Tricolore e San Babila hanno confermato lo scarto tra la qualità di materiale e soprattutto di design con le prime ipotesi circolate. Una simile struttura in centro a Milano non si avvicina minimamente all’idea di bellezza che i milanesi si sarebbe aspettati.
Si salva forse l’ascensore, ma le coperture delle scale mobili paiono più quelle di un magazzino che di una stazione della capitale del design. Almeno per il centro storico non ci si poteva sforzare un po’ di più?
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# Milano deve compiere il grande salto
La scelta a cosa può essere dovuta? Mancanza di fondi o mancanza di idee? Vista la prima proposta si tratta assolutamente di scarsità di risorse economiche, anche se l’interno delle stazioni è un deciso passo in avanti rispetto alla M5, come succede per l’asfalto che si frantuma alla prima pioggia per colpa di materiale scadente o del finto interscambio tra le linee metropolitane M3-M4, ma anche di volontà politica di imprimere un segno distintivo per la città.
Questo non esula chi la amministra a essere più ambizioso, come fatto a Napoli con la metro dell’arte e come dovrebbe succedere a Roma con la stazione di Piazza Venezia, che si candida per diventare “la più bella del mondo”. Perchè accontentarsi solo la funzionalità per ogni nuova cosa realizzata in città, dall’arredo urbano alle infrastrutture, ed escludere a priori interventi che esprimano anche bellezza?
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FABIO MARCOMIN
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Concordo….A Milano..ttt sta lentamente degradando..in nome della modernità ….che peccato….vediamo delle strutture che ricordano gli ambulatori delle ASL…che vanno bene per gli ambulatori degli ospedali….
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