2025. Quest’anno cade il decennale di Expo. Una stagione fantastica per Milano. Pochi sanno che però manca ancora realizzare una bella parte del progetto presentato per aggiudicarsi la grande esposizione. Forse è arrivato il momento di completare l’opera.
Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare
Metro, tunnel e tanta acqua: cosa manca per realizzare il grande sogno di Expo per Milano?
# M4 aperta con 9 anni di ritardi, a M5 manca un deposito
Nell’autunno del 2024 è giunta al capolinea l’odissea di M4, una delle linee metropolitane previste per Expo2015, realizzata 9 anni dopo la data di inaugurazione inserita nel progetto di aggiudicazione per la manifestazione e 20 anni dopo l’istruttoria del progetto completata da parte della Giunta Albertini.
La lilla è stata l’unica delle tre metropolitane previste nel progetto ad essere completata entro l’Expo. Anche se cinque stazioni non erano operative all’avvio della manifestazione: Portello è stata aperta il 6 giugno 2015, Cenisio il 20 giugno, Gerusalemme il 26 settembre, Monumentale l’11 ottobre e, infine, Tre Torri il 14 novembre 2015, due settimane dopo la conclusione di Expo. Ma ancora qualcosa manca. Nel dossier iniziale delle opere previste per Expo2015 il tracciato attuale della linea era stato ipotizzato su due linee separate. La M5 tra Bignami e Garibaldi FS e la M6 da Garibaldi Fs fino allo stadio di San Siro. Non solo: una delle pecche attuali della linea è la mancanza di un deposito che limita la frequenza ad massimo di un treno ogni 150 secondi invece di 75.
Leggi anche: M5: 7 CURIOSITÀ che forse non sai sulla METRO dell’EXPO
# Un terremoto sulla M6: posticipata dopo Expo, ancora senza una data certa
La linea M6, secondo Sala, dovrebbe essere l’ultima metropolitana della città ed è di attualità negli ultimi mesi. Il progetto era tra quelli presentati per aggiudicarsi la candidatura di Milano all’Esposizione Universale: prima come tratto ovest dell’attuale M5, come detto in precedenza, poi come sbinamento del ramo sud-ovest della M1. Ma il terremoto dell’Abruzzo del 2009 ha spento tutto sul nascere: parte dei fondi destinati all’opera furono dirottati dal governo di allora per la ricostruzione dell’Aquila e l’aiuto ai terremotati. Ma qual era il progetto originario?
# Il vecchio progetto M6: il tracciato
Il Comune di Milano ha ipotizzato un tracciato che da Ponte Lambro attraversi orizzontalmente il sud della città prima di virare verso nord ovest. In alternativa si potrebbe ritirare fuori dal cassetto il vecchio tracciato per M6. Presentato dagli uffici del Ministero dei Trasporti nel 2008, prevedeva lo sbinamento del ramo Bisceglie – Pagano quale prima tratta della nuova linea. In questo modo si lascerebbe M1 completamente dedicata alla tratta Pagano – Rho e si potrebbe raddoppiare la frequenza dei treni diretti a MIND, che a pieno regime dovrebbe vedere ogni giorno 80mila persone tra residenti, studenti e lavoratori.
Il tracciato proseguirebbe poi verso sud lungo l’asse del Ripamonti e magari spingersi fino ad Opera dove il governo ha intenzione di realizzare un hub metro/treno AV, con fermata a servizio della linea alta velocità Milano-Genova. Sarebbe un percorso che potrebbe pertanto ridurre di molto anche il traffico automobilistico proveniente da fuori Milano. Lo stesso obiettivo di ridurre la circolazione delle auto sulla superficie era quello di un altro progetto presentato per il 2015: il maxi tunnel sotterraneo.
Leggi anche: Si sale sulla METRO si scende al MARE: il NUOVO HUB METRO-TAV sarà a OPERA
# Il tunnel Linate-Expo: 14,5 km con 13 uscite in città
Un altro progetto previsto per l’Esposizione Universale era un tunnel di 14,5 chilometri che, partendo dall’aeroporto di Linate, avrebbe dovuto collegarsi all’area di Expo, con un’uscita finale a Molino Dorino. Il percorso prevedeva 13 uscite distribuite in tutta la città. Inizialmente proposto dalla Giunta Albertini, il progetto è stato congelato durante il mandato della Moratti e poi definitivamente abbandonato dalla Giunta Pisapia. L’investimento previsto ammontava a 2 miliardi di euro. Ma i progetti presentato non prevedevano solo cemento: c’era in programma anche tanta acqua per Milano.
Leggi anche: I DUE TUNNEL per portare Milano fuori dal traffico
# La “Via d’Acqua”: un’autostrada azzurra di 20km dal Villoresi al Naviglio Grande
Le “Vie d’Acqua” sono state realizzate solo in minima parte. Il progetto originale prevedeva un canale di 20 km, che avrebbe collegato il Canale Villoresi a nord al Naviglio Grande, passando per il sito di Expo 2015, navigabile con battelli. Erano anche previsti percorsi ciclopedonali lungo le alzaie di queste due vie d’acqua esistenti. Alla fine, il progetto è stato quasi completamente stralciato: sono stati realizzati solo 8 chilometri di piste ciclabili lungo il corso d’acqua che collega il Canale Villoresi al sito dell’esposizione, mentre quest’ultimo è stato ridotto in larghezza rispetto alle previsioni.
Continua la lettura con: Quello che manca per la M2 fino a VIMERCATE: le ultime novità con le possibili sei fermate
MILANO CITTA’ STATO in collaborazione con MARCO FIGURA
Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza
Clicca qui per il libro di Milano Città Stato
Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Cion questa Amministrazione sarà un po’ difficile: indecisionista su tutto, tranne che sulle piste ciclabili fatte per lo più cinofallicamente